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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4391 del 26 febbraio 2007
«Tuttavia, in applicazione del principio generale di libertà negoziale, le parti possono consensualmente stabilire di porre nel nulla le dimissioni con conseguente prosecuzione a tempo indeterminato del rapporto stesso e, in tal caso, l'onere di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8034 del 13 giugno 2000
«Il concetto di ditta, volto a designare, genericamente ed unitariamente, il nome sotto cui l'imprenditore esercita l'impresa, non ha - salvo che essa venga usata anche come marchio - una diretta attinenza con i prodotti fabbricati o venduti o con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5375 del 11 aprile 2001
«In tal caso, pertanto, il terzo va legittimamente ritenuto responsabile, in solido, con l'imprenditore che si sia giovato della sua condotta, mentre, mancando del tutto siffatto collegamento tra il terzo autore del comportamento lesivo del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2900 del 2 febbraio 1996
«Pertanto, poiché le persone interessate (come la persona offesa, cui la cosa è stata sequestrata o che avrebbe diritto alla restituzione) non sono parti in senso tecnico, possono esercitare lo ius postulandi in cassazione solo attraverso il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2852 del 30 ottobre 1998
«L'apprezzamento della pericolosità del ricorrente sottoposto alla misura coercitiva della custodia cautelare in carcere ai fini della concessione degli arresti domiciliari, è riservato al giudice di merito ed è incensurabile nel giudizio di...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 12136 del 17 maggio 2013
«Pertanto, la localizzazione non deve essere intesa secondo un criterio restrittivo, riguardo soltanto all'attività esplicata in un determinato momento, nel luogo di produzione e di commercio, ma facendo anche riferimento alla possibilità di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4828 del 28 aprile 1994
«In presenza dell'applicazione di una pena illegale su richiesta delle parti ex art. 444 c.p.p., la Cassazione deve pronunciare l'annullamento senza rinvio dell'impugnata sentenza e deve disporre la trasmissione degli atti al giudice di merito per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7595 del 12 luglio 1975
«L'esercizio del diritto di sciopero comporta la legittimità di praticare liberamente quelle azioni sussidiarie che sono ritenute necessarie per la riuscita dell'astensione, quale il lancio di manifesti, la ripetizione di slogans, la formazione di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5353 del 23 aprile 1980
«Vietando e sanzionando l'attività di chi pone in vendita o mette altrimenti in commercio come genuine sostanze alimentari non genuine, il legislatore ha voluto reprimere ogni operazione che sia comunque diretta allo scambio ed allo smercio di cibi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9979 del 5 marzo 2003
«L'art. 517 c.p., nel prevedere come condotta penalmente rilevante, accanto a quella del porre in vendita, anche quella del porre «altrimenti in circolazione» opere dell'ingegno o prodotti industriali con segni mendaci, si differenzia dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3359 del 6 luglio 1978
«In tema di opposizione di terzo all'esecuzione forzata, il contratto di locazione delle cose pignorate, stipulato dal terzo con il debitore, pur non essendo di per sé idoneo a dare la prova della spettanza all'opponente della proprietà o di altro...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1503 del 17 maggio 1966
«L'elemento materiale del reato previsto dall'art. 442 c.p. consiste nel detenere per il commercio, o nel mettere in commercio ovvero nel distribuire per il consumo, acqua, sostanze o altre cose, che da altri, e senza il concorso del soggetto,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6930 del 11 giugno 1992
«In tema di commercio di sostanze alimentari nocive, l'accertamento della loro pericolosità, benché spesso abbia bisogno di indagini peritali, può tuttavia compiersi da parte del giudice ricorrendo a qualsiasi mezzo di prova e alle nozioni di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1367 del 26 novembre 1996
«In tema di commercio di sostanze alimentari nocive, il rapporto fra gli artt. 444 e 452 c.p. e il decreto del Ministro della Sanità 9 dicembre 1993, che fissa il limite massimo di mercurio tollerabile nei prodotti ittici, va risolto alla luce del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 387 del 27 marzo 1973
«Il reato previsto dall'art. 474 c.p. può essere commesso soltanto con il porre in commercio o con il detenere per la vendita prodotti industriali con marchi o segni distintivi contraffatti o alterati, mentre il reato previsto dall'art. 517 c.p....»
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Corte costituzionale, sentenza n. 249 del 24 luglio 2009
«È inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell'art. 189, commi 1 e 3, del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, che esonera talune imprese o enti che producono rifiuti non pericolosi dall'obbligo di comunicazione annuale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15463 del 23 febbraio 2021
«È configurabile il reato di commercio o somministrazione di medicinali guasti o imperfetti anche con riferimento al sangue umano destinato ad uso trasfusionale, attesa la sua riconducibilità al concetto di "medicinali" di cui all'art. 443 cod....»