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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 35 del 3 gennaio 2011
«Per stabilire in concreto l'esistenza di una giusta causa di licenziamento, che deve rivestire il carattere di grave negazione degli elementi essenziali del rapporto di lavoro ed in particolare di quello fiduciario, e la cui prova incombe sul...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2013 del 13 febbraio 2012
«In tema di licenziamento per giusta causa, ai fini della proporzionalità tra addebito e recesso, rileva ogni condotta che, per la sua gravità, possa scuotere la fiducia del datore di lavoro e far ritenere la continuazione del rapporto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10550 del 7 maggio 2013
«Ai fini della sussistenza della giusta causa o del giustificato motivo di licenziamento, qualora risulti accertato che l'inadempimento del lavoratore licenziato sia stato tale da compromettere irrimediabilmente il rapporto fiduciario, è di regola...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20719 del 10 settembre 2013
«In tema di licenziamento disciplinare, l'immediatezza del provvedimento espulsivo rispetto alla mancanza addotta a sua giustificazione ovvero a quello della contestazione, si configura quale elemento costitutivo del diritto al recesso del datore...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12806 del 6 giugno 2014
«In tema di licenziamento disciplinare, l'immediatezza del provvedimento espulsivo rispetto alla mancanza addotta a sua giustificazione ovvero a quello della contestazione, si configura quale elemento costitutivo del diritto al recesso del datore...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14103 del 20 giugno 2014
«In tema di procedimento disciplinare, ai fini dell'accertamento della sussistenza del requisito della tempestività della contestazione, in caso di intervenuta sospensione cautelare di un lavoratore sottoposto a procedimento penale, la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17625 del 5 agosto 2014
«Lo svolgimento di altra attività lavorativa da parte del dipendente assente per malattia è idonea a giustificare il recesso del datore di lavoro per violazione dei doveri generali di correttezza e buona fede e degli specifici obblighi contrattuali...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19612 del 17 settembre 2014
«In tema di licenziamento disciplinare, costituisce giusta causa di recesso la condotta del direttore di una filiale bancaria che abbia riferito ad un cliente la richiesta di accertamenti disposti dalla autorità giudiziaria, trattandosi di condotta...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19684 del 18 settembre 2014
«In tema di licenziamento per giusta causa, la modesta entità del fatto addebitato non va riferita alla tenuità del danno patrimoniale subito dal datore di lavoro, dovendosi valutare la condotta del prestatore di lavoro sotto il profilo del valore...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 25608 del 3 dicembre 2014
«Non costituisce giusta causa o giustificato motivo di licenziamento una mera svista commessa dal lavoratore nell'espletamento delle proprie mansioni e priva di conseguenze dannose per il datore di lavoro e/o per terzi. (Nella specie, la S.C. ha...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 26106 del 11 dicembre 2014
«In materia di licenziamento per giusta causa, non costituisce illecito disciplinare, né fattispecie determinativa di danno ingiusto - grazie alla scriminante di cui all'art. 598, primo comma, cod. pen., avente valenza generale nell'ordinamento -...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21017 del 16 ottobre 2015
«La sussistenza in concreto di una giusta causa di licenziamento va accertata in relazione sia della gravità dei fatti addebitati al lavoratore - desumibile dalla loro portata oggettiva e soggettiva, dalle circostanze nelle quali sono stati...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2902 del 13 febbraio 2015
«In materia di licenziamento disciplinare, l'immediatezza della contestazione integra elemento costitutivo del diritto di recesso del datore di lavoro in quanto, per la funzione di garanzia che assolve, l'interesse del datore di lavoro...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 776 del 19 gennaio 2015
«La condotta illecita extralavorativa è suscettibile di rilievo disciplinare poiché il lavoratore è tenuto non solo a fornire la prestazione richiesta ma anche, quale obbligo accessorio, a non porre in essere, fuori dall'ambito lavorativo,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15841 del 22 ottobre 2003
«La cosiddetta indennità estero alla quale va riconosciuta natura retributiva tanto nel caso in cui abbia una funzione compensativa della maggiore gravosità e del disagio morale ed ambientale dell'attività lavorativa prestata all'estero, quanto nel...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2640 del 21 marzo 2006
«Ai fini della configurazione della trasferta del lavoratore (da cui consegue il suo diritto a percepire la relativa indennità ) che si distingue dal trasferimento (il quale comporta l'assegnazione definitiva del lavoratore ad altra sede diversa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8191 del 7 aprile 2006
«La prescrizione del diritto ad ottenere il pagamento del trattamento di fine rapporto decorre dalla cessazione del rapporto di lavoro e tale diritto non va confuso col diritto, maturante anche nel corso del rapporto, all'accertamento della quota...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9695 del 23 aprile 2009
«Il diritto al trattamento di fine rapporto (TFR) sorge con la cessazione del rapporto di lavoro e a quel momento può essere azionato, non essendo di ostacolo a tal fine la sussistenza, di una controversia tra le parti in ordine all'ammontare delle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3684 del 17 febbraio 2010
«Nell'indennità di trasferta prevista in favore del lavoratore che si trasferisce in un luogo di lavoro diverso da quello abituale possono ravvisarsi due componenti, quella risarcitoria e quella residuale retributiva, la cui rispettiva...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4684 del 9 marzo 2015
«Per il periodo anteriore alla riforma di cui al d.lgs. 21 aprile 1993, n. 124, i versamenti del datore di lavoro nei fondi di previdenza complementare - sia che il fondo abbia personalità giuridica autonoma, sia che consista in una gestione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18540 del 21 settembre 2015
«In tema di prestazioni lavorative rese dal lavoratore extracomunitario privo del permesso di soggiorno, l'illegittimità del contratto per la violazione di norme imperative (art. 22 del T.U. immigrazione) poste a tutela del prestatore di lavoro...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, ordinanza n. 9037 del 4 luglio 2001
«L'inosservanza del divieto di licenziamento del lavoratore in malattia, fino a quando non sia decorso il cosiddetto periodo di comporto (art. 2110, comma secondo, c.c.), non determina di per sé la nullità della dichiarazione di recesso del datore...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 25716 del 15 ottobre 2018
«È compresa nella categoria delle obbligazioni cosiddette "portabili" quella concernente il trattamento di fine rapporto che configura, a carico del datore di lavoro, un debito liquido e determinato nel suo ammontare (ovvero agevolmente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21961 del 10 settembre 2018
«L'accoglimento della domanda di surroga proposta dall'INAIL nei confronti del terzo responsabile di un infortunio per gli importi pagati a titolo di incremento della rendita per danno patrimoniale presunto presuppone, diversamente che per le somme...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, ordinanza n. 29784 del 19 novembre 2018
«Nel giudizio risarcitorio instaurato dagli eredi nonché prossimi congiunti (nella specie madre e fratelli) di un lavoratore deceduto a seguito di infortunio sul lavoro, la prova del danno non patrimoniale da sofferenza interiore per la perdita del...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 30997 del 30 novembre 2018
«In virtù del principio di unitarietà e onnicomprensività del risarcimento del danno non patrimoniale, deve escludersi che al prossimo congiunto di persona deceduta in conseguenza del fatto illecito di un terzo possano essere liquidati sia il danno...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, ordinanza n. 24742 del 8 ottobre 2018
«L'art. 2087 c.c. non configura un'ipotesi di responsabilità oggettiva, in quanto la responsabilità del datore di lavoro - di natura contrattuale - va collegata alla violazione degli obblighi di comportamento imposti da norme di legge o suggeriti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20080 del 30 luglio 2018
«In tema di obblighi di protezione ex art. 2087 c.c. trova applicazione il medesimo principio espresso in riferimento al demansionamento illegittimo, nel senso che il giudice di merito, oltre a sanzionare l'inadempimento dell'obbligo da parte del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 29646 del 16 novembre 2018
«Ai fini della distinzione tra rapporto di lavoro subordinato e rapporto di lavoro autonomo, occorre avere riguardo al concreto atteggiarsi del potere direttivo del datore di lavoro, il quale, affinché assurga ad indice rivelatore della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 26679 del 22 ottobre 2018
«In tema di impugnazione del recesso motivato dal mancato superamento della prova, anche il lavoratore dipendente di una pubblica amministrazione deve allegare e provare l'inadeguatezza delle modalità dell'esperimento oppure il positivo esperimento...»