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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3035 del 29 ottobre 1971
«L'applicabilità dell'art. 1461 c.c. (secondo il quale ciascun contraente può, nell'appalto, sospendere l'esecuzione della prestazione da lui dovuta nell'ipotesi prevista dalla norma) non presuppone che il contratto sia in corso di esecuzione, ma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26958 del 20 dicembre 2007
«In particolare, l'impossibilità sopravvenuta della prestazione si ha non solo nel caso in cui sia divenuta impossibile l'esecuzione della prestazione del debitore, ma anche nel caso in cui sia divenuta impossibile l'utilizzazione della prestazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12235 del 25 maggio 2007
«Nei contratti a prestazioni corrispettive, ad esecuzione continuata o periodica o differita, ciascuna parte assume su di sé il rischio degli eventi che alterino il valore economico delle rispettive prestazioni, entro i limiti rientranti nell'alea...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4114 del 13 luglio 1984
«L'eccessiva onerosità sopravvenuta che, ai sensi dell'art. 1467 c.c., giustifica la risoluzione dei contratti ad esecuzione differita, non è ravvisabile nella mera variazione del prezzo della cosa promessa in vendita, rientrante nella normale alea...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1371 del 18 febbraio 1999
«La risoluzione del contratto per eccessiva onerosità sopravvenuta può esser pronunciata anche per contratti ad esecuzione differita dell'intera prestazione o di una parte economicamente rilevante di essa, sempre che fra il momento della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5480 del 16 maggio 1991
«La risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta che riguarda, ai sensi dell'art. 1467 c.c. esclusivamente i contratti ad esecuzione continuata o periodica, ovvero ad esecuzione differita, ove la prestazione non ancora adempiuta da una delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8857 del 8 settembre 1998
«Con riguardo ai contratti con prestazioni corrispettive ad esecuzione continuata o periodica, ovvero ad esecuzione differita, in cui la prestazione di una delle parti sia divenuta eccessivamente onerosa, il contenuto dell'offerta per riportare il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14751 del 26 giugno 2006
«Peraltro, mentre in quest'ultima ipotesi il compratore deve attendere la scadenza del termine convenzionalmente stabilito o fissato dal giudice per l'adempimento del venditore, nell'ipotesi considerata dall'art. 1479 c.c. l'acquirente può agire...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7294 del 13 maggio 2003
«In tema di esecuzione per espropriazione forzata, qualora l'immobile aggiudicato risulti gravato da diritti reali non apparenti né indicati negli atti della procedura, senza che l'aggiudicatario sia a conoscenza della situazione reale, deve...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15758 del 13 dicembre 2001
«Il riconoscimento, da parte del venditore, dei vizi della cosa alienata, che può avvenire anche per facta concludentia quali l'esecuzione di riparazioni o la sostituzione di parti della cosa medesima ovvero la predisposizione di un'attività...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12401 del 28 maggio 2007
«Consegue che gli interessi compensativi non decorrono nel caso in cui la consegna della cosa venduta o promessa in vendita, con anticipata attribuzione del relativo godimento e dei frutti prodotti dalla cosa stessa, sia avvenuta prima del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6427 del 4 dicembre 1981
«Il danno per inadempimento dell'acquirente nei contratti di fornitura di merci genericamente determinate, consistente nel mancato guadagno dell'impresa fornitrice, è presunto e va risarcito in base alla ricostruzione ideale degli utili che il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10285 del 16 luglio 2002
«Con riguardo al contratto di somministrazione (nella specie, di energia elettrica), l'errore di fatturazione nel quale sia in corso il somministrante nell'indicazione del corrispettivo nella relativa bolletta, attenendo non alla formazione del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2612 del 20 settembre 1971
«L'art. 1622 c.c. stabilisce che nel caso in cui l'esecuzione delle opere di riparazione che sono a carico del locatore, e cioè quelle straordinarie, comporti per l'affittuario una perdita superiore al quinto del reddito annuale, l'affittuario può,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4339 del 20 luglio 1979
«Il contratto di appalto presuppone che l' imprenditore abbia un'organizzazione di mezzi e di persone destinati a realizzare a suo rischio un'opera complessa per conto del committente, il che si verifica sia nell'ipotesi in cui è rimessa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18745 del 19 agosto 2010
«Elemento naturale del contratto di subappalto, al pari del contratto di appalto, è quello dell'autonomia del subappaltatore nell'esecuzione delle opere affidategli dal subcommittente, con la conseguenza che la responsabilità del subappaltatore nei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9684 del 24 luglio 2000
«Il carattere derivato del subappalto non implica che patti e condizioni del contratto di appalto si trasfondano nello stesso, che conserva la sua autonomia, con la conseguenza che le parti di esso ben possono regolare il rapporto in modo difforme...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5690 del 12 giugno 1990
«Caratteristica propria del contratto di appalto come di quello di subappalto è l'autonomia dell'imprenditore nell'esecuzione delle opere a lui commesse, sicché, in caso di subappalto, la responsabilità del subcommittente per i danni derivati ai...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 252 del 13 gennaio 1996
«Nell'ipotesi in cui l'impresa produttrice di un materiale, che l'appaltatore si è obbligato con il committente ad utilizzare nell'esecuzione dell'appalto, si obblighi a sua volta con il committente stesso a garantire per difformità vizio difetti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3638 del 28 giugno 1979
«Il disposto dell'art. 1663 c.c., secondo cui l'appaltatore è tenuto a dare pronto avviso al committente dei difetti della materia da questi fornita, se si scoprono nel corso dell'opera e possono comprometterne la regolare esecuzione, si applica...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17145 del 27 luglio 2006
«In caso di leasing finanziario atteso che con la conclusione del contratto di fornitura viene a realizzarsi nei confronti del terzo contraente quella stessa scissione di posizioni che si ha per i contratti conclusi dal mandatario senza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8179 del 6 giugno 2002
«Il contratto di locazione immobiliare ultranovennale è valido anche se il bene che ne costituisce l'oggetto sia individuato con riferimento a criteri ed elementi estrinseci obiettivamente identificabili, risultanti anch'essi da atto scritto, i...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13761 del 27 maggio 2008
«L'inidoneità dell'immobile all'esercizio di una determinata attività commerciale o industriale, per il quale è stato locato, non comporta per il locatore l'obbligo di operare modificazioni o trasformazioni che non siano poste a suo carico né dalla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4583 del 22 febbraio 2008
«Ne consegue che non è necessaria l'autorizzazione del locatore per l'esecuzione delle opere di manutenzione straordinaria se il conduttore abbia provveduto a dare avviso della necessità di tali opere al locatore ad esse tenuto; inoltre, in caso di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8303 del 31 marzo 2008
«Una volta che sia stato stipulato un contratto di locazione di un immobile destinato ad un determinato uso, grava sul conduttore l'onere di verificare che le caratteristiche del bene siano adeguate a quanto tecnicamente necessario per lo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7260 del 4 agosto 1994
«In tema di vizi della cosa locata, ove vengano in rilievo alterazioni non attinenti allo stato di conservazione e manutenzione, bensì incidenti sulla composizione, costruzione o funzionalità strutturale della cosa medesima (nella specie,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5951 del 5 marzo 2008
«In materia di appalto di opere pubbliche, la revisione legale dei prezzi presuppone la mancanza di colpa da parte dell'Amministrazione, mentre se vi è colpa di quest'ultima e, quindi, risultano ad essa addebitabili fatti per effetto dei quali la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4463 del 28 marzo 2001
«La previsione dell'art. 1664 c.c., sulla base della quale l'appaltatore ha diritto ad un equo compenso a ristoro delle difficoltà incontrate nell'esecuzione dell'opera, ha riguardo alle sole ipotesi di difficoltà sopravvenute derivanti da causa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12989 del 23 novembre 1999
«In tema di appalto, la norma del secondo comma dell'art. 1664 c.c. dev'essere interpretata nel senso che presupposto per il diritto dell'appaltatore all'equo compenso, ivi previsto, sia non solo la mancata previsione nel contratto d'appalto delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 169 del 10 gennaio 1996
«Il principio che, salva inequivoca volontà contraria del committente, ricollega alla ricezione, senza riserve, della consegna dell'opera eseguita dall'appaltatore la presunzione di tacita accettazione, la quale, implicando rinuncia del committente...»