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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12474 del 26 agosto 2002
«Dalla nullità del contratto contenente un patto successorio cosiddetto rinunciativo deriva il diritto delle parti di ottenere la restituzione delle eventuali somme versate al rinunciante in esecuzione del patto, in applicazione dei principi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4827 del 14 luglio 1983
«L'applicabilità dell'art. 1424 ,c.c., sulla conversione dei contratti nulli, anche ai negozi unilaterali, in virtù del richiamo di cui al precedente art. 1324, comporta solo la convertibilità di un negozio unilaterale nullo in un altro negozio...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 454 del 14 febbraio 1973
«La cessione dei diritti ereditari (documentata, nella specie, da atto ricevuto da notaio negli Stati Uniti d'America) importa— per il cedente — accettazione dell'eredità, sia che si faccia riferimento alla disciplina dettata dall'art. 477 c.c....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 337 del 10 febbraio 1967
«La violazione dell'art. 747 c.p.c., dettato a prevalente tutela dell'interesse dei creditori e legatari dell'eredità, importa decadenza dal beneficio di inventario, ai sensi dell'art. 493 c.c., su istanza dei creditori e legatari stessi, se...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1087 del 30 gennaio 1995
«Nel quadro della liquidazione dell'eredità accettata con beneficio di inventario devono, di massima, trovare sistemazione e definizione tutti i rapporti di contenuto patrimoniale lasciati pendenti dal de cuius all'atto della sua morte, essendo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6412 del 6 dicembre 1984
«L'art. 527 c.c., secondo cui i chiamati all'eredità che hanno sottratto o nascosto i beni a questa spettanti, decadono dalla facoltà di rinunziarvi e si considerano eredi puri e semplici, nonostante la loro rinunzia, è applicabile non soltanto nei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1484 del 10 febbraio 1995
«L'incapacità di intendere e di volere prevista dall'art. 428 c.c. ai fini dell'annullamento del contratto consiste in un turbamento dei normali processi di formazione ed estrinsecazione della volontà, che può essere causato anche da grave malattia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15599 del 26 luglio 2005
«In tema di legato modale l'adempimento dell'onere non si configura come condizione sospensiva dell'efficacia della disposizione testamentaria del de cuius in favore dell'onerato e la relativa azione di adempimento, come quella di risoluzione del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4275 del 21 luglio 1984
«In tema di simulazione di atto redatto per iscritto (che una parte fa valere nei confronti dell'altra) opera, riguardo alla prova testimoniale (e perciò, in forza dell'art. 2729, comma secondo, c.c., anche rispetto a quella presuntiva), ove non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12242 del 6 giugno 2011
«L'erede, continuando la personalità del "de cuius", diviene parte del contratto concluso dallo stesso, per cui egli resta vincolato al contenuto del contratto medesimo, ancorché questo non sia stato trascritto. Pertanto, l'opponibilità...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15583 del 26 luglio 2005
«Un progetto di divisione di comunione, redatto da un terzo, cui sia stato affidato tale compito, ove si presenti di contenuto tale da integrare gli elementi della proposta e dell'accettazione della divisione e venga sottoscritto per adesione da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4224 del 23 febbraio 2007
«In tema di divisione ereditaria, il retratto successorio, avendo la finalità di impedire l'intromissione di estranei nello stato di indivisione determinato dall'apertura della successione mortis causa si applica soltanto alle comunioni...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18351 del 13 settembre 2004
«Tenuto conto che la comunione ereditaria ha ad oggetto non soltanto la comproprietà o contitolarità di diritti ma il complesso dei rapporti attivi e passivi che formavano il patrimonio del de cuius al momento della morte, lo scioglimento dello...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11641 del 13 maggio 2010
«L'art. 720 c.c., nel disciplinare l'ipotesi in cui l'immobile oggetto di comunione non sia divisibile o comodamente divisibile a prescindere dal fatto che le quote dei condividenti siano o meno eguali, configura la vendita all'incanto come rimedio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4013 del 19 marzo 2003
«Nell'esercizio del potere di attribuzione dell'immobile ritenuto non comodamente divisibile, ed a maggior ragione quando le quote siano eguali e non soccorra quindi l'unico criterio indicato dalla legge (di preferire, cioè il condividente «avente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22833 del 24 ottobre 2006
«La sentenza che, nel disporre la divisione della comunione, pone a carico di uno dei condividenti l'obbligo di pagamento di un somma di denaro a titolo di conguaglio, persegue il mero effetto di perequazione del valore delle rispettive quote,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9744 del 23 aprile 2010
«I diritti di prelazione e di riscatto previsti dall'art. 732 cod. civ in favore del coerede postulano che l'alienazione compiuta da un altro coerede riguardi la quota ereditaria (o parte di essa) intesa come porzione ideale dell"'universum ius...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1852 del 30 gennaio 2006
«I diritti di prelazione e di riscatto previsti dall'art. 732 c.c. in favore del coerede postulano un'adeguata valutazione degli elementi concreti della fattispecie, quali la volontà delle parti, lo scopo perseguito, la consistenza del patrimonio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9522 del 6 maggio 2005
«La comunione ereditaria non si trasforma in comunione ordinaria per il fatto che essa comprenda un unico bene immobile, nè per la circostanza che alcuni dei coeredi abbiano ceduto ad estranei le rispettive quote, con la conseguenza che, anche in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15482 del 6 dicembre 2001
«L'art. 732 c.c. riconosce ai partecipanti ad una comunione ereditaria due distinti diritti, lo ius prelationis — in base al quale, perdurando il regime di comunione, se uno dei partecipanti ad essa voglia alienare la propria quota a titolo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 981 del 28 gennaio 2000
«In tema di divisione ereditaria, la qualità di «estraneo» cui si richiama l'art. 732 c.c. non si riferisce alla famiglia dell'autore dell'eredità nel senso che non può considerarsi tale, ai fini dell'esperibilità, nei suoi confronti, del retratto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13704 del 7 dicembre 1999
«Il diritto di retratto riconosciuto ai coeredi dalla norma di cui all'art. 732, primo comma, c.c. può attuarsi soltanto nel caso di alienazione (onerosa) della quota ereditaria, o di parte di essa, e non anche quando sia stato alienato un cespite...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3049 del 9 aprile 1997
«Se un erede aliena ad un estraneo la quota indivisa dell'unico cespite ereditario, si presume l'alienazione della sua corrispondente quota, intesa come porzione ideale dell'universum ius defuncti , e perciò il coerede può esercitare il retratto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8259 del 23 luglio 1993
«Con riguardo alla promessa di vendita da parte di un coerede della propria quota ideale di comproprietà di un bene ereditario indiviso (e non, quindi di una quota materiale concretamente individuata del bene medesimo), che costituisca l'unico bene...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5374 del 11 maggio 1993
«Non è soggetta a retratto l'alienazione di quota effettuata non dal coerede, compartecipe della comunione ereditaria, bensì dal suo successore a titolo universale, potendo ritenersi soggetta a retratto la sola alienazione a titolo oneroso che il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8304 del 16 agosto 1990
«Le condizioni per l'esperibilità del retratto successorio ai sensi dell'art. 732 c.c. sussistono quando il coerede vende i diritti di comproprietà su tutti i beni immobili e mobili lasciati dal de cuius, giacché in tal caso è ravvisabile il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5042 del 9 giugno 1987
«Il diritto di prelazione e di riscatto, che è previsto dall'art. 732 c.c. nell'ipotesi di alienazione della quota ereditaria o di frazione di essa, implicante, per la sua efficacia reale, l'ingresso dell'estraneo alla comunione ereditaria che la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25041 del 27 novembre 2006
«L'art. 732 c.c., che fa obbligo di notificare al coerede la proposta di alienazione della quota ereditaria, al fine di consentirgli di esercitare il diritto di prelazione, prevede che l'accettazione di essa da parte del suo destinatario determini,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 519 del 23 gennaio 1988
«Considerata la finalità della normativa dell'art. 732 c.c., di favorire il mantenimento della comunione ereditaria, la disposizione relativa alla facoltà di agire per il retratto in mancanza della prescritta notificazione ai coeredi della proposta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7231 del 29 marzo 2006
«L'effetto dichiarativo-retroattivo della divisione — che poggia in via esclusiva sull'art. 757 c.c. e che l'art. 1116 c.c. estende al rapporto fra comproprietari che non sono coeredi — comporta che ciascun condividente sia considerato titolare ex...»