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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3039 del 3 marzo 1990
«Il delitto di peculato si differenzia da quello di truffa aggravata ex art. 61 n. 9 c.p., sotto il profilo del conseguimento della res, in quanto nel primo il possesso del bene trova origine nella ragione di ufficio e preesiste all'illecita...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12795 del 29 marzo 2011
«Il delitto di truffa si consuma nel momento del conseguimento, da parte dell'agente, del profitto della propria attività criminosa. (In applicazione del principio, la Corte, in fattispecie di truffa consistita nell'importazione, senza versamento...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4839 del 4 febbraio 2010
«Il delitto di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche si consuma già nel momento del versamento da parte dell'ente erogante dei finanziamenti richiesti attraverso la presentazione di un preventivo di spesa artatamente "gonfiato", anche...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9933 del 4 marzo 2003
«Presupposto del delitto di peculato è il possesso o la disponibilità della cosa o del denaro altrui da parte del pubblico ufficiale, per una ragione di ufficio, ossia in conseguenza delle specifiche competenze e funzioni svolte, derivanti sia da...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1327 del 19 gennaio 2005
«Il mancato versamento alla Cassa edile delle somme «trattenute» dal datore di lavoro sulla retribuzione del dipendente per ferie, gratifiche natalizie e festività non integra il reato di appropriazione indebita, ma solo l'illecito amministrativo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 30075 del 17 luglio 2003
«Le somme «trattenute» dal datore di lavoro sulla retribuzione del dipendente e destinate a terzi a vario titolo (per legge, per contratto collettivo, o per ogni altro atto o fatto idoneo a far sorgere nello stesso datore di lavoro un obbligo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5785 del 7 maggio 1999
«Le somme «trattenute» dal datore di lavoro sulla retribuzione del dipendente e destinate a terzi a vario titolo (per legge, per contratto collettivo o per ogni altro atto o fatto idoneo a far sorgere nello stesso datore di lavoro un obbligo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10339 del 6 ottobre 1987
«Il mancato versamento dei contributi previdenziali da parte del datore di lavoro, oltre il decimo giorno di scadenza del termine previsto entro cui deve essere effettuato a favore dell'Inps, integra il reato di appropriazione indebita. Infatti,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8211 del 27 luglio 1995
«Gli accertamenti eseguiti dai funzionari degli enti di previdenza ed assistenza costituiscono, ai sensi dell'art. 635, secondo comma, c.p.c., prova idonea ai fini della concessione di decreto ingiuntivo per i crediti derivanti da omesso versamento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5037 del 5 giugno 1986
«Il foglio bollato, aggiunto al libretto contenente la fotografia, le generalità e i connotati del titolare della licenza di porto d'armi per uso di caccia, e attestante il versamento annuale della tassa di concessione governativa, è destinato non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8278 del 7 giugno 2002
«È impugnabile per cassazione, ai sensi dell'art. 111 Cost., il provvedimento con il quale, nella procedura di concordato preventivo con cessione dei beni, il Tribunale, revocando la sospensione della vendita disposta dal G.D., aggiudichi i beni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17831 del 13 dicembre 2002
«In tema di assicurazione obbligatoria della r.c.a., la responsabilità ultramassimale dell'assicuratore per mala gestio — e cioè per colpevole ritardo nella corresponsione dell'indennità o comunque nel mettere a disposizione il massimale di polizza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8676 del 26 giugno 2000
«Le somme dovute dall'assicuratore in forza di assicurazione sulla vita (le quali, a mente del primo comma dell'art. 1923 c.c., «non possono essere sottoposte ad azione esecutiva o cautelare») vanno escluse dall'attivo fallimentare, ex art. 46 n. 5...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11144 del 13 maggio 2009
«Il curatore fallimentare che agisca per la dichiarazione di simulazione di una quietanza di pagamento, al fine di recuperare il relativo importo al fallimento, può validamente dimostrare l'assenza dell'effettivo versamento della somma in contanti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14382 del 8 luglio 2005
«In tema di inefficacia dei pagamenti ricevuti dal fallito dopo la dichiarazione di fallimento (art. 44, secondo comma, legge fall.), ove la banca girataria per l'incasso di un assegno sbarrato, presentato da un suo cliente, non si limiti ad...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12159 del 10 dicembre 1993
«Qualora il fallito, dopo la data dell'apertura della procedura concorsuale, intraprenda una nuova attività d'impresa, e si avvalga, per le operazioni finanziarie ad essa inerenti, di un conto corrente bancario, i relativi atti non ricadono nella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26171 del 6 dicembre 2006
«In tema di procedure concorsuali, il principio del previo accertamento del credito nelle forme dell'insinuazione al passivo non è applicabile ove l'obbligo, per la curatela, di restituzione delle somme percette segua de iure al venir meno, per...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 9106 del 17 aprile 2009
«In tema di I.V.A., la natura privilegiata del credito, prevista dall'art. 62, terzo comma, del D.P.R. n. 633 del 1972, comporta che l'ammissione del contribuente all'amministrazione straordinaria non sospende la decorrenza degli interessi dovuti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17999 del 1 settembre 2011
«In tema di anticipazione su ricevute bancarie regolata in conto corrente, se le relative operazioni siano compiute in epoca antecedente rispetto all'ammissione del correntista alla procedura di amministrazione controllata, è necessario accertare,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6711 del 19 marzo 2009
«In tema di società di capitali, l'obbligo del socio di conferire in danaro il valore delle azioni sottoscritte in occasione di un aumento del capitale sociale è un debito pecuniario che può essere estinto per compensazione con un credito...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2127 del 27 maggio 1975
«Data la natura del contratto di riporto quale negozio giuridico complesso, comprendente una vendita a pronti di titoli di credito dal riportato al riportatore ed una retrovendita a termine di altrettanti titoli della stessa specie, l'art. 76 della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3037 del 15 marzo 1995
«Il vizio della sentenza di primo grado correlato al mancato rispetto dell'art. 292 c.p.c., nel testo emendato dagli arresti integrativi della Corte costituzionale n. 250 del 28 novembre 1986 e n. 317 del 6 luglio 1989, — il quale prescrive che in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16032 del 20 dicembre 2000
«A seguito della dichiarazione di fallimento, perde effetto l'ordine di pagamento a terzi che trova radice nel contratto di mandato stipulato tra il fallito e l'istituto di credito. Ne consegue che, ove la banca abbia eseguito il pagamento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 71 del 9 gennaio 1987
«Il principio, secondo il quale, dopo la dichiarazione di fallimento, non è configurabile un inadempimento od un ritardo nell'adempimento, quale fonte di responsabilità risarcitoria, opera pure nel caso di esercizio provvisorio dell'impresa del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6709 del 19 marzo 2009
«Allorché il curatore fallimentare abbia ricevuto un pagamento poi assoggettato ad azione revocatoria, ex art. 67 legge fall., esercitata con successo dal curatore del "solvens", a sua volta dichiarato fallito, la circostanza non vale a trasformare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4935 del 2 marzo 2010
«Il diritto di prelazione agraria può essere esercitato anche nel caso di vendita del fondo eseguita nell'ambito di un concordato preventivo con cessione dei beni ai creditori, non rientrando tale ipotesi tra quelle in cui l'art. 8, secondo comma,...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 5315 del 4 marzo 2011
«In tema di concordato preventivo, il provvedimento con cui il giudice delegato, nella fase anteriore all'omologazione, ha disposto il versamento a mani del commissario giudiziale della somma apportata da un terzo, secondo la previsione di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18236 del 12 agosto 2009
«In tema di concordato preventivo, quando il debitore non esegue il deposito delle somme necessarie allo svolgimento della procedura, ai sensi dell'art. 163, terzo comma, della legge fall. (nel testo, "ratione temporis" vigente, conseguente alle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6560 del 13 luglio 1994
«Al giudice delegato al concordato con cessione di beni, il quale provveda, in virtù di attribuzioni di potere contenute nella sentenza di omologazione oppure su richiesta del liquidatore, alla vendita di un bene, compete il potere di disporre la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6544 del 11 maggio 2001
«In tema di liquidazione coatta amministrativa, nel caso di esercizio da parte del commissario liquidatore dell'azione revocatoria di cui all'art. 67, comma secondo, l. fall., al fine di vedere revocati i pagamenti intervenuti nell'anno precedente...»