AUTORE:
Guido Guidelli Guidi
ANNO ACCADEMICO: 2016
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Universitą degli Studi di Bologna
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
Pochi concetti, all'interno del diritto internazionale, risultano plagiati da tanta indeterminatezza e disaccordo politico come nel caso del "terrorismo". Se per tutti quei crimini oggi riconosciuti come core crimes, vale a dire crimini di guerra, contro l'umanità, di genocidio e di aggressione, la Comunità internazionale, pur con le dovute difficoltà, ha trovato un punto d'incontro, altrettanto non può essere sostenuto relativamente al crimine di terrorismo. Sebbene "terrore" derivi dal termine latino "terror", e sia entrato a far parte dei vocabolari inglesi e francesi a partire dal 14° Secolo, i termini "terrorismo" e "terrorista" hanno fatto il loro ingresso nella dialettica politica solamente nel 18° Secolo, in riferimento ai sistemi di intimidazione e repressione attuati dai Giacobini durante la Rivoluzione Francese. Si può parlare di "atto di terrorismo" relativamente all'attentato dell'Arciduca Francesco Ferdinando, casus belli della Grande Guerra. Ancora, con riferimento al regime Nazista condotto da Hitler durante la Seconda Guerra Mondiale si può parlare di "system of terror", la storica sentenza del Tribunale Internazionale Militare di Norimberga ne è l'esempio lampante. Dunque, nonostante l'acclarata presenza di questo concetto all'interno dei principali eventi storici degli ultimi Secoli, la Comunità internazionale non è riuscita a trovare un comune accordo relativo ad una sua definizione, così come ad una normativa ad hoc di riferimento. L'obiettivo di questa tesi, è bene specificarlo, non è certamente quello, folle, di ipotizzare una possibile definizione di questo fenomeno. Piuttosto, verranno analizzate le ragioni che, a tutt'oggi, sono poste a fondamento di un tale dissenso. Per poter adempiere a questo compito, l'analisi sarà dotata di un ampio raggio, poichè difficilmente la spiegazione di un fenomeno può essere data rimanendo unicamente all'interno del fenomeno stesso. Nel caso specifico, sarebbe molto difficile parlare del crimine di terrorismo senza prendere in considerazione i caratteri fondamentali dei crimini internazionali. Il primo capitolo prenderà in cosiderazione proprio i principali crimini internazionali, partendo dal loro inquadramento storico, per giungere alla singola qualificazione di ognuno di essi. Seguiranno l'analisi della responsabilità individuale da essi nascente e quella degli strumenti volti alla loro repressione. L'intero secondo capitolo tratterà dei crimini contro l'umanità. Verrà esaminato il loro sviluppo, passando per l'analisi della loro codificazione nei principali strumenti penali internazionali, per concludere, infine, con l'indivduazione degli elementi che li caratterizzano. Il terzo, ed ultimo, capitolo affronterà il ruolo del terrorismo all'interno del diritto internazionale. Si tenterà di sottolineare le problematiche relative a questo crimine partendo da una, imprescindibile, analisi delle concrete manifestazioni di questo fenomeno. Dopo aver esaminato i principali gruppi terroristici, il discorso si concentrerà sui principali strumenti internazionali in materia, tentando di evidenziare le ragioni poste alla base delle citate problematiche, per poi dirigersi più a fondo nelle possibili qualificazioni di questo crimine. Il capitolo, infine, si chiuderà con l'analisi dei principi in materia di estradizione e con quella di una pratica, chiamata extraordinary rendition, volta ad aggirare detti principi, nonchè a violare i diritti umani. Il terrorismo, come si vedrà, è infatti fonte di eventi drammatici che non derivano unicamente, in maniera unilaterale, da chi materialmente commette un atto terroristico, ma anche da chi, cercando di fronteggiarli, si macchia di crimini altrettanto gravi.