-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9450 del 19 ottobre 1993
«In materia di diritto di difesa, l'interpretazione dell'art. 143 c.p.p. conforme ai principi costituzionali (art. 24 Cost.) ed alle convenzioni internazionali sottoscritte dall'Italia, impone che si proceda alla immediata nomina dell'interprete o...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4845 del 10 settembre 1997
«Non č ricorribile per cassazione, in sede penale, il provvedimento con il quale il tribunale, in sede civile, ai sensi del combinato disposto dell'art. 11, commi quarto e quinto, della legge 8 luglio 1980 n. 319 e dell'art. 29 della legge 13...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4537 del 19 maggio 1990
«Il principio dell'obbligatorietā della lingua italiana si riferisce agli atti processuali in senso proprio (tra questi, i provvedimenti del giudice e gli atti dei suoi ausiliari, gli atti introduttivi del giudizio, le comparse e le istanze...»
-
Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 23456 del 10 novembre 2011
«Nei procedimenti camerali attivati su ricorso, il giudice adito č tenuto a fissare con decreto l'udienza di comparizione con termine per la notifica del ricorso stesso e del decreto alle controparti, ed č, altresė, tenuto al deposito di tale...»
-
Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 12525 del 17 giugno 2015
«Nel processo tributario, come in quello civile, la lingua italiana č obbligatoria per gli atti processuali in senso proprio e non anche per i documenti prodotti dalle parti, relativamente ai quali il giudice ha, pertanto, la facoltā, e non...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 28216 del 7 luglio 2016
«Sono inutilizzabili le conversazioni in lingua straniera qualora non siano indicate, nel verbale di esecuzione delle operazioni di intercettazione, le generalitā dell'interprete che ha proceduto all'ascolto, traduzione e trascrizione. (In...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1991 del 6 giugno 1969
«Quando si tratti di lingua universalmente nota, come il francese, e se il giudice dimostri di averne perfetta conoscenza, non occorre la nomina di un traduttore, prevista dall'art. 123 c.p.c.»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3400 del 14 dicembre 1973
«Quando occorre procedere all'esame di documenti che non siano in lingua italiana, l'art. 123 c.p.c. non obbliga, ma faculta il giudice a nominare un traduttore; del quale, pertanto, puō farsi a meno qualora il documento prodotto sia accompagnato...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2217 del 5 aprile 1984
«Qualora si renda necessario procedere all'esame di documenti che non sono scritti in lingua italiana, la nomina di un traduttore, ai sensi dell'art. 123 c.p.c., non costituisce un dovere del giudice del merito, ma una sua facoltā discrezionale,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17569 del 1 settembre 2004
«Con riferimento a prestazioni di carattere intellettuale, che non richiedono alcuna organizzazione imprenditoriale nč postulano un'assunzione di rischio a carico del lavoratore, il criterio fondamentale per l'accertamento della natura (autonoma o...»