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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14 del 4 gennaio 1977
«La presenza su un'area condominiale (nella specie, cortile) di un manufatto legittimamente riservato all'uso particolare ed esclusivo del singolo compartecipante non è di per sé elemento sufficiente, in difetto di specifica prova, a far ritenere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22466 del 4 novembre 2010
«In tema di condominio, per qualificare un lastrico solare come parte comune, ai sensi dell'art. 1117, n. 1, c.c., è necessaria la sussistenza di connotati strutturali e funzionali comportanti la materiale destinazione del bene al servizio e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3968 del 7 maggio 1997
«In un edificio in condominio, le scale — oggetto di proprietà comune a norma dell'art. 1117 n. 1 c.c., se il contrario non risulta dal titolo — comprendono l'intera relativa «cassa», di cui costituiscono componenti essenziali ed inscindibili le...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1357 del 22 febbraio 1996
«A norma dell'art. 1117, n. 1, c.c., le scale di un edificio condominiale, anche se più di una e poste concretamente al servizio di parti diverse dell'edificio stesso, vanno sempre considerate, in assenza di un contrario titolo negoziale, di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 647 del 5 febbraio 1982
«La presunzione di comunione di cui all'art. 1117 c.c., riguarda gli edifici in condominio per piani orizzontali e non è applicabile al fine di dimostrare la comunione di un cortile esistente fra edifici appartenenti a proprietari diversi, e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1486 del 22 aprile 1977
«Nel caso in cui un cortile sia racchiuso tra edifici appartenenti a proprietari diversi e, per la sua ubicazione, appaia destinato all'uso e al godimento di alcuni soltanto degli edifici che lo delimitano, in mancanza di titoli validi, la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6533 del 29 maggio 1992
«L'art. 41 sexies, della legge urbanistica 17 agosto 1942, n. 1150, introdotto dall'art. 18, della L. 6 agosto 1967, n. 765 (cosiddetta legge ponte) nel prescrivere che nelle nuove costruzioni debbono essere riservati appositi spazi di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7761 del 30 marzo 2010
«In tema di condominio, la collocazione delle tubazioni di un impianto idrico destinato al servizio di alcuni appartamenti dell'edificio all'interno delle mura di uno di essi comporta, in virtù del rapporto di accessorietà necessaria fra beni di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 583 del 17 gennaio 2001
«In un condominio la presunzione di comproprietà, prevista dall'art. 1117 n. 3 c.c. anche per l'impianto di scarico delle acque, opera con riferimento alla parte dell'impianto che raccoglie le acque provenienti dagli appartamenti, e, quindi, che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1030 del 14 marzo 1977
«L'art. 1117 n. 3, c.c., elenca, in via del tutto esemplificativa, le opere, le installazioni e i manufatti di qualunque genere che servono all'uso comune e che il legislatore ha voluto comuni ai proprietari dei diversi piani o porzioni di piano di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7546 del 8 luglio 1995
«L'unità sistematica tra la disposizione dell'art. 1118 primo comma c.c., a norma del quale il diritto di ciascun condomino sulle parti comuni dell'edificio è proporzionato al valore del piano o porzione di piano che appartiene, e la disposizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12128 del 2 luglio 2004
«In tema di rinuncia di un condomino al diritto sulle cose comuni, vietata dall'art. 1118 c.c., la cessione della proprietà esclusiva non può essere separata dal diritto sui beni comuni soltanto quando le cose comuni e i piani o le porzioni di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3294 del 10 aprile 1996
«Il condomino che — essendo titolare del diritto di uso esclusivo del lastrico solare — vi rinunzi, è esonerato dalla contribuzione nelle spese di riparazione e ricostruzione del lastrico secondo il criterio dell'art. 1126 c.c. e deve parteciparvi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7667 del 13 luglio 1995
«In tema di condominio di edifici, poiché l'uso delle cose comuni è in funzione del godimento delle parti di proprietà esclusiva, la maggiore o minore comodità di uso cui fa riferimento l'art. 1119 c.c. ai fini della divisibilità delle cose stesse,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2257 del 14 aprile 1982
«L'art. 1119 c.c. non stabilisce l'indivisibilità assoluta delle parti comuni di un edificio in condominio, ma tale indivisibilità subordina all'esigenza di non rendere più incomodo l'uso della cosa comune a ciascun condomino, cioè all'esigenza che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12654 del 26 maggio 2006
«In tema di condominio, per innovazioni delle cose comuni devono intendersi non tutte le modificazioni (qualunque opus novum), ma solamente quelle modifiche che, determinando l'alterazione dell'entità materiale o il mutamento della destinazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5028 del 30 maggio 1996
«L'art. 1120 c.c., nel consentire all'assemblea condominiale, sia pure con una particolare maggioranza, di disporre innovazioni, non postula affatto che queste rivestano carattere di assoluta necessità, ma richiede soltanto che esse siano dirette...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2846 del 7 maggio 1982
«In materia di condominio devono intendersi per innovazioni della cosa comune, ai sensi dell'art. 1120 c.c., le modificazioni materiali di essa che ne importino l'alterazione dell'entità sostanziale o il mutamento della sua originaria destinazione....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4592 del 13 ottobre 1978
«Costituisce innovazione qualsiasi opera nuova che alteri, in tutto o in parte, nella materia o nella forma ovvero nella destinazione di fatto o di diritto, la cosa comune, eccedendo il limite della conservazione, dell'ordinaria amministrazione e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20254 del 18 settembre 2009
«A norma dell'art. 9, comma 3, della L. 24 marzo 1989, n. 122, i condomini possono deliberare - con la maggioranza di cui all'art. 1136, secondo comma, c.c. - la realizzazione di parcheggi pertinenziali nel sottosuolo di edifici condominiali, anche...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5997 del 5 marzo 2008
«La delibera condominiale con la quale si decide di adibire il cortile comune - di ampiezza insufficiente a garantire il parcheggio delle autovetture condominiali - a parcheggio dei motoveicoli, con individuazione degli spazi, delimitazione ed...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6817 del 14 dicembre 1988
«In tema di condominio di edifici, costituisce innovazione vietata ai sensi del secondo comma dell'art. 1120 c.c. (e, pertanto, deve essere approvata dalla unanimità dei condomini), la costruzione di autorimesse nel sottosuolo del cortile comune,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2329 del 1 marzo 1995
«Il condominio può deliberare, con la maggioranza qualificata di cui al primo comma dell'art. 1120 c.c., che il dismesso impianto centralizzato di riscaldamento sia mantenuto in esercizio solo per il riscaldamento dei locali condominiali,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1926 del 16 febbraio 1993
«In tema di condominio di edifici, la delibera di rinuncia all'impianto centralizzato di riscaldamento nella disciplina previgente alla L. 6 gennaio 1991 n. 10, configurando non una semplice modifica, bensì una radicale trasformazione della cosa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20902 del 8 ottobre 2010
«È legittima la delibera dell'assemblea di condominio che, con la maggioranza qualificata di cui all'art. 1136, quinto comma, c.c., richiamato dall'art. 1120 c.c., deliberi l'installazione di un ascensore nel vano scala condominiale a cura e spese...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2696 del 9 luglio 1975
«La installazione in un edificio in condominio (o in una parte di esso) di un ascensore di cui prima esso era sprovvisto costituisce, ai sensi dell'art. 1120, primo comma, c.c., una innovazione, con la conseguenza che la relativa deliberazione deve...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3508 del 10 aprile 1999
«La norma di cui all'art. 1120 c.c., nel prescrivere che le innovazioni della cosa comune siano approvate dai condomini con determinate maggioranze, tende a disciplinare l'approvazione di quelle innovazioni che comportano oneri di spesa per tutti i...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16639 del 27 luglio 2007
«La ristrutturazione dell'impianto fognario (vecchio di oltre cinquant'anni e bisognoso di interventi strutturali), in quanto necessaria alla conservazione ed al godimento della cosa comune, non costituisce innovazione. Rientra nei poteri...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1947 del 27 aprile 1989
«In tema di condominio negli edifici, l'esercizio del diritto del singolo sulle parti di sua esclusiva proprietà non può ledere il godimento dei diritti degli altri sulle cose comuni, come si ricava dall'art. 1122 c.c., il quale stabilisce che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8292 del 19 giugno 2000
«In tema di oneri condominiali, la funzione ed il fondamento delle spese occorrenti per la conservazione dell'immobile si distinguono dalle esigenze che presiedono alle spese per il godimento dello stesso, come è dato evincere, in via di principio...»