AUTORE:
Mara Rossi
ANNO ACCADEMICO: 2022
TIPOLOGIA: Laurea liv. II (specialistica)
ATENEO: Università degli Studi di Bergamo
FACOLTÀ: Diritti dell’uomo delle migrazioni e della cooperazione int.
ABSTRACT
Il presente lavoro di tesi si concentra sullo studio dell’evoluzione normativa dei crimini di stupro nel diritto internazionale e ne approfondisce la loro applicabilità nei contesti di conflitto armato.
Gli stupri sono stati utilizzati come armi di guerra sin dai tempi antichi.
Le violenze sessuali sono strategie economiche ed efficaci per indebolire il nemico fisicamente e mentalmente, le finalità possono essere molteplici: genocidio, pulizia etnica e annientamento del gruppo.
Dall’inizio della Seconda Guerra Mondiale ad oggi sono stati più di quaranta i Paesi in cui sono stati consumati violenti stupri come mere tattiche di guerra.
Solo nel biennio 2021-2022 sono stati diciassette gli Stati in cui le violenze sessuali sono state perpetrate all’interno di conflitti armati.
La violazione dei corpi dei nemici (non solo contro donne e minori che rappresentano la maggioranza delle vittime di questo crimine, ma anche contro uomini e giovani) rivela l’approccio violento, patriarcale e virile dei carnefici, i quali si sentono autorizzati e giustificati nel compimento di questi atti estremamente abietti.
Gli stupri sono stati utilizzati come armi di guerra sin dai tempi antichi.
Le violenze sessuali sono strategie economiche ed efficaci per indebolire il nemico fisicamente e mentalmente, le finalità possono essere molteplici: genocidio, pulizia etnica e annientamento del gruppo.
Dall’inizio della Seconda Guerra Mondiale ad oggi sono stati più di quaranta i Paesi in cui sono stati consumati violenti stupri come mere tattiche di guerra.
Solo nel biennio 2021-2022 sono stati diciassette gli Stati in cui le violenze sessuali sono state perpetrate all’interno di conflitti armati.
La violazione dei corpi dei nemici (non solo contro donne e minori che rappresentano la maggioranza delle vittime di questo crimine, ma anche contro uomini e giovani) rivela l’approccio violento, patriarcale e virile dei carnefici, i quali si sentono autorizzati e giustificati nel compimento di questi atti estremamente abietti.