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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 24 del 11 gennaio 2010
«In tema di esercizio del diritto di accesso da parte delle organizzazioni sindacali rileva un duplice profilo di legittimazione che consente di azionare il diritto di accesso sia iure proprio, sia a tutela di interessi giuridicamente rilevati...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 736 del 9 febbraio 2009
«In rapporto al quadro normativo discendente dagli art. 22 e 24 L. n. 241 del 1990 e dal d.m. 4 novembre 1994 n. 757 (regolamento concernente le categorie di documenti, formati o stabilmente detenuti dal Ministero del lavoro e della previdenza...»
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Consiglio di Stato, Sez. I, sentenza n. 1882 del 13 gennaio 2016
«Fatti salvi i casi di opposizione del segreto di stato, il diritto di accesso prevale sulle esigenze di riservatezza soltanto nel caso in cui sia necessario per l'utilizzo difensivo, diritto che il Costituente ha inteso garantire con una nutrita...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 5234 del 8 ottobre 2012
«Sussiste l'interesse di un dipendente pubblico alla visione dei rapporti informativi che lo riguardano, nel caso in cui abbia prospettato la volontà di intraprendere, ricorrendone le condizioni, eventuali iniziative giudiziali a difesa della...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 795 del 3 febbraio 2011
«In materia di autorizzazioni all'immissione in commercio di farmaci, la normativa comunitaria non impone all'Autorità che rilascia l'autorizzazione di valutare l'esistenza o l'efficacia di una protezione brevettuale del prodotto, per cui, nella...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 6318 del 14 ottobre 2009
«L'accesso ai documenti amministrativi prevale anche sui cd. dati sensibili, qualora sia strumentale alla cura o alla difesa degli interessi giuridici del richiedente: pertanto, un'impresa che abbia partecipato ad una procedura di evidenza pubblica...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 6 del 18 aprile 2006
«Il diritto di accesso agli atti amministrativi, al di là della questione circa la sua natura giuridica (e cioè sulla sua configurabilità come diritto soggettivo o come interesse legittimo), ancora dibattuta, costituisce una situazione soggettiva...»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 1213 del 17 marzo 2017
«In base alla disciplina contenuta negli artt. 22 e ss. L. n. 241 del 1990, il diritto di accesso può esercitarsi anche rispetto a documenti di natura privatistica purché concernenti attività di pubblico interesse. Del resto, l'attività...»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 4569 del 3 luglio 2019
«Nel processo amministrativo il ricorso cumulativo, pur non essendo precluso in astratto ha carattere eccezionale, che si giustifica se ricorre una connessione oggettiva tra gli atti impugnati, in quanto riferibili ad una stessa ed unica sequenza...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 1983 del 31 marzo 2011
«Le disposizioni di diritto interno volte ad assicurare pienezza ed effettività di tutela processuale al diritto comunitario sostanziale, devono soddisfare due requisiti: a) garantire che le modalità di tutela non siano meno favorevoli di quelle...»
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Corte di Giustizia dell'Unione Europea, sentenza n. 360 del 14 giugno 2011
«Le disposizioni del diritto dell'Unione in materia di intese, e, in particolare, il regolamento (CE) dei Consiglio 16 dicembre 2002, n. 1/2003, concernente l'applicazione delle regole di concorrenza di cui agli articoli 101 TFUE e 102 TFUE, non...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 21 del 4 luglio 1978
«L'appello avverso le sentenze del tribunale amministrativo regionale della Sicilia va proposto davanti al consiglio di giustizia amministrativa per la regione siciliana, anche quando concerna provvedimenti di organi centrali dello Stato in materia...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 401 del 27 gennaio 2014
«Nel processo amministrativo il doppio grado di giudizio, oltre ad essere stabilito dal legislatore ordinario (artt. 4-6, D.Lgs. 104/2010 - CPA), costituisce un principio costituzionale (art. 125 Cost.), e va ascritto ai principi generali del...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 4 del 6 luglio 2004
«Nel disegno voluto dal costituente, il riparto di giurisdizione tra giudice ordinario e giudice amministrativo non può mai avvenire per il solo fatto che parte in causa sia la p.a., ma deve avvenire sulla base della concreta situazione giuridica...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9862 del 19 aprile 2019
«Il fondamentale criterio discretivo della giurisdizione del G.O. rispetto a quella del G.A., ormai accolto dalla giurisprudenza di legittimità, è quello del petitum sostanziale a termini del quale il riparto va operato in relazione alla posizione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3791 del 17 aprile 1987
«Il mancato pagamento del canone di locazione, decorsi venti giorni dalla prevista scadenza, costituisce, ai sensi dell’art. 5 della L. n. 392 del 1978, motivo di risoluzione del contratto ai sensi dell’art. 1455 c.c., senza che il giudice possa...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11710 del 8 giugno 2016
«In materia di contributi e sovvenzioni pubbliche, è necessario distinguere la fase procedimentale di valutazione della domanda di concessione, nella quale la legge - salvi i casi in cui riconosca direttamente il contributo o la sovvenzione -...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 25211 del 15 dicembre 2015
«In materia di controversie relative a contributi e sovvenzioni pubbliche, ai fini della determinazione della giurisdizione, di regola occorre distinguere la fase procedimentale di valutazione della domanda di concessione, nella quale la legge -...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 1499 del 31 marzo 2017
«Il procedimento amministrativo è regolato dal principio tempus regit actum, secondo cui i provvedimenti dell'amministrazione, in quanto espressione attuale dell'esercizio di poteri rivolti al soddisfacimento di pubblici interessi, devono...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3132 del 30 marzo 1994
«Il disposto dell’art. 9 della L. 27 luglio 1978, n. 392, nella parte in cui, addossando al conduttore i cosiddetti oneri accessori (totalmente, per quanto riguarda il servizio di pulizia, il funzionamento e la manutenzione ordinaria...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2762 del 3 aprile 1990
«L’art. 10 della L. 27 luglio 1978, n. 392 non ha previsto che i conduttori possano sostituirsi al locatore nella gestione dei servizi condominiali ed in particolare in quello di fornitura del riscaldamento, bensì ha introdotto un meccanismo volto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4360 del 25 luglio 1984
«In tema di locazione di immobili urbani, l’art. 11 della legge n. 392 del 1978 - il quale, disponendo che il deposito cauzionale non può essere superiore a tre mensilità del canone produttive di interessi legali da corrispondere al conduttore alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9059 del 21 giugno 2002
«In materia di contratto di locazione di immobile urbano, l’obbligo del locatore di corrispondere al conduttore gli interessi legali sul deposito cauzionale versato da quest’ultimo (obbligo stabilito non soltanto dall’art. 11 legge n. 392 del 1978,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 979 del 27 gennaio 1995
«L’obbligo del locatore di un immobile urbano, di corrispondere al conduttore gli interessi legali sul deposito cauzionale versato da quest’ultimo - obbligo stabilito non soltanto dall’art. 11 L. n. 392 del 1978 (norma applicabile anche ai...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 28533 del 8 novembre 2018
«È valida la clausola compromissoria con la quale viene deferita ad arbitri la soluzione della controversia riguardante contratti stipulati tra la Pubblica Amministrazione e terzi purché si verta in tema di diritti disponibili e non di interessi...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 4005 del 2 luglio 2018
«Tutte le volte in cui la controversia riguardi diritti soggettivi e non involge, se non in via meramente incidentale, l'esame dell'esercizio legittimo del "potere autoritativo connesso alla concessione" - e dunque questioni afferenti ad interessi...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 37 del 11 dicembre 2012
«L'art. 13, comma 2, c.p.a., che prevede tra l'altro il criterio del "foro speciale del pubblico impiego" o della sede di servizio tra quelli individuati per fissare la competenza territoriale inderogabile, non può essere interpretato alla lettera...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 2 del 4 marzo 2011
«Il decreto del M.I.U.R., nella parte in cui sancisce nuovi criteri per la rinnovazione della procedura concorsuale in seguito alle intervenute statuizioni del Giudice Amministrativo, aventi origine da ricorsi promossi da concorrenti esclusi dal...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 6186 del 4 dicembre 2012
«Nel giudizio amministrativo l'applicazione dell'art. 18 CPA (d.lgs. n. 104/2010) - ed in particolare l'obbligo, ivi previsto, di sostituzione dei magistrati ricusati e l'adozione, da parte del nuovo collegio, di una decisione specifica...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 3258 del 1 luglio 2015
«Per consentire l'adempimento dei propri compiti, viene garantita una particolare autonomia al commissario ad acta, che si riverbera sul contenuto degli atti da esso adottati, i quali hanno gli stessi effetti verso i terzi di quelli dell'ente...»