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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6990 del 17 giugno 1995
«Nel delitto di calunnia il dolo non è integrato dalla coscienza e volontà della denuncia, ma richiede l'immanente consapevolezza da parte dell'agente dell'innocenza dell'incolpato, consapevolezza non ravvisabile nei casi di dubbio o di errore...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8411 del 28 luglio 1992
«In tema di calunnia, e con riguardo all'elemento soggettivo del reato, la certezza dell'innocenza dell'incolpato costituisce l'essenza del dolo e deve essere piena e assoluta nel momento in cui l'incolpazione ha luogo.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13349 del 11 ottobre 1990
«Per la sussistenza del delitto di calunnia è necessaria la dimostrazione che l'imputato abbia acquisito la certezza dell'innocenza dell'incolpato. Di conseguenza, non può essere addebitato tale delitto allorché sussistano elementi tali da far...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9929 del 4 marzo 2003
«Integra il delitto di calunnia la condotta dell'imputato che non si limiti a ribadire la insussistenza delle accuse a suo carico ma rivolga all'accusatore, di cui conosce l'innocenza, accuse specifiche e idonee a determinare la possibilità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1333 del 4 febbraio 1998
«In tema di rapporto tra diritto di difesa e accuse calunniose, nel corso del procedimento instaurato a suo carico l'imputato può negare, anche mentendo, la verità delle dichiarazioni a lui sfavorevoli ed in tal caso l'accusa di calunnia, implicita...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8253 del 6 ottobre 1984
«Non esorbita dai limiti del diritto di difesa l'imputato che, in sede d'interrogatorio di polizia giudiziaria a suo carico, definisca falso il rapporto soltanto per quanto attiene alla veridicità della denunzia in esso contenuta. Egli, pertanto,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3784 del 2 aprile 1992
«Il delitto di calunnia sussiste anche quando l'incolpazione venga formulata attraverso la simulazione a carico di una persona, non specificamente indicata ma identificabile, delle tracce di un determinato reato — nella forma, cioè, della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10260 del 12 luglio 1989
«Per la sussistenza del delitto di calunnia non è richiesto che la persona incolpata sia nominativamente indicata, essendo sufficiente che vengano offerti all'autorità giudiziaria elementi che ne consentano l'identificazione. (Nella specie è stato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1743 del 18 febbraio 1992
«L'incolpazione implicita integra il delitto di calunnia allorché dal suo tenore e dal contesto delle circostanze in cui viene formulata emerga la volontaria attribuzione di un fatto costituente reato a carico di persona che si sa innocente, che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13868 del 6 dicembre 1986
«Poiché l'innocenza del calunniato costituisce un presupposto del delitto di calunnia, l'accertamento di essa è pregiudiziale al giudizio sulla sussistenza della calunnia, ma tale pregiudizialità inerisce principalmente, sul piano logico, al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12673 del 17 dicembre 1988
«La perseguibilità per il delitto di calunnia, già consumato, permane anche se, per intervento legislativo, il fatto oggetto della incolpazione non costituisca più reato o diventi perseguibile a querela e questa non sia stata proposta.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13881 del 6 dicembre 1986
«In tema di calunnia, l'intervenuta abolizione del reato oggetto della falsa incolpazione, a seguito di depenalizzazione, non incide sulla configurabilità del delitto di cui all'art. 368 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1255 del 14 gennaio 2014
«Integra il delitto di calunnia la denuncia con la quale si rappresentino circostanze vere, astrattamente riconducibili ad una determinata figura criminosa, celando, però, consapevolmente la concorrenza di una causa di giustificazione. (In...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15928 del 5 aprile 2013
«In tema di calunnia, non esorbita dai limiti del diritto di difesa l'imputato che attribuisce un determinato fatto di reato ad altra persona, che pure sa innocente, soltanto per negare la propria responsabilità e ciò faccia nell'immediatezza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3910 del 28 gennaio 2009
«La falsa denuncia di smarrimento di un assegno, presentata dopo la consegna del titolo da parte del denunciante ad altro soggetto, integra il delitto di calunnia cosiddetta formale o diretta, mentre, ove la denuncia di smarrimento venga presentata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21343 del 31 maggio 2007
«Non è configurabile il delitto di calunnia nella condotta del titolare della potestà genitoriale su un minore, che ne denunci l'illecita sottrazione ad opera della madre naturale (che al momento del parto abbia chiesto di non comparire nella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 757 del 16 gennaio 2007
«È configurabile il delitto di calunnia nella condotta di chi incolpi taluno di avere indebitamente posto all'incasso un assegno o una cambiale in spregio del patto di non farne tale uso, qualora l'accusa non risulti corrispondente alla realtà, in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 18364 del 17 aprile 2003
«Nel caso di arresto in flagranza di reato, non integra il delitto di calunnia rendere false generalità, atteso che tale condotta della persona arrestata non è idonea a determinare l'avvio di indagini o il promuovimento dell'azione penale nei...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10683 del 12 dicembre 1996
«Il privato che dichiari falsamente al pubblico ufficiale lo smarrimento di un assegno non risponde del delitto di falsità ideologica commessa da privati in atto pubblico, ma, in quanto accusa implicitamente il portatore di essersi fraudolentemente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5343 del 28 maggio 1996
«La nullità dell'interrogatorio non inficia la sostanza delle dichiarazioni rese e quindi non esclude il delitto di calunnia quando le dichiarazioni stesse, per il loro tenore e l'organo che le abbia ricevute, siano idonee a costituire la falsa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10896 del 3 novembre 1995
«La calunnia è reato formale ed istantaneo che si consuma nel momento in cui viene presentata la denuncia all'autorità giudiziaria ovvero ad autorità che a quella abbia obbligo di riferire. La ritrattazione, pertanto, non impedendo il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10361 del 29 ottobre 1992
«Poiché il principale bene tutelato dall'art. 368 c.p. è il corretto funzionamento della giustizia, che viene comunque ad essere turbato, anche quando venga attribuito all'incolpato un reato diverso da quello da lui effettivamente commesso,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3025 del 3 marzo 1990
«Per il delitto di calunnia, non può mai essere concessa l'attenuante di cui all'art. 62, n. 2 del c.p., quale che sia stata la finalità perseguita dal reo, posto che l'ordinamento giuridico non può ammettere o riconoscere alcuna positiva valenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1880 del 2 agosto 1988
«Il delitto di calunnia è a natura plurioffensiva, nel senso che titolari dell'interesse giuridico tutelato dalla norma incriminatrice sono lo Stato e l'incolpato falsamente, onde impedire, in relazione a quest'ultimo, il pericolo dell'offesa al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3507 del 11 dicembre 1998
«Nel delitto di calunnia lo Stato assume la posizione di soggetto passivo primario ma non esclusivo, giacché l'offesa colpisce anche l'onore dell'incolpato, bene proprio del privato, tutelato dalla stessa norma. E poiché nel caso del delitto in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 19700 del 19 maggio 2011
«Non è configurabile la circostanza aggravante di cui all'art. 61 n. 2 c.p. in relazione al reato di lesioni personali lievi commesso in attuazione della condotta propria del delitto di maltrattamenti in famiglia, atteso che il nesso teleologico...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6587 del 18 febbraio 2010
«Non sussiste alcuna incompatibilità tra la circostanza aggravante prevista dall'art. 61 n. 11 c.p. (abuso di autorità o di particolari relazioni) e quella specifica di cui all'art. 577 n. 1 dello stesso codice (abuso del rapporto di paternità),...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 32006 del 28 settembre 2006
«La circostanza aggravante di aver adoperato sevizie o di aver agito con crudeltà verso la persona ricorre quando le modalità della condotta esecutiva di un delitto rendono evidente la volontà di infliggere alla vittima un patimento ulteriore...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12473 del 29 marzo 2002
«Sussiste la circostanza aggravante dei futili motivi (art. 61, n. 1 c.p.) allorché la spinta al delitto di omicidio ha origine da un reato (nella specie cessione di sostanza stupefacente) e si configura espressione di un sentimento spregevole e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13546 del 30 marzo 2015
«Sussiste l'aggravante di cui all'art. 61 n. 2 cod. pen. nell'ipotesi in cui si verifichino delle lesioni nello esplicarsi della violenza posta in essere per commettere il reato di cui all'art. 393 cod. pen. e finalizzata a cagionare l'evento delle...»