AUTORE:
Cosimo Marcantuono
ANNO ACCADEMICO: 2022
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Libera Univ. Internaz. di Studi Soc. G.Carli-(LUISS) di Roma
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
Il capitolo I si occuperà del diritto del mercato interno europeo e di come quest’ultimo tuteli le cosiddette libertà fondamentali e delle deroghe che i Trattati mettono a disposizione degli Stati membri per la creazione dei sistemi di controllo nazionali, così come elaborate alla luce della giurisprudenza della Corte di Giustizia.
Tale analisi, evidenziando la rilevanza nell’ordinamento europeo dei servizi d’interesse economico generale e del principio di neutralità dei Trattati rispetto al regime di proprietà degli Stati membri, arriverà a delineare le peculiarità caratterizzanti i primi sistemi di controllo nazionali.
Saranno analizzati più nel dettaglio i sistemi di controllo tedesco e francese, il cui studio metterà in risalto le diverse modalità con cui questi sono stati istituiti - in ragione di diverse tradizioni politico-economiche e giuridiche - e come si siano poi nel tempo evoluti concordemente a nuove necessità nazionali.
Tale studio si preporrà anche di evidenziare quali sono state le misure adottate nella fase emergenziale da COVID-19 e come su queste ultime il Regolamento (EU) di screening degli investimenti esteri diretti abbia influito.
Il capitolo II si occuperà dell’importazione avutasi della golden share nel sistema giuridico italiano, del cambiamento del ruolo dello Stato e dei modi in cui questo ha cercato di far fronte alle diverse necessità avutesi nel corso degli anni. In tale processo si porrà speciale attenzione al passaggio da Stato-imprenditore a Stato-regolatore, avutosi per la necessità di contemperare le politiche di privatizzazione e liberalizzazione con le esigenze pubbliche di protezione di interessi strategici.
Lo Stato regolatore viene infatti a distinguersi per il differente ruolo assunto, cessando di essere coinvolto in attività d’impresa per limitarsi alla mera regolamentazione e a garantire la libera concorrenza.
Saranno poi investigate le normative che hanno portato alla creazione e all’evoluzione del sistema italiano dei golden powers, fino agli ultimi interventi emergenziali dovuti alla crisi pandemica nonché di ricezione delle nuove disposizioni europee in tema di controllo degli investimenti esteri diretti.
La normativa italiana sarà - nello studio condotto dal tale capitolo - rapportata a quella statunitense, di cui saranno dettate le linee generali - a partire dall’istituzione avutasi in tale ordinamento del CFIUS sino ad arrivare alla legge nota come FIRRMA - col fine di rinvenirne le similarità.
Il capitolo III tratterà della graduale evoluzione del paradigma europeo sugli investimenti esteri diretti, a seguito di un passaggio che chiarisca l’annoso problema del raggiungimento di condizioni di reale reciprocità, nonché delle ragioni sottostanti la tendenza europea ad essere particolarmente cauti nel caso in cui tali investimenti trovino origine nel sistema cinese.
La risposta fornita dal legislatore europeo alle richieste avutesi con il Franco-German Manifesto sarà analizzata, concentrandosi sul Regolamento (UE) 2019/452 e sul Regolamento (UE) 2019/881.
Con il primo dei regolamenti citati il legislatore ha risposto alle richieste protezionistiche avanzate dagli Stati membri rispetto alle minacce politico-economiche causate dalle strategie di investimento estere. In particolare, la tesi analizzerà i parametri di screening e i meccanismi di cooperazione previsti per gli Stati membri, per la loro rilevanza nel delineare una linea direttrice che serva da riferimento per i sistemi di controllo nazionali. In seguito, verrà analizzato il quadro europeo sulla sicurezza informatica, fino allo studio del Regolamento (UE) 2019/881.
Il capitolo IV tratterà invece del ricorrente dibattito, circa il corretto bilanciamento a livello europeo tra politiche industriali e concorrenziali, considerando le ragioni che hanno dato nuova ninfa al tema.
Nell’esame di tale bilanciamento si farà riferimento alla disciplina europea di controllo delle concentrazioni, per verificare se e attraverso quali modalità il vigente sistema normativo possa essere volto a favore della creazione di “campioni nazionali ed europei”. Sarà inoltre messa in risalto la rilevanza dei campioni nazionali europei sotto i profili sia sociali che economici, di centralità crescente in ragione della globalizzazione e dell’ambiente competitivo globale in termini di investimenti, commercio e industria.
Da ultimo sarà poi analizzata la proposta finale di regolamento in tema di foreign subsidies distorsivi del mercato interno europeo, per comprenderne la portata. A tal fine, saranno messi in luce l’importante ruolo della Commissione, i sussidi che rientrano nello scopo applicativo della proposta di regolamento e le modalità attraverso cui quest’ultima tenta di offrire rimedio all’attuale “unlevel playing field”, al fine di riequilibrare la concorrenza tra investitori extra-UE ed investitori europei.
Tale analisi, evidenziando la rilevanza nell’ordinamento europeo dei servizi d’interesse economico generale e del principio di neutralità dei Trattati rispetto al regime di proprietà degli Stati membri, arriverà a delineare le peculiarità caratterizzanti i primi sistemi di controllo nazionali.
Saranno analizzati più nel dettaglio i sistemi di controllo tedesco e francese, il cui studio metterà in risalto le diverse modalità con cui questi sono stati istituiti - in ragione di diverse tradizioni politico-economiche e giuridiche - e come si siano poi nel tempo evoluti concordemente a nuove necessità nazionali.
Tale studio si preporrà anche di evidenziare quali sono state le misure adottate nella fase emergenziale da COVID-19 e come su queste ultime il Regolamento (EU) di screening degli investimenti esteri diretti abbia influito.
Il capitolo II si occuperà dell’importazione avutasi della golden share nel sistema giuridico italiano, del cambiamento del ruolo dello Stato e dei modi in cui questo ha cercato di far fronte alle diverse necessità avutesi nel corso degli anni. In tale processo si porrà speciale attenzione al passaggio da Stato-imprenditore a Stato-regolatore, avutosi per la necessità di contemperare le politiche di privatizzazione e liberalizzazione con le esigenze pubbliche di protezione di interessi strategici.
Lo Stato regolatore viene infatti a distinguersi per il differente ruolo assunto, cessando di essere coinvolto in attività d’impresa per limitarsi alla mera regolamentazione e a garantire la libera concorrenza.
Saranno poi investigate le normative che hanno portato alla creazione e all’evoluzione del sistema italiano dei golden powers, fino agli ultimi interventi emergenziali dovuti alla crisi pandemica nonché di ricezione delle nuove disposizioni europee in tema di controllo degli investimenti esteri diretti.
La normativa italiana sarà - nello studio condotto dal tale capitolo - rapportata a quella statunitense, di cui saranno dettate le linee generali - a partire dall’istituzione avutasi in tale ordinamento del CFIUS sino ad arrivare alla legge nota come FIRRMA - col fine di rinvenirne le similarità.
Il capitolo III tratterà della graduale evoluzione del paradigma europeo sugli investimenti esteri diretti, a seguito di un passaggio che chiarisca l’annoso problema del raggiungimento di condizioni di reale reciprocità, nonché delle ragioni sottostanti la tendenza europea ad essere particolarmente cauti nel caso in cui tali investimenti trovino origine nel sistema cinese.
La risposta fornita dal legislatore europeo alle richieste avutesi con il Franco-German Manifesto sarà analizzata, concentrandosi sul Regolamento (UE) 2019/452 e sul Regolamento (UE) 2019/881.
Con il primo dei regolamenti citati il legislatore ha risposto alle richieste protezionistiche avanzate dagli Stati membri rispetto alle minacce politico-economiche causate dalle strategie di investimento estere. In particolare, la tesi analizzerà i parametri di screening e i meccanismi di cooperazione previsti per gli Stati membri, per la loro rilevanza nel delineare una linea direttrice che serva da riferimento per i sistemi di controllo nazionali. In seguito, verrà analizzato il quadro europeo sulla sicurezza informatica, fino allo studio del Regolamento (UE) 2019/881.
Il capitolo IV tratterà invece del ricorrente dibattito, circa il corretto bilanciamento a livello europeo tra politiche industriali e concorrenziali, considerando le ragioni che hanno dato nuova ninfa al tema.
Nell’esame di tale bilanciamento si farà riferimento alla disciplina europea di controllo delle concentrazioni, per verificare se e attraverso quali modalità il vigente sistema normativo possa essere volto a favore della creazione di “campioni nazionali ed europei”. Sarà inoltre messa in risalto la rilevanza dei campioni nazionali europei sotto i profili sia sociali che economici, di centralità crescente in ragione della globalizzazione e dell’ambiente competitivo globale in termini di investimenti, commercio e industria.
Da ultimo sarà poi analizzata la proposta finale di regolamento in tema di foreign subsidies distorsivi del mercato interno europeo, per comprenderne la portata. A tal fine, saranno messi in luce l’importante ruolo della Commissione, i sussidi che rientrano nello scopo applicativo della proposta di regolamento e le modalità attraverso cui quest’ultima tenta di offrire rimedio all’attuale “unlevel playing field”, al fine di riequilibrare la concorrenza tra investitori extra-UE ed investitori europei.