-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9424 del 12 luglio 2001
«In ipotesi di responsabilità solidale, il fatto che il creditore accetti puramente e semplicemente da uno dei debitori il pagamento di una parte del debito complessivo, ancorché corrispondente alle quote interne gravanti sul debitore medesimo, non...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1934 del 5 marzo 1997
«Il creditore che rinunzia alla solidarietà a favore di uno dei debitori, conserva l'azione in solido contro gli altri, dai quali può pretendere il pagamento dell'intero debito; la presunzione di rinunzia alla solidarietà di cui all'art. 1311 comma...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4280 del 17 maggio 1990
«Nel caso di scontro tra veicoli, la proposizione dell'azione giudiziaria, per il conseguimento dell'intero risarcimento, da parte del terzo trasportato di uno dei mezzi, soltanto nei confronti del conducente dell'altro mezzo, non implica rinuncia...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 28618 del 2 dicembre 2008
«In tema di perfezionamento dell'accordo negoziale, il documento contenente la puntuazione ancorché completa e bilaterale dell'assetto degli interessi che le parti intendono adottare, è inidoneo a fornire la prova del perfezionamento del contratto,...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7857 del 22 agosto 1997
«Nella nozione di minuta o puntuazione del contratto rientrano sia i documenti che contengono intese parziali in ordine al futuro regolamento d'interessi (cosiddetta puntuazione di clausole), sia i documenti che predispongano con completezza un...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4634 del 28 febbraio 2007
«Il requisito della forma scritta richiesto, per la clausola di proroga della giurisdizione in favore di uno degli Stati aderenti, dall'art. 23 del regolamento CEE n. 44 del 2001, è da ritenersi rispettato - sulla scorta dei criteri ermeneutici...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15617 del 26 luglio 2005
«Qualora l'ingiunzione fiscale venga notificata invalidamente e la notificazione venga dichiarata invalida, il venir meno della sua idoneità a svolgere la funzione sua propria di precetto in funzione dell'esecuzione minacciata per il caso di...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12135 del 19 agosto 2003
«Ai sensi dell'art. 1335 c.c., anche per le dichiarazioni unilaterali recettizie in genere, che siano giunte all'indirizzo del destinatario, vige la presunzione di conoscenza da parte dello stesso, sicché incombe su di lui, ove neghi di averne...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4310 del 26 marzo 2002
«La presunzione di conoscenza, ai sensi dell'art. 1335 c.c., di un atto recettizio in forma scritta opera per il solo fatto oggettivo dell'arrivo di questo all'indirizzo del destinatario, in quanto non è necessario che il mittente ne provi la...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2612 del 22 febbraio 2001
«La trasmissione e consegna al destinatario di un atto unilaterale recettizio (quale, nella specie, una dichiarazione di volersi valere di un diritto di opzione) possono essere dimostrate anche mediante elementi presuntivi e ciò non osta a che...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6645 del 13 giugno 1995
«La disposizione di cui all'art. 1335 c.c., che, nel prevedere la presunzione di conoscenza di una dichiarazione da parte del destinatario dal momento in cui essa giunge al suo indirizzo, fa salva la possibilità per il destinatario stesso provare...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3061 del 11 aprile 1990
«Il principio stabilito dall'art. 1335 c.c., secondo cui ogni dichiarazione diretta ad una determinata persona si reputa conosciuta al momento in cui giunge all'indirizzo del destinatario, opera per il solo fatto oggettivo dell'arrivo della...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3194 del 15 maggio 1980
«La possibilità di ritenere provato il momento di ricezione di una lettera raccomandata alla stregua di elementi presuntivi, quali quelli desumibili dalla data della spedizione, non viene meno con riguardo agli atti unilaterali recettizi, come...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13488 del 20 giugno 2011
«La produzione in giudizio di un telegramma, anche in mancanza dell'avviso di ricevimento, costituisce prova certa della spedizione, attestata dall'ufficio postale attraverso la relativa ricevuta, dalla quale consegue la presunzione dell'arrivo...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 758 del 16 gennaio 2006
«La lettera raccomandata — anche in mancanza dell'avviso di ricevimento — costituisce prova certa della spedizione attestata dall'ufficio postale attraverso la ricevuta, da cui consegue la presunzione, fondata sulle univoche e concludenti...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20924 del 27 ottobre 2005
«La spedizione di una comunicazione in plico raccomandato non vale da sola a stabilire che il destinatario sia venuto a conoscenza della dichiarazione in esso contenuta, occorrendo, invece, provare che detto plico sia pervenuto a destinazione, per...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4140 del 26 aprile 1999
«L'operatività della presunzione di conoscenza stabilita a carico del destinatario dall'art. 1335 c.c., se non prova di essere stato senza sua colpa nell'impossibilità di avere notizia dell'atto a lui diretto, presuppone che tale atto giunga al suo...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3707 del 14 aprile 1999
«Affinché possa operare la presunzione di conoscenza della dichiarazione diretta a persona determinata stabilita dall'art. 1335 c.c. occorre la prova, il cui onere incombe al dichiarante, che la stessa sia stata recapitata all'indirizzo del...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1265 del 15 febbraio 1999
«La lettera raccomandata costituisce prova certa della spedizione attestata dall'ufficio postale attraverso la ricevuta, da cui — anche in mancanza dell'avviso di ricevimento — può desumersi il suo arrivo a destinazione. Al contrario, il ricorso a...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10564 del 24 ottobre 1998
«La presunzione di conoscenza del destinatario di un atto recettizio, non opera se la comunicazione non è stata consegnata né a lui personalmente, né presso il suo indirizzo, come tale dovendosi intendere il luogo che o per collegamento ordinario,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8399 del 23 settembre 1996
«Per ritenere sussistente, secondo l'art. 1335 codice civile, la presunzione di conoscenza, da parte del destinatario, della dichiarazione a questo diretta, occorre la prova, il cui onere incombe al dichiarante, che la dichiarazione sia pervenuta...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10751 del 12 ottobre 1991
«Per ritenere sussistente, secondo l'art. 1335 c.c., la presunzione (iuris tantum) di conoscenza, da parte del destinatario, di un atto unilaterale recettizio (nella specie di costituzione in mora) inviato con raccomandata ma senza avviso di...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4635 del 2 marzo 2006
«In tema di responsabilità ex art. 1337 c.c., se la causa di invalidità del negozio deriva da una norma imperativa o proibitiva di legge, o da altre norme aventi efficacia di diritto obiettivo, tali — cioè — da dover essere note per presunzione...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6337 del 26 giugno 1998
«Se la causa di invalidità del negozio deriva da una norma imperativa o proibitiva di legge, o da altre norme aventi efficacia di diritto obiettivo, tali — cioè — da dover essere note per presunzione assoluta alla generalità dei cittadini e —...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4388 del 5 agosto 1985
«Mentre l'efficacia dell'uso normativo è limitata, nelle materie regolate dalla legge, ai casi in cui la legge stessa esplicitamente rinvia all'uso (art. 8 preleggi), che assume funzione d'integrazione della disciplina legislativa o funzione...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8573 del 23 agosto 1990
«La corresponsione continuativa di un emolumento (nella specie, cosiddetta gratifica di bilancio in favore dei dipendenti della sede centrale dell'U.A.N.S.F.) nel corso del rapporto di lavoro ed in favore della generalità dei dipendenti è...»
-
Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 20398 del 21 ottobre 2005
«Nella disciplina anteriore all'entrata in vigore dell'art. 37 bis del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, introdotto dall'art. 7 del D.L.vo 8 ottobre 1997, n. 358, pur non esistendo nell'ordinamento fiscale italiano una clausola generale...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 233 del 10 gennaio 2007
«Ove alla stipula di un contratto preliminare segua ad opera delle stesse parti la conclusione del contratto definitivo, quest'ultimo costituisce l'unica fonte dei diritti e delle obbligazioni inerenti al particolare negozio voluto, in quanto il...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10121 del 28 novembre 1994
«La presunzione prevista dall'art. 1352 c.c. a norma del quale se le parti hanno convenuto di adottare una determinata forma per la futura conclusione di un contratto, si presume che essa sia stata voluta per la validità del contratto stesso può...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10484 del 1 giugno 2004
«A norma dell'art. 1362 c.c. l'interpretazione del contratto richiede la determinazione della comune intenzione delle parti, da accertare sulla base del senso letterale delle parole adoperate e del loro comportamento complessivo, anche posteriore...»