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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4175 del 22 febbraio 2007
«A seguito della sentenza della Corte costituzionale 6 luglio 2006, n. 266, che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 235, secondo comma c.c. nella parte in cui subordinava l'esame delle prove ematologiche alla previa dimostrazione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 27 del 21 febbraio 2000
«Il bilancio d'esercizio di una società di capitali, che violi i precetti di chiarezza e precisione dettati dall'art. 2423, comma secondo c.c. (anche nel testo anteriore alle modificazioni apportate dal D.L.vo n. 127 del 9 aprile 1991), è illecito,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8167 del 28 agosto 1997
«Appartiene al potere discrezionale dell'assemblea e non pregiudica né l'interesse dei condomini alla corretta gestione del condominio, né il loro diritto patrimoniale all'accredito della proporzionale somma — perché compensata dal corrispondente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21449 del 19 ottobre 2010
«In tema di deliberazioni dell'assemblea condominiale, ai fini della validità dell'ordine del giorno occorre che esso elenchi specificamente, sia pure in modo non analitico e minuzioso, tutti gli argomenti da trattare, sì da consentire a ciascun...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13350 del 11 settembre 2003
«In materia di condominio negli edifici, la violazione del diritto di ciascun condomino di esaminare, a sua richiesta e secondo adeguate modalità di tempo e di luogo, la documentazione attinente ad argomenti posti all'ordine del giorno di una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13635 del 5 novembre 2001
«La valutazione, ai sensi dell'art. 232 c.p.c., della mancata risposta all'interrogatorio formale rientra nell'ampia facoltà del giudice del merito di desumere argomenti di prova dal comportamento delle parti nel processo, ai sensi dell'art. 116,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15554 del 11 agosto 2004
«II mandato in rem propriam può essere revocato, qualora la revocabilità sia stata espressamente prevista, ovvero ricorra una giusta causa di revoca, ma il mandante, nel primo caso, è obbligato al rimborso delle spese, al pagamento, del compenso,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10063 del 9 ottobre 1998
«Tuttavia, poiché l'inosservanza dell'ordine di esibizione di documenti integra un comportamento dal quale il giudice può, nell'esercizio di poteri discrezionali, desumere argomenti di prova a norma dell'art. 116, comma secondo, c.p.c., non è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7122 del 29 marzo 2006
«Il possesso del titolo cambiario da parte del debitore vale a stabilire una presunzione iuris tantum di pagamento del titolo stesso; sicché, trattandosi di una presunzione non assoluta, rientra nella valutazione di competenza del giudice del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6834 del 22 luglio 1994
«Con riguardo all'impugnazione della delibera di approvazione del bilancio per sottovalutazione dell'attivo, l'interesse ad agire di un socio (nella specie, di società a responsabilità limitata) può derivare dalla mera possibilità di un danno...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13904 del 20 ottobre 2000
«I fatti allegati possono essere considerati «pacifici», esonerando la parte dalla necessità di fornirne la prova, solamente quando l'altra parte abbia impostato la propria difesa su argomenti logicamente incompatibili con il disconoscimento dei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2907 del 27 febbraio 2002
«Nel giudizio diretto ad ottenere una sentenza dichiarativa della paternità naturale, tra gli argomenti di prova idonei a fondare il convincimento del giudicante rientra anche l'ingiustificato rifiuto della parte di sottoporsi ad esami ematologici,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13766 del 7 novembre 2001
«Nel giudizio diretto ad ottenere una sentenza dichiarativa della paternità o della maternità naturale, tra gli argomenti di prova idonei a fondare il convincimento del giudicante rientra anche il rifiuto aprioristico della parte di sottoporsi ad...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9307 del 19 settembre 1997
«Nel giudizio diretto ad ottenere una sentenza dichiarativa della paternità o della maternità naturale, la inidoneità della sola dichiarazione della madre a costituire prova della paternità naturale, sancita dall'ultimo comma dell'art. 269 c.c.,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2653 del 23 gennaio 2012
«La negazione o il mancato chiarimento, da parte dell'imputato, di circostanze valutabili a suo carico nonchè la menzogna o il semplice silenzio su queste ultime possono fornire al giudice argomenti di prova solo con carattere residuale e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1472 del 4 febbraio 1999
«In tema di sindacato della Corte di cassazione sulla valutazione delle chiamate di correo operata dal giudice di merito, non è consentito al giudice di legittimità un controllo sul significato concreto di ciascuna dichiarazione e di ciascun...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4860 del 29 aprile 1994
«Il riconoscimento di persone, fondato com'è su un procedimento intuitivo prelogico, non consente l'esplicazione di argomenti razionali a sostegno dell'esito del medesimo a norma dell'art. 214 c.p.p. che prevede unicamente il requisito della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1495 del 4 maggio 1998
«In tema di utilizzabilità della prova, il fatto che l'inutilizzabilità sia stata dichiarata nel corso del procedimento incidentale de libertate svoltosi durante le indagini preliminari, anche se con il vaglio della Corte di cassazione, non ha...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2136 del 11 giugno 1999
«In tema di giudizio di appello, appartiene al giudice di secondo grado (ed anche al giudice di rinvio che debba decidere su di un appello in materia di provvedimenti restrittivi della libertà) il potere di sostituire, integrare e modificare la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1591 del 21 aprile 1994
«Qualora avverso un provvedimento di sequestro preventivo venga proposta richiesta di riesame, spetta all'interessato dimostrare la tempestività della sua istanza e, ai fini del raggiungimento della relativa prova, non sono sufficienti meri...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10795 del 22 settembre 1999
«Allorchè nel giudizio di appello si sia provveduto, a norma dell'art. 6 della L. n. 267 del 1997, al recupero, mediante conferma proveniente da altri elementi di prova, del contenuto narrativo di dichiarazioni rese precedentemente da soggetti...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 33748 del 20 settembre 2005
«Infatti, le garanzie assicurate dalle norme costituzionali, con specifico riguardo ai profili della formazione della prova nel contraddittorio fra le parti e dell'obbligo di valutazione della stessa nel rispetto dei canoni di legalità e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3751 del 23 marzo 2000
«È legittima la motivazione della sentenza di secondo grado che, disattendendo le censure dell'appellante, si uniformi, sia per la ratio decidendi, sia per gli elementi di prova, ai medesimi argomenti valorizzati dal primo giudice, soprattutto se...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 34192 del 12 ottobre 2006
«Ai fini della sussistenza del reato di insolvenza fraudolenta, la condotta di chi tiene il creditore all'oscuro del proprio stato di insolvenza al momento di contrarre l'obbligazione assume rilievo quando sia legata al preordinato proposito di non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1505 del 2 febbraio 2001
«Nel caso di chiamata in garanzia, il rapporto di connessione esistente tra la domanda principale e quella di manleva, consentendo il simultaneus processus ai sensi dell'art. 106 c.p.c., determina l'assoggettamento di tutte le parti dell'unico...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1576 del 14 febbraio 1995
«In genere i fatti allegati da una parte possono essere considerati pacifici, rimanendo così la parte esonerata dalla relativa prova, soltanto quando essi siano stati esplicitamente ammessi dall'altra parte, ovvero questa, senza contestarli, abbia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10650 del 24 aprile 2008
«Il giudice civile può trarre argomenti di prova, ai sensi dell'art. 116, secondo comma, c.p.c., da un documento proveniente dal difensore, formato in altro giudizio, in rapporto al comportamento processuale della parte che non ne abbia contestato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5116 del 3 aprile 2003
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale — per violazione degli artt. 13, 15, 24, 30 e 32 Cost. — del combinato disposto degli artt. 269 c.c. e 116 e 118 c.p.c., ove interpretato nel senso della possibilità di dedurre...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 443 del 17 gennaio 2002
«La norma dettata dall'art. 116, secondo comma, c.p.c., nell'abilitare il giudice a desumere argomenti di prova dalle risposte date dalle parti nell'interrogatorio non formale, dal loro rifiuto ingiustificato a consentire le ispezioni da esso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2329 del 17 marzo 1997
«Il sistema delle fonti di prova, il contegno processuale delle parti che, a norma dell'art. 116 c.p.c., consente di desumere argomenti di prova non ha un rilievo gerarchicamente sovraordinato che possa consentire al giudice di utilizzarlo come...»