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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9718 del 6 ottobre 1988
«...che, dopo aver manifestato al cliente l'esistenza di suoi rapporti con appartenenti all'ordine giudiziario, riceva o si faccia promettere dal predetto somme che ritenga di dover versare affinché possa comprare i favori del pubblico ufficiale.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 17186 del 3 maggio 2011
«Sussistono i presupposti di operatività dell'art. 384 c.p. qualora l'imputato renda dichiarazioni mendaci alla polizia stradale in ordine alla identità del prossimo congiunto (nella specie nipote) - resosi appena prima responsabile del reato di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9436 del 20 ottobre 1997
«In tema di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, per la configurabilità della ragion fattasi la pretesa arbitrariamente attuata dall'agente deve corrispondere perfettamente all'oggetto della tutela apprestata in concreto dall'ordinamento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13660 del 13 ottobre 1989
«Invero, la violenza integrante l'estremo del reato e alla quale la legge intende opporsi perché lede l'interesse pubblico a che ogni controversia venga decisa a mezzo dell'autorità giudiziaria, può anche cadere su cose di proprietà dell'agente,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7483 del 30 giugno 1988
«...dall'agente deve corrispondere perfettamente all'oggetto della tutela apprestata in concreto dall'ordinamento giuridico, caratterizzando il reato solo la sostituzione, da parte dell'agente, dello strumento di tutela pubblico con quello privato.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 18841 del 12 maggio 2011
«È configurabile l'esimente della reazione ad atti arbitrari del pubblico ufficiale qualora il privato opponga resistenza al pubblico ufficiale che pretenda di sottoporlo a perquisizione personale finalizzata alla ricerca di armi e munizioni in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38820 del 22 novembre 2006
«In tema di esercizio arbitrario delle proprie ragioni (art. 393 c.p.), la pretesa arbitrariamente attuata dall'agente deve corrispondere perfettamente all'oggetto della tutela apprestata in concreto dall'ordinamento giuridico di guisa che ciò che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8850 del 30 luglio 1998
«L'espressione «chiunque pubblicamente istiga a commettere uno o più reati» di cui all'art. 414 c.p. va interpretata nel senso che l'istigazione deve avvenire in luogo pubblico o aperto al pubblico e deve rivolgersi a una pluralità indeterminata di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10641 del 22 novembre 1997
«La valutazione circa la sussistenza di quest'ultimo requisito non può prescindere dalle stesse modalità del comportamento tenuto dal soggetto attivo, sì che il giudice di merito deve individuare il perché la condotta incriminata — assistita dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 350 del 15 gennaio 1991
«...dopo aver approfondito ed accertato non soltanto l'omesso controllo sul periodico ma anche — e per prima cosa — l'idoneità dello scritto a turbare l'ordine pubblico, che è il bene giuridico tutelato dalla norma di cui all'art. 414 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11578 del 15 dicembre 1997
«...alla descrizione di altrettanti attentati a impianti di pubblica utilità, nonché a stabilimenti industriali, e connotati da una forte esaltazione dei fatti, capace di far sorgere il pericolo di ulteriori reati e di turbare l'ordine pubblico).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13541 del 3 dicembre 1986
«Pertanto, ai sensi del quarto comma, n. 2 dell'art. 266, c.p., è sufficiente che il fatto medesimo sia commesso in luogo aperto al pubblico, come il salone di un barbiere, in cui chiunque può accedere per i servizi che esso offre, e in presenza di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26843 del 10 giugno 2010
«...a guidare ubriachi e a non rispettare i limiti di velocità), dovendosi identificare le leggi di ordine pubblico indicate nell'art. 415 c.p. particolarmente in quelle di natura cogente e inderogabile, intese alla tutela della sicurezza pubblica.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16022 del 17 novembre 1989
«Ai fini della sussistenza del delitto di istigazione alla disobbedienza a leggi di ordine pubblico, previsto dall'art. 415 c.p., per leggi di ordine pubblico devono intendersi quelle che tendono a garantire la pubblica tranquillità e la sicurezza...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11181 del 23 novembre 1985
«Per leggi di ordine pubblico debbono intendersi non solo quelle che tutelano la sicurezza pubblica, ma, in senso più ampio, i principi fondamentali dello Stato, tradotti nell'ordinamento giuridico in norme precettive, munite di sanzioni anche di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3388 del 15 aprile 1981
«Il delitto di istigazione a disobbedire alle leggi di ordine pubblico, richiede, per la sua sussistenza, che un soggetto ponga in essere pubblicamente, con volontà libera e cosciente, l'evento di pericolo richiesto dalla norma incriminatrice, cioè...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10785 del 9 marzo 2004
«La promessa di voti elettorali fatta, in cambio di somme di danaro o altra utilità, a un candidato da personaggio di spicco di un'associazione mafiosa mediante l'assicurazione dell'intervento di membri dell'associazione stessa integra il reato di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 22633 del 14 giugno 2010
«L'elemento oggettivo del delitto di cui all'art. 419 c.p. (devastazione e saccheggio) consiste, nell'ipotesi della commissione di fatti di devastazione, in qualsiasi azione, con qualsivoglia modalità posta in essere, produttiva di rovina,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25104 del 3 giugno 2004
«Integra il reato di devastazione previsto dall'art. 419 c.p., e non quello di danneggiamento previsto dall'art. 635 stesso codice, in quanto lede l'ordine pubblico inteso come forma di civile e corretta convivenza, la condotta tenuta da un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 21845 del 7 maggio 2004
«...comportando anzi una tale finalità (nella specie realizzatasi, in particolare, con violenti attacchi portati contro le forze dell'ordine), un evidente pericolo per l'ordine pubblico, costituente il bene giuridico protetto dalla norma in questione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26830 del 2 luglio 2001
«Il delitto di devastazione previsto dall'art. 419 c.p. è un reato contro l'ordine pubblico, per cui è indifferente che i fatti di devastazione abbiano interessato in tutto o in parte i beni oggetto di aggressione o che sia stato grave il danno in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5166 del 4 aprile 1990
«Il reato di devastazione costituisce un delitto di pericolo contro l'ordine pubblico. Il pericolo deve, per le modalità del fatto, essere concreto, e non meramente ipotetico ed è ravvisabile solo in situazioni di effettiva minaccia per la vita...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8178 del 12 ottobre 1983
«L'originario testo dell'art. 420 c.p., che prevedeva quale reato contro l'ordine pubblico la pubblica intimidazione a mezzo di materie esplodenti, risulta abrogato e sostituito con le leggi 2 ottobre 1967, n. 895, art. 6 e L. 14 ottobre 1974, n....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3333 del 15 marzo 1999
«Correttamente il giudice di merito ritiene la sussistenza del delitto di strage e non di quello di omicidio volontario plurimo nel comportamento di appartenenti a un'associazione criminosa che, dopo avere fatto irruzione in un luogo aperto al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40175 del 16 ottobre 2009
«...due ipotesi alternative tra di loro, rappresentate rispettivamente dalla natura pubblica e dalla destinazione pubblica dell'edificio, e la natura demaniale del bene non è esclusa dalla mancanza di destinazione attuale a servizio pubblico.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3412 del 25 gennaio 2011
«Nei reati di attentato alla sicurezza dei trasporti (art. 432 c.p.) e di interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità (art. 340 c.p.), il bene giuridico protetto va ravvisato, rispettivamente, nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 21833 del 22 giugno 2006
«Il delitto previsto dall'art. 432 c.p. è un reato a forma libera con evento di pericolo, posto a tutela della pubblica incolumità, con il limite applicativo determinato dalla necessità che la sicurezza messa in pericolo attenga ai trasporti...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1686 del 8 febbraio 1990
«Più specificamente, l'incidente che abbia posto in pericolo la sicurezza di un pubblico trasporto - nella specie autocorriera in servizio pubblico - può inquadrarsi nella previsione dell'art. 432 prima ed ultima parte in relazione all'art. 449...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 20391 del 30 maggio 2005
«La somministrazione, in un pubblico esercizio, per mero errore di fatto, di una sostanza tossica e nociva che però non sia destinata all'alimentazione (nella specie, liquido per lavastoviglie contenuto in una bottiglia recante l'etichetta di una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45595 del 25 novembre 2003
«Non integra il reato di cui all'art. 443 c.p. (commercio o somministrazione di medicinali guasti) la sola ubicazione di medicinali scaduti presso un esercizio del commercio all'ingrosso di medicinali, in locali non aperti al pubblico e non...»