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Articolo 122 Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza

(D.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14)

[Aggiornato al 28/09/2024]

Poteri del tribunale concorsuale

Dispositivo dell'art. 122 Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza

Fonti → Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza → PARTE Prima - Codice della crisi di impresa e dell'insolvenza → Titolo V - Liquidazione giudiziale → Capo I - Imprenditori individuali e societą → Sezione I - Presupposti della liquidazione giudiziale e organi preposti

1. Il tribunale che ha dichiarato aperta la procedura di liquidazione giudiziale è investito dell'intera procedura e:

  1. a) provvede alla nomina, alla revoca o sostituzione per giustificati motivi degli organi della procedura, quando non è prevista la competenza del giudice delegato;
  2. b) può in ogni tempo sentire in camera di consiglio il curatore, il comitato dei creditori e il debitore;
  3. c) decide le controversie relative alla procedura stessa che non sono di competenza del giudice delegato, nonché i reclami contro i provvedimenti del giudice delegato.

2. I provvedimenti del tribunale sono pronunciati con decreto motivato, salvo che la legge non preveda che il provvedimento sia adottato in forma diversa.

Art. precedenteprec. Art. successivosucc.

Spiegazione dell'art. 122 Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza

Il Tribunale che ha dichiarato aperta la procedura di liquidazione giudiziale «è investito dell'intera procedura».
L'autorità giudiziaria deve provvedere alla nomina ed alla revoca o sostituzione, per giustificati motivi, degli organi della procedura, quando non è prevista la competenza del giudice delegato.

Il Tribunale può sentire, in ogni tempo, in camera di consiglio il curatore, il comitato dei creditori e il debitore. Si tratta di un potere di audizione strumentale al migliore esercizio dei poteri attribuiti all'organo collegiale, quali la revoca e la sostituzione degli organi, e quindi funzionale a garantire il contraddittorio fra i diversi soggetti controinteressati all'adozione del provvedimento di competenza collegiale, e quindi la comunicazione fra questi e l'organo decidente.

L'autorità giudiziaria decide le controversie relative alla procedura stessa, che non siano di competenza del giudice delegato, e i reclami contro i provvedimenti del giudice delegato.

I provvedimenti sono pronunciati con decreto motivato, salvo diversa previsione da parte della legge.

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