AUTORE:
Manuel Bonechi
ANNO ACCADEMICO: 2022
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Universitą Commerciale Luigi Bocconi di Milano
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
Fin dagli ultimi anni del secolo scorso, il legislatore comunitario si è trovato nella necessità di fornire, alle pubbliche amministrazioni degli Stati membri, gli strumenti necessari per poter svolgere una adeguata attività di monitoraggio delle pratiche economiche che sempre più assumevano dei connotati internazionali.
È in ragione di tale proposito che si è sviluppata la solida infrastruttura della cooperazione amministrativa tra le pubbliche autorità internazionali, finalizzata a fronteggiare la sempre crescente evoluzione delle pratiche di pianificazione economica abusiva sia a tutela del mercato interno, sia a protezione degli scambi, più in generale, in ambito internazionale.
In considerazione delle nuove necessità emerse, è con l'introduzione delle c.d. Direttive DAC che il lawmaker europeo ha avviato le pubbliche amministrazioni ad un nuovo approccio verso la reciproca collaborazione a livello internazionale.
Con specifico riguardo ai primi vent'anni del ventunesimo secolo, la realtà dei fatti ha dipoi dato prova del fatto che i profili di maggiore criticità sono costituiti dalle pratiche realizzate allo scopo di ottenere un vantaggio fiscale indebito, la cui conseguenza principale è costituita dall'erosione della base imponibile comunitaria.
Il presente elaborato si prefigura l'obiettivo di operare un'analisi comparativa circa i susseguenti aggiornamenti delle direttive sulla cooperazione amministrativa, motivando la necessità che ha portato il legislatore europeo ad introdurre la Direttiva DAC 6, relativa ai meccanismi transfrontalieri soggetti all'obbligo di notifica, e delineandone i caratteri preminenti e profili critici emersi nei pochi anni trascorsi dall'attuazione della sua disciplina.
Particolare rilievo sarà conferito al rapporto con i principi generali del diritto internazionale, nel rispetto dei quali la Direttiva ha trovato la propria origine e ragion d'essere, e nei cui confronti, giorno dopo giorno, presenta salienti aspetti di incompatibilità.
È in ragione di tale proposito che si è sviluppata la solida infrastruttura della cooperazione amministrativa tra le pubbliche autorità internazionali, finalizzata a fronteggiare la sempre crescente evoluzione delle pratiche di pianificazione economica abusiva sia a tutela del mercato interno, sia a protezione degli scambi, più in generale, in ambito internazionale.
In considerazione delle nuove necessità emerse, è con l'introduzione delle c.d. Direttive DAC che il lawmaker europeo ha avviato le pubbliche amministrazioni ad un nuovo approccio verso la reciproca collaborazione a livello internazionale.
Con specifico riguardo ai primi vent'anni del ventunesimo secolo, la realtà dei fatti ha dipoi dato prova del fatto che i profili di maggiore criticità sono costituiti dalle pratiche realizzate allo scopo di ottenere un vantaggio fiscale indebito, la cui conseguenza principale è costituita dall'erosione della base imponibile comunitaria.
Il presente elaborato si prefigura l'obiettivo di operare un'analisi comparativa circa i susseguenti aggiornamenti delle direttive sulla cooperazione amministrativa, motivando la necessità che ha portato il legislatore europeo ad introdurre la Direttiva DAC 6, relativa ai meccanismi transfrontalieri soggetti all'obbligo di notifica, e delineandone i caratteri preminenti e profili critici emersi nei pochi anni trascorsi dall'attuazione della sua disciplina.
Particolare rilievo sarà conferito al rapporto con i principi generali del diritto internazionale, nel rispetto dei quali la Direttiva ha trovato la propria origine e ragion d'essere, e nei cui confronti, giorno dopo giorno, presenta salienti aspetti di incompatibilità.