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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 151 del 19 gennaio 1985
«Il venir meno dell'interclusione del fondo dominante, cioè della situazione che aveva determinato la costituzione della servitù coattiva di passaggio, non comporta l'estinzione di questa in modo automatico, neanche nel caso in cui la servitù sia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3403 del 7 marzo 2003
«Qualora l'occupazione temporanea e d'urgenza di un fondo per l'installazione di linea elettrica si protragga pur dopo la scadenza del decreto autorizzativo e ad essa faccia seguito l'irreversibile trasformazione dell'immobile con la sua definitiva...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5123 del 31 maggio 1990
«Ai fini della costituzione convenzionale di una servitù prediale non si richiede l'uso di formule sacramentali o di espressioni formali particolari, ma basta che dall'atto si desuma la volontà delle parti di costituire un vantaggio a favore di un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3695 del 11 agosto 1989
«Il requisito dell'apparenza, che, insieme con quello della permanenza, condiziona l'usucapibilità della servitù (art. 1061 c.c.), postula una situazione oggettiva di fatto, rivelatrice di per se stessa dell'assoggettamento di un fondo ad un altro...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4956 del 30 ottobre 1978
«La disposizione con la quale si provveda a dichiarare l'inesistenza di qualsiasi servitù tra due fondi nel momento in cui essi cessano di appartenere al medesimo proprietario, onde escluderne la costituzione per destinazione del padre di famiglia,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6176 del 16 marzo 2007
«In tema di servitù prediali, l'accertamento della costituzione per usucapione ne comporta la determinazione, a norma dell'art. 1063 c.c., della relativa estensione in relazione al possesso esercitato sulla cosa per il tempo previsto allo scopo,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1098 del 22 marzo 1975
«Nelle servitù negative non mancano dei casi nei quali la semplice indicazione dell'utilità determina, per il suo intrinseco contenuto, l'estensione dell'esercizio della servitù su ogni parte del fondo servente in mancanza di una contraria...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3121 del 20 novembre 1973
«... Tale rilevanza si spiega per due ragioni; anzitutto, in quanto la possibilità di ricondurre la concreta servitù ad una categoria tipica consente di individuare precisamente il bisogno che quella servitù è rivolta a soddisfare, e quindi di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4532 del 27 marzo 2003
«L'aggravamento di una servitù conseguente alla modificazione dello stato dei luoghi o alla sopravvenienza di diverse modalità di esercizio non può ritenersi in re ipsa, ma deve essere valutata caso per caso, in relazione al coacervo delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26973 del 7 dicembre 2005
«In tema di acquisto della servitù, tra gli istituti della destinazione del padre di famiglia e della divisione del fondo dominante, rispettivamente disciplinati dagli artt. 1062 e 1071 c.c., non è configurabile in linea astratta alcuna...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6673 del 16 dicembre 1981
«Il titolare del diritto di proprietà che abbia subito un pregiudizio in conseguenza della costruzione di un'opera illegittima (nella specie: perché realizzata in violazione di una servitù non aedificandi) può proporre contemporaneamente l'azione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3369 del 28 marzo 1991
«La sostituzione, ad opera del proprietario dell'ultimo piano di un edificio condominiale, del tetto con una diversa copertura (terrazza) che, pur non eliminando l'assolvimento della funzione originariamente svolta dal tetto stesso, valga ad...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10732 del 28 ottobre 1993
«In tema di cessazione, recesso o risoluzione di contratti aventi ad oggetto l'utilizzazione economica dell'immobile oggetto di comunione (allorché questa si esprima sul piano negoziale con i terzi, nel suo aspetto esterno e dinamico, ma difetti di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4213 del 19 luglio 1982
«In materia di comunione, non sono proponibili azioni giudiziarie relativamente alle spese ed all'amministrazione delle cose comuni (in questa compresi gli atti di conservazione) prima che venga sollecitata e provocata una deliberazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 962 del 18 gennaio 2005
«Tra le cose comuni ed i piani o le porzioni di piano può, anzitutto, sussistere un legame materiale di incorporazione che rende le prime indissolubilmente legate alle seconde ed essenziali per la stessa esistenza o per l'uso di queste, dalle quali...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8066 del 18 aprile 2005
«In considerazione del rapporto di accessorietà necessaria che lega le parti comuni dell'edificio elencate in via esemplificativa — se il contrario non risulta dal titolo — dall'art. 1117 c.c. alle proprietà singole, delle quali le prime rendono...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 145 del 19 gennaio 1985
«Il limite della legittimazione processuale passiva dell'amministratore del condominio (nonché dei cosiddetti complessi residenziali ad esso assimilabili per la destinazione all'uso e servizio comune dei beni di edifici contigui), costituito, a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17398 del 30 agosto 2004
«In tema di condominio degli edifici, il decoro architettonico — allorché possa individuarsi nel fabbricato una linea armonica, sia pure estremamente semplice, che ne caratterizzi la fisionomia — è un bene comune il cui mantenimento è tutelato a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8731 del 3 settembre 1998
«Il regolamento di condominio, quali che ne siano l'origine ed il procedimento di formazione e, quindi, anche quando non abbia natura contrattuale, a mente dell'art. 1138, comma primo, c.c., può ben contenere norme intese a tutelare il decoro...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23345 del 9 settembre 2008
«In tema di condominio, una volta perfezionatosi il trasferimento della proprietà di un'unità immobiliare, l'alienante perde la qualità di condomino e non è più legittimato a partecipare alle assemblee, potendo far valere le proprie ragioni sul...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9366 del 26 ottobre 1996
«L'obbligo dei condomini di contribuire al pagamento delle spese condominiali sorge per effetto della delibera dell'assemblea che approva le spese stesse e non a seguito della successiva delibera di ripartizione volta soltanto a rendere liquido un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12298 del 21 agosto 2003
«In materia di condominio, la previsione contenuta nel regolamento di condominio che impone ai condomini l'obbligo di comunicare i mutamenti dei loro indirizzi e i trasferimenti delle unità immobiliari facenti parte dello stabile è pienamente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5793 del 5 ottobre 1983
«In tema di condominio degli edifici, la deliberazione assembleare, la quale, con riguardo alla ripartizione delle spese di portierato, la estenda anche ai proprietari dei vani terranei senza ingresso nell'androne, deve ritenersi affetta da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3715 del 21 ottobre 1976
«Il solaio che divide due piani di un edificio va considerato comune ai proprietari di tali piani, in quanto svolge allo stesso tempo la duplice funzione di sostegno del piano superiore e di copertura del piano inferiore, costituendo un corpo unico...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1737 del 28 gennaio 2005
«La sostituzione del tetto ad opera del proprietario dell'ultimo piano di un edificio condominiale, con una diversa copertura (terrazza) che pur non eliminando l'assolvimento della funzione originariamente svolta dal tetto stesso, valga ad...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5164 del 10 giugno 1997
«I sottotetti, le soffitte, le cantine, i solai vuoti e gli analoghi spazi non praticabili destinati ad isolare il corpo di fabbrica dalla sua copertura costituiscono una pertinenza dell'intero edificio condominiale (o del suo ultimo livello) ove...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3196 del 11 febbraio 2008
«Il divieto di sopraelevazione, per inidoneità delle condizioni statiche dell'edificio, previsto dall'art. 1127, secondo comma, c.c., va interpretato non nel senso che la sopraelevazione è vietata soltanto se le strutture dell'edificio non...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 426 del 21 gennaio 1988
«La domanda rivolta a denunciare l'illegittimità della sopraelevazione dell'ultimo piano di edificio condominiale, per violazione dell'art. 1127 secondo comma c.c. o di norme convenzionali (come quelle del regolamento condominiale di tipo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3402 del 23 maggio 1981
«In tema di amministrazione condominiale, una volta che il bilancio consuntivo sia stato approvato con la maggioranza prescritta dalla legge, l'amministratore, per ottenere il pagamento delle somme risultanti dal bilancio stesso, non è tenuto a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11940 del 8 agosto 2003
«In tema di condominio, la mancata disponibilità della documentazione contabile in sede di approvazione del consuntivo da parte dei condomini comporta la violazione, da parte dell'amministratore, dell'obbligo di rendiconto e la conseguente...»