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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11967 del 28 giugno 2004
«In un contratto a prestazioni corrispettive, qualora la rinunzia all'azione di risoluzione venga ravvisata in un comportamento di effettiva esecuzione del contratto, posto in essere dal rinunziante ed accettato dall'altra parte, non assume rilievo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8910 del 9 settembre 1998
«La Corte di legittimità, nel cassare la sentenza e nel sancire il principio di diritto di cui in massima, ha, ancora, aggiunto che, sebbene la scelta del notaio fosse stata già operata, in sede di stipula del preliminare, dal promissario...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4535 del 18 maggio 1987
«La valutazione in ordine alla congruità del termine assegnato dal creditore al debitore con la diffida ad adempiere ex art. 1454 c.c. va compiuta con esclusivo riferimento alla diffida stessa e al periodo in essa indicato, senza che possa avere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3969 del 9 giugno 1983
«Ai fini della risoluzione del contratto, nel caso di parziale o inesatto adempimento di una prestazione, l'indagine circa la gravità dell'inadempienza deve tener conto del valore — determinabile mediante il criterio di proporzionalità — che la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 672 del 1 marzo 1976
«Infine possono assumere rilievo, ai fini del giudizio sulla contrarietà alla buona fede, anche i motivi che hanno ispirato in concreto la reazione del contraente in bonis quando essi siano banali, sproporzionati e riprovevoli, così da dar luogo ad...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11350 del 11 novembre 1998
«L'art. 67 l. fall., nel prevedere l'esperibilità dell'azione revocatoria per i pagamenti di debiti liquidi ed esigibili nell'anno anteriore alla dichiarazione di fallimento, presuppone che il creditore soddisfatto abbia avuto la possibilità,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12235 del 25 maggio 2007
«Ne consegue che non assume al riguardo rilievo la sopravvenienza di circostanze prevedibili che rendano comunque eccessivamente gravoso — e pertanto inesigibile — l'adempimento della prestazione, vertendosi in tal caso non già in tema di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3851 del 15 febbraio 2008
«Non può, pertanto, negarsi rilievo, al rilascio della certificazione predetta nel corso del giudizio relativo all'azione di risoluzione del contratto, promosso dal compratore, nonostante l'irrilevanza dell'adempimento successivo alla domanda di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1479 del 18 aprile 1975
«Per l'applicazione dell'art. 1489 c.c. non è sufficiente la pura e semplice constatazione dell'esistenza di oneri o di diritti altrui sulla loro natura, in quanto la norma anzidetta riconosce al compratore il diritto di domandare la risoluzione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4657 del 8 maggio 1998
«Il termine di decadenza per la denuncia dei vizi della cosa venduta decorre dal momento dell'acquisita certezza dell'esistenza di essi ed è posto nell'interesse del compratore, si che questi può rilevare la mancanza di qualità promesse all'atto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3929 del 30 giugno 1982
«L'art. 1496 c.c. — disponendo che nella vendita di animali la garanzia per i vizi è regolata dalle leggi speciali o, in mancanza, dagli usi locali e, in terzo grado, dalle stesse precedenti norme del codice — opera un rinvio a tali usi che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10922 del 24 maggio 2005
«In tema d'interpretazione della domanda, il giudice ha il potere-dovere di qualificare giuridicamente l'azione dando al rapporto dedotto in giudizio il nomen iuris anche in difformità rispetto alla prospettazione formulata dalle parti, purché...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1092 del 18 gennaio 2007
«In tema di vendita, è configurabile la consegna di aliud pro alio non solo quando la cosa consegnata è completamente difforme da quella contrattata, appartenendo ad un genere del tutto diverso, ma anche quando è assolutamente priva delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1332 del 22 febbraio 1983
«In tema di vendita con patto di riscatto, il venditore, che esercita il diritto di riscatto, è tenuto, ai sensi dell'art. 1502 c.c., a rimborsare al compratore le spese che hanno aumentato il valore della cosa riscattata nei limiti dell'aumento,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1895 del 16 maggio 1975
«Ciò, mentre distingue il patto di riscatto da quello di retrovendita, che non è sufficiente a far riacquistare al venditore la proprietà della cosa senza una dichiarazione di volontà del compratore, vale a porre in rilievo l'efficacia reale del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5494 del 12 aprile 2001
«Il contratto avente ad oggetto il trasferimento della proprietà di un'area in cambio di un fabbricato o di alcune sue parti da costruire sull'area stessa, a cura e con mezzi del cessionario, integra il contratto di permuta di un bene esistente con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11643 del 21 novembre 1997
«Il contratto avente ad oggetto la cessione di un'area edificabile in cambio di un appartamento sito nel fabbricato che sarà realizzato a cura e con, i mezzi del cessionario può integrare tanto gli estremi della permuta tra un bene esistente ed un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2290 del 27 febbraio 1995
«Nel contratto di appalto, le variazioni al progetto che il committente, ai sensi dell'art. 1661 c.c. ha il potere di apportare assumendone i costi, quando queste non importino notevoli modificazioni della natura dell'opera o dei quantitativi delle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2605 del 6 marzo 1995
«La S.C. ha rigettato il motivo di ricorso della locatrice, volto a lamentare la mancata considerazione da parte del giudice di merito di una ulteriore causa di responsabilità del conduttore conseguente alla carente custodia del materiale, sulla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7260 del 4 agosto 1994
«In tema di vizi della cosa locata, ove vengano in rilievo alterazioni non attinenti allo stato di conservazione e manutenzione, bensì incidenti sulla composizione, costruzione o funzionalità strutturale della cosa medesima (nella specie,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12286 del 7 giugno 2011
«Nel contratto di locazione di un immobile per uso diverso da quello di abitazione, la mancanza delle autorizzazioni o concessioni amministrative che condizionano la regolarità del bene sotto il profilo edilizio - e, in particolare, la sua...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14584 del 30 luglio 2004
«Pertanto, prima dell'accettazione e consegna dell'opera non vengono in rilievo problemi di denuncia e di prescrizione per i vizi comunque rilevabili, i quali, se non fatti valere in corso d'opera, possono essere dedotti alla consegna: ma prima...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14598 del 9 novembre 2000
«L'appaltatore, essendo tenuto alla realizzazione di un'opera tecnicamente idonea a soddisfare le esigenze del committente risultanti dal contratto, ha il conseguente dovere di rendere edotto il committente medesimo di eventuali obiettive...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15488 del 6 dicembre 2000
«La responsabilità dell'appaltatore ai sensi dell'art. 1669 c.c. è riconducibile alla violazione di primarie regole (di rilievo pubblico) dettate per assicurare la sicurezza dell'attività costruttiva, sì da potersi configurare una sua attrazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8565 del 7 agosto 1993
«Nel rapporto di appalto, sia pubblico che privato, il recesso ad nutum del committente rappresenta l'esercizio di un diritto potestativo, riservato alla libera determinazione del recedente e sottratto al controllo di terzi e dell'appaltatore,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2802 del 10 marzo 1995
«Il negozio stipulato dal mandatario eccedente i limiti del mandato non è annullabile, ma unicamente inefficace nei confronti del mandante, come resta confermato dal rilievo che esso è suscettibile di ratifica (art. 1711 c.c.). Ne consegue che, in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7430 del 20 luglio 1990
«L'azione diretta del mandante nei confronti del sostituto del mandatario, prevista dall'art. 1717, ultimo comma, c.c., si applica in tutte le ipotesi in cui l'esecuzione del mandato sia compiuta in tutto o in parte ad opera di un terzo; incaricato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1996 del 8 aprile 1981
«Tenuto conto che il contratto di commissione, che costituisce una sottospecie del mandato senza rappresentanza, è caratterizzato dal fatto che la prestazione del mandatario è limitata alla stipulazione di un contratto di compravendita...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6482 del 1 aprile 2004
«In ogni caso, perché possa configurarsi un contratto di agenzia non occorre che l'agente abbia la possibilità di fissare prezzi e sconti e comunque quella di modulare le condizioni del servizio alle peculiari esigenze dei clienti del servizio...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16603 del 16 luglio 2009
«C. ha confermato la sentenza impugnata, che aveva affermato la natura subordinata del rapporto di lavoro, poiché il lavoratore era obbligato a svolgere l'attività senza usufruire di libertà nella scelta degli itinerari e nell'organizzazione del...»