-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 143 del 14 gennaio 1975
«La domanda di adempimento di un legato alternativo di genere, rivolta all'erede beneficiato, idonea a rendere attuale il dovere di prestazione unitamente al dovere di scelta da parte dell'obbligato, può ritenersi utilmente proposta solo dopo la...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5265 del 29 maggio 1999
«La disciplina del negotium mixtum cum donatione obbedisce al criterio della prevalenza, nel senso che ricorre la donazione remuneratoria (che esige la forma solenne richiesta per le donazioni tipiche) quando risulti la prevalenza dell' animus...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1411 del 14 febbraio 1997
«Ancorché dominata da tale «motivo», l'attribuzione non cessa peraltro di essere spontanea, e l'atto conserva la «causa» di liberalità, rendendosi così suscettibile di revocatoria fallimentare, perché discrezionale nell' an , nel quomodo e nel...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2452 del 28 giugno 1976
«Invece, perché tale figura debba escludersi e ricorra quella, prevista nel secondo comma del citato articolo, di semplice liberalità in occasione di servizi resi o comunque in conformità agli usi, che donazione non è (o, quanto meno, che è figura...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1218 del 5 aprile 1975
«Da un canto egli deve accertare se nel caso sottoposto al suo esame sussiste un dovere morale o sociale, in relazione alla valutazione corrente nella società attuale; dall'altro se questo dovere sia stato adempiuto con una prestazione che presenti...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5262 del 29 maggio 1999
«Ne consegue che, nelle scelte «di maggior interesse» della vita quotidiana del minore - quali, di regola, quelli attinenti alla sua istruzione, in relazione ai quali l'art. 155 citato prevede espressamente un dovere di vigilanza del coniuge non...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18065 del 8 settembre 2004
«Pertanto, in caso di fallimento di uno dei coniugi, il negozio costitutivo di fondo patrimoniale è suscettibile di revocatoria fallimentare a norma dell'art. 64 legge fall., dovendosi del pari escludere che tale costituzione possa considerarsi di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3901 del 6 dicembre 1968
«Non può qualificarsi adempimento di un'obbligazione naturale il fatto di un coobbligato alla prestazione di alimenti che abbia effettuato la prestazione, oltre che per la propria quota, anche per quella di altro coobbligato di pari grado, senza...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 28056 del 25 novembre 2008
«Il principio di correttezza e buona fede - il quale, secondo la Relazione ministeriale al codice civile, «richiama nella sfera del creditore la considerazione dell'interesse del debitore e nella sfera del debitore il giusto riguardo all'interesse...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16164 del 2 agosto 2005
«Tale principio è applicabile anche alle motivazioni offerte dall'INPS a sostegno del rifiuto di una motivazione da parte dello stesso istituto attraverso il sistema dei ricorsi amministrativi, esperiti i quali, anche se l'inadempimento si...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5928 del 23 aprile 2002
«II professionista, nella prestazione dell'attività professionale, sia questa configurabile come adempimento di un'obbligazione di risultato o di mezzi, è obbligato, a norma dell'art. 1176 c.c., ad usare la diligenza del buon padre di famiglia; la...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2836 del 26 febbraio 2002
«Ne deriva che l'inadempimento del professionista (nella specie: avvocato) alla propria obbligazione non può essere desunto, ipso facto , dal mancato raggiungimento del risultato utile avuto di mira dal cliente, ma deve essere valutato alla...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9877 del 27 luglio 2000
«In tema di responsabilità professionale, la valutazione dell'inadempimento del professionista (tenuto all'adempimento di obbligazioni di mezzi e non di risultato) va fatta esclusivamente con riferimento alla violazione dei doveri inerenti...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23918 del 9 novembre 2006
«In tema di responsabilità del medico per i danni causati al paziente, l'inadempimento del professionista alla propria obbligazione non può essere desunto, ipso facto dal mancato raggiungimento del risultato utile avuto di mira dal cliente, ma...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4400 del 4 marzo 2004
«L'ente ospedaliero, gestore di un servizio pubblico sanitario, risponde a titolo contrattuale per i danni subiti da un privato a causa della non diligente esecuzione della prestazione medica da parte di un proprio dipendente; l'inadempimento del...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 264 del 11 gennaio 2006
«La buona fede nell'esecuzione del contratto si sostanzia in un generale obbligo di solidarietà che impone a ciascuna delle parti di agire in modo da preservare gli interessi dell'altra a prescindere tanto da specifici obblighi contrattuali, quanto...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1228 del 28 gennaio 2003
«Incorre, pertanto, nella predetta responsabilità professionale il notaio che, con riferimento alla procura speciale presentatagli dal sedicente rappresentante della parte venditrice, non ne accerti con cura l'autenticità, senza che, in relazione a...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16846 del 11 agosto 2005
«Pertanto, l'inadempimento del suddetto professionista non può essere desunto dal mancato raggiungimento del risultato utile cui mira il cliente, ma soltanto dalla violazione del dovere di diligenza adeguato alla natura dell'attività esercitata,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7618 del 14 agosto 1997
«Avuto riguardo, più in particolare all'attività professionale dell'avvocato, l'inadempimento del professionista non può essere desunto, senz'altro dal mancato raggiungimento del risultato utile avuto di mira dal cliente, ma deve essere valutato...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5617 del 18 giugno 1996
«L'obbligazione assunta dal difensore nei confronti del cliente è una obbligazione di mezzi o di comportamento e non di risultato, sicché l'inadempimento del professionista è costituito dalla violazione dei doveri inerenti allo svolgimento...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10052 del 29 aprile 2006
«Anche nell'appalto di opere pubbliche, stante la natura privatistica del contratto, è configurabile, in capo all'amministrazione committente, creditrice dell' opus, un dovere — discendente dall'espresso riferimento contenuto nell'art. 1206 c.c....»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7729 del 23 aprile 2004
«In tema di inadempimento di un'obbligazione contrattuale, la causa non imputabile che esclude la responsabilità del debitore, si ha quando l'inadempimento è determinato da un impedimento oggettivo e non dall'erronea convinzione del debitore di non...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10261 del 4 agosto 2000
«In tema di inadempimento nelle obbligazioni, quando il creditore si sia contrattualmente impegnato a prestare la propria cooperazione al debitore affinché questi esegua la sua obbligazione nei tempi e nei modi pattuiti, sul debitore grava soltanto...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 809 del 8 febbraio 1986
«Il dovere del creditore di cooperare, se necessario, in relazione alla natura della prestazione, all'adempimento del debitore, non costituisce vera e propria obbligazione del creditore nei confronti di quest'ultimo, ma si configura, invece, come...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14488 del 29 luglio 2004
«Ne consegue ulteriormente che, verificatasi la nascita, non può dal minore essere fatto valere come proprio danno da inadempimento contrattuale l'essere egli affetto da malformazioni congenite per non essere stata la madre, per difetto...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 490 del 20 gennaio 1999
«In tema di liquidazione del danno da fatto illecito, l'adozione del criterio di determinazione della somma dovuta a titolo di risarcimento del danno alla salute e di quello morale alla stregua del sistema cosiddetto del «valore di punto...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3268 del 12 febbraio 2008
«Ne consegue che la somma riconosciuta a titolo di indennizzo deve essere rivalutata al momento della liquidazione e che, qualora il danneggiato assicurato alleghi e dimostri che il conseguimento della somma al netto della rivalutazione al momento...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5566 del 30 ottobre 1984
«Per la configurabilità del dolo del debitore nell'inadempimento ovvero nell'incompleto o inesatto adempimento della prestazione dovuta — in difetto del quale l'art. 1225 c.c., ponendo un'eccezione alla regola generale della risarcibilità...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10606 del 28 novembre 1996
«Nel caso in cui il danno non può essere provato nel suo preciso ammontare, il giudice del merito, nello scegliere il metodo c.d. «equitativo puro», compie una valutazione discrezionale basata su presunzione e su apprezzamenti di probabilità, la...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4799 del 2 aprile 2001
«In tema di risarcimento del danno, l'ipotesi del fatto colposo del creditore che abbia concorso al verificarsi dell'evento dannoso (primo comma dell'art. 1227 c.c.) va distinta da quella (disciplinata dal secondo comma della medesima norma)...»