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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3624 del 4 aprile 1995
«In tema di competenza per reati commessi all'estero, ai fini dell'applicazione dell'art. 10 comma 1 c.p.p., non sussiste equipollenza tra esecuzione dell'ordine di accompagnamento e arresto. La norma, così come, quanto ai concetti di residenza,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1972 del 17 febbraio 1994
«A norma dell'art. 6 c.p. sono punibili secondo la legge italiana, come fossero commessi per intero in Italia, anche i reati la cui condotta è avvenuta solo in parte nel territorio dello Stato o ivi si è verificato l'evento. Ne risulta che anche i...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31721 del 21 luglio 2004
«La particolare disciplina prevista nell'ipotesi di procedimento in cui un magistrato assuma la qualità di imputato ovvero di persona offesa o danneggiata dal reato presuppone l'esercizio effettivo, da parte del magistrato, delle funzioni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1333 del 22 marzo 1996
«Lo spostamento della competenza per territorio, previsto dal comma 2 dell'art. 11 c.p.p. per i procedimenti connessi a quello che riguarda un magistrato (sia questi indagato o imputato, persona offesa o danneggiata dal reato) permane anche nel...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 15583 del 19 aprile 2011
«In tema di competenza per i procedimenti riguardanti i magistrati, l'operatività dell'art. 11 c.p.p. è subordinata alla condizione che il magistrato, nel procedimento penale, assuma formalmente la qualità di imputato ovvero di persona offesa o...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 46098 del 15 dicembre 2008
«In tema di competenza per i procedimenti riguardanti i magistrati, la deroga alle regole ordinarie opera, nel caso il magistrato assuma la qualità di danneggiato dal reato, indipendentemente dalla circostanza che si sia costituito parte civile nel...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38226 del 7 ottobre 2008
«Il permesso di soggiorno rilasciato a cittadini extracomunitari costituisce un atto pubblico, per cui è configurabile il reato di tentato falso ideologico in atto pubblico per induzione nel caso in cui taluno tenti di ottenere la concessione del...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 292 del 13 gennaio 2005
«La deroga alle regole generali della competenza per territorio nei procedimenti in cui un magistrato assume la qualità di indagato, di imputato ovvero di persona offesa o danneggiata dal reato, si applica anche al magistrato onorario il cui...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4697 del 7 febbraio 2002
«L'eccezione di incompetenza per territorio nei procedimenti riguardanti magistrati deve essere proposta entro la fase degli atti preliminari al giudizio, ai sensi dell'art. 21, comma 2, del codice di rito, e non dopo che il giudizio sia stato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5371 del 2 dicembre 1999
«In tema di competenza per il giudizio di revisione, il rinvio di cui all'art. 1 legge 23 novembre 1998 n. 405 ai criteri di cui all'art. 11 c.p.p. comporta la individuazione di tale competenza con riferimento a quella stabilita per i procedimenti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3766 del 9 luglio 1999
«La disciplina dettata dall'art. 11 c.p.p. si applica anche nel caso in cui un magistrato, addetto alla Corte di appello, sia imputato o persona offesa da un reato in ordine al quale la stessa Corte di appello è chiamata a decidere. E ciò ancorché...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 667 del 29 aprile 1999
«La normativa contenuta nell'art. 11 c.p.p. in deroga all'ordinaria disciplina della competenza per territorio, presuppone, per la sua applicazione, che venga contestato, a carico o in danno del magistrato, un fatto di rilevanza penale, anche se ne...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4108 del 25 febbraio 1995
«In tema di esigenze cautelari, legittimanti l'emissione o il mantenimento di un provvedimento cautelare personale, il pericolo di inquinamento probatorio deve essere riferito alle indagini relative al procedimento a carico dell'indagato da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2729 del 22 dicembre 1994
«Il legislatore ha tenuto ben distinto il regime della competenza per connessione dal regime della competenza per materia. Ciò anche quando la connessione incida su quest'ultimo tipo di competenza per essere i procedimenti connessi attribuiti alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5021 del 27 marzo 1996
«A norma dell'art. 7, comma 2 della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1, le funzioni del collegio per i reati ministeriali, alla scadenza del biennio della durata della sua carica sono prorogate per i procedimenti non definiti nella...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12591 del 28 dicembre 1995
«La norma dell'art. 335 c.p.p., che impone al P.M. le annotazioni sul registro a scopo ricognitivo, pur essendo correlata ai termini per richiedere il rinvio a giudizio ai sensi dell'art. 405 c.p.p., è sfornita per sé stessa di sanzione. Pertanto,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5581 del 11 dicembre 1995
«La competenza del particolare collegio previsto dall'art. 7 della legge costituzionale n. 1 del 1989, relativa all'istruzione precedente l'eventuale giudizio secondo il codice di rito del 1930 e alle indagini preliminari del codice del 1988,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3444 del 19 marzo 1998
«La ipotesi di connessione di cui all'art. 12, lett. b), c.p.p. si riferisce, oltre che ai diversi reati commessi con una sola azione od omissione, ai diversi reati che, con più azioni od omissioni, l'agente commette in esecuzione del medesimo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6153 del 26 maggio 1994
«La legittimità della contestazione suppletiva ex art. 517 c.p.p. va valutata al momento in cui essa viene formulata come ipotesi di accusa, da sottomettere poi al vaglio del giudizio alla stessa stregua della contestazione principale. È in tale...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 12067 del 29 marzo 2010
«Il soggetto che riveste la qualità di imputato in procedimento connesso ai sensi dell'art. 12, comma primo lett. c), c.p.p. o collegato probatoriamente, anche se persona offesa dal reato, deve essere assunto nel procedimento relativo al reato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10041 del 22 settembre 1998
«Ai fini della configurabilità della connessione teleologica prevista dall'art. 12, lett. c), c.p.p., non è richiesto che vi sia identità fra gli autori del reato fine e quelli del reato mezzo.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1245 del 31 gennaio 1998
«In tema di false comunicazioni sociali, qualora la redazione di falsa contabilità serva di supporto alla falsa rappresentazione della realtà sociale offerta dal bilancio, chiunque, benché estraneo, contribuisca a tali artifici contabili, nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5363 del 1 dicembre 1995
«La connessione configurabile, ai sensi dell'art. 12, lettera c), c.p.p., fra un reato di tentato omicidio, per il quale si proceda a carico di ignoti, e quello di favoreggiamento personale, per il quale si proceda a carico di soggetto noto, cui si...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 19831 del 9 giugno 2006
«L'attribuzione delle funzioni inquirenti per taluni reati all'ufficio del P.M. presso il tribunale del capoluogo del distretto (tra cui il delitto di associazione per delinquere di tipo mafioso), nel cui ambito ha sede il giudice competente,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1815 del 27 aprile 1998
«Nel caso di omicidi commessi da appartenenti ad un'associazione per delinquere di tipo mafioso nell'ambito di una c.d. «guerra di mafia» con altra similare organizzazione criminosa, non può dirsi che sussista connessione ai sensi dell'art. 12,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1940 del 7 luglio 1993
«L'art. 51 comma terzo bis c.p.p. che prevede una deroga assoluta ed esclusiva alle regole sulla competenza per territorio, limitata ai reati in esso contemplati, è entrato a far parte del sistema normativo sulla competenza in generale, con la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2794 del 4 marzo 1998
«Il nuovo testo dell'art. 289, comma secondo, c.p.p., introdotto dalla legge 16 luglio 1997 n. 234, che impone, nel corso delle indagini preliminari, al giudice di procedere all'interrogatorio dell'imputato prima di decidere sulla richiesta di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14008 del 7 aprile 2011
«Il giudice militare ha giurisdizione per il reato militare, che pure sia connesso con un più grave reato comune, se per tale ultimo non ricorra una condizione di procedibilità e non sia stata esercitata l'azione al momento in cui per il primo sia...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5135 del 10 febbraio 2006
«Nel caso in cui nel reato militare concorrano civili insieme con i militari, nonostante la connessione tra i procedimenti, le sfere di giurisdizione rimangono separate, sicché il giudice militare mantiene integra nei confronti dei concorrenti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4527 del 8 febbraio 2005
«L'art. 13 comma 2 c.p.p., che non ha abrogato l'art. 264 c.p.m.p. (c.p. mil. pace), si applica nella delimitazione della vis attractiva nella giurisdizione ordinaria di tutti i casi di connessione prefigurati dall'art. 264 cit., essendo stata la...»