AUTORE:
Roberta Emanuela Caramanna
ANNO ACCADEMICO: 2024
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea (vecchio ordinamento)
ATENEO: Universitą degli Studi di Palermo
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
Il presente lavoro di tesi verte sull'accesso ai servizi bancari c.d. di base, da parte della clientela delle banche e degli istituti di credito, composta da consumatori e non. In particolare, si è cercato di concentrare l'attenzione sulla figura del piccolo imprenditore e del professionista, che, nell'accedere a tali strumenti di inclusione finanziaria, non gode della stessa tutela prevista per il consumatore.
L'accesso a tali servizi, e pertanto la titolarità di un conto corrente, nell'attuale contesto socio-economico e normativo, è da considerarsi essenziale per due ordini di motivi. Innanzitutto, bisogna considerare che, a livello normativo, vigono pregnanti limitazioni all'utilizzo del contante, introdotte allo scopo di contrastare il fenomeno del riciclaggio di proventi di attività criminose e ostacolare l'evasione fiscale. Inoltre, a livello empirico, a causa della globalizzazione dei commerci e del diffondersi del commercio elettronico, la moneta materiale si rivela inadeguata rispetto all'esigenza di trasmettere la stessa negli scambi "a distanza".
L'elaborato è stato suddiviso in tre capitoli.
Nel primo capitolo, dopo aver individuato la disciplina, l'oggetto e l'inquadramento giuridico dell'istituto del conto corrente bancario, ci si occupa di analizzarlo nell'attuale sistema socio-economico e normativo, particolarmente interessato dal fenomeno della dematerializzazione della moneta. In tale contesto, il conto corrente diviene uno strumento di inclusione finanziaria, che è uno dei fini che si propone di raggiungere l'UE. Nell'ultima parte del primo capitolo, si cercano di individuare possibili forme di tutela all'imprenditore che, rivolgendosi ad una banca o ad un prestatore di servizi di pagamento, veda rigettata la richiesta di apertura del conto corrente. Per questo, in ragione dell'essenzialità del servizio, si tenta di procedere ad una interpretazione estensiva della normativa vigente per il consumatore, al fine di consentire una tutela per imprese e professionisti. Si argomenta circa la possibilità di introdurre nel nostro ordinamento un obbligo a contrarre a carico delle banche, con riferimento al contratto di conto corrente.
Nel capitolo secondo, viene analizzato il delicato passaggio dal sistema pubblicistico, previsto dalla previgente legge bancaria del 1936, al sistema attuale.
Infine, il terzo capitolo è dedicato alla responsabilità della banca in caso di diniego dei servizi bancari essenziali e alla possibilità di ricondurre tale rifiuto a contrarre alla fattispecie dell'abuso del diritto.
L'accesso a tali servizi, e pertanto la titolarità di un conto corrente, nell'attuale contesto socio-economico e normativo, è da considerarsi essenziale per due ordini di motivi. Innanzitutto, bisogna considerare che, a livello normativo, vigono pregnanti limitazioni all'utilizzo del contante, introdotte allo scopo di contrastare il fenomeno del riciclaggio di proventi di attività criminose e ostacolare l'evasione fiscale. Inoltre, a livello empirico, a causa della globalizzazione dei commerci e del diffondersi del commercio elettronico, la moneta materiale si rivela inadeguata rispetto all'esigenza di trasmettere la stessa negli scambi "a distanza".
L'elaborato è stato suddiviso in tre capitoli.
Nel primo capitolo, dopo aver individuato la disciplina, l'oggetto e l'inquadramento giuridico dell'istituto del conto corrente bancario, ci si occupa di analizzarlo nell'attuale sistema socio-economico e normativo, particolarmente interessato dal fenomeno della dematerializzazione della moneta. In tale contesto, il conto corrente diviene uno strumento di inclusione finanziaria, che è uno dei fini che si propone di raggiungere l'UE. Nell'ultima parte del primo capitolo, si cercano di individuare possibili forme di tutela all'imprenditore che, rivolgendosi ad una banca o ad un prestatore di servizi di pagamento, veda rigettata la richiesta di apertura del conto corrente. Per questo, in ragione dell'essenzialità del servizio, si tenta di procedere ad una interpretazione estensiva della normativa vigente per il consumatore, al fine di consentire una tutela per imprese e professionisti. Si argomenta circa la possibilità di introdurre nel nostro ordinamento un obbligo a contrarre a carico delle banche, con riferimento al contratto di conto corrente.
Nel capitolo secondo, viene analizzato il delicato passaggio dal sistema pubblicistico, previsto dalla previgente legge bancaria del 1936, al sistema attuale.
Infine, il terzo capitolo è dedicato alla responsabilità della banca in caso di diniego dei servizi bancari essenziali e alla possibilità di ricondurre tale rifiuto a contrarre alla fattispecie dell'abuso del diritto.