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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6959 del 14 luglio 1997
«In tema di armi e materie esplodenti, l'ambito di applicabilità dell'art. 678 c.p. è limitato — oltre ad alcune ipotesi residuali non ricadenti per mancanza di una espressa previsione sotto l'impero di una normativa speciale — alle condotte aventi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3230 del 16 settembre 1994
«L'esclusione dell'applicabilità delle sanzioni sostitutive previste dall'art. 60 della L. n. 689 del 1981 per le armi da sparo, munizioni ed esplosivi non riguarda le condotte antigiuridiche aventi ad oggetto materie esplodenti prive di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 23971 del 25 maggio 2004
«In tema di armi ed esplosivi, la detenzione di sette chili di miccia, non tipicamente individuata e classificata, non integra di per sé gli estremi del reato previsto dall'art. 678 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6010 del 18 maggio 1988
«Le castagnole e le bombe-carta non possono essere ricomprese tra gli esplosivi micidiali dotati di caratteristiche che li fanno assimilare alle armi da guerra e il loro possesso può integrare le figure criminose di cui agli artt. 678 e 679 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5278 del 30 aprile 1988
«La detenzione illegale di munizioni per armi comuni da sparo e la detenzione non denunciata di miccia e detonatore non integrano i reati previsti dagli artt. 1 e 2 L. 2 ottobre 1967, n. 895, ma, rispettivamente, le contravvenzioni di cui agli...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9318 del 12 agosto 1998
«Poiché la licenza per la vendita di armi ha carattere specifico, nel senso che abilita alla vendita di armi che — per rendere possibile un efficace controllo — vanno predeterminate quanto alla categoria e al numero (indicazioni che vanno riportate...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4657 del 11 dicembre 1993
«È configurabile la contravvenzione di cui all'art. 695 c.p. (fabbricazione o commercio non autorizzato di armi), in caso di detenzione, per la vendita, di un numero di armi superiore a quello consentito in base alla licenza, limitatamente alle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1418 del 5 febbraio 1998
«Ai fini della configurabilità della contravvenzione di cui all'art. 698 c.p. — inottemperanza all'ordine, legalmente dato dall'autorità, di consegnare nei termini prescritti le armi detenute — la mancata indicazione di un preciso termine per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 342 del 26 febbraio 1973
«La norma dell'art. 703 c.p. espressamente prevede il divieto di sparare, in luogo abitato, armi da fuoco, senza alcun riferimento alla diversa categoria di armi da sparo. Non integra pertanto gli estremi della contravvenzione di cui al citato art....»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 26 del 27 gennaio 1989
«Il ricorso per regolamento preventivo di giurisdizione che sia proposto, in pendenza di istanza di fallimento del ricorrente presentata al tribunale da un istituto di credito (nella specie, cassa di risparmio), per sostenere l'illegittimità della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1749 del 17 febbraio 1987
«L'art. 699 c.p. è rimasto in vigore per il porto senza licenza di armi comuni da sparo fuori della propria abitazione, ma non in luogo pubblico o aperto al pubblico; per il porto d'armi bianche proprie; per il porto d'arma comune da sparo, con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2559 del 28 marzo 1986
«Le ipotesi normative, di cui ai due commi dell'art. 699 c.p., sono autonome figure di reato e non già una sola fattispecie criminosa, in quanto nel secondo comma della norma su indicata si configura il porto d'arma per la quale non è ammessa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2055 del 23 febbraio 1978
«L'art. 7 della legge 2 ottobre 1967, n. 895, nel raddoppiare le pene previste dal codice penale in tema di contravvenzione alle norme concernenti le armi e nello stabilire che in ogni caso l'arresto non può essere inferiore a quindici giorni [ora...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10696 del 7 marzo 2013
«Il porto ingiustificato fuori dalla propria abitazione o dalle appartenenze di essa di un coltello marca "Opinel" non integra la contravvenzione di cui all'art. 699 c.p. ma quella prevista dall'art. 4, comma secondo, L. n. 110 del 1975,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13385 del 12 ottobre 1989
«In tema di armi, il reato di porto illegale comprende ed assorbe quello di detenzione solo quando le due azioni inizino contestualmente e vi sia la prova che l'arma non sia stata in precedenza detenuta. Ne consegue che qualora venga attribuito ad...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10431 del 17 novembre 1997
«In tema di elemento soggettivo del reato, il crescente livello della volontà dolosa va dal dolo eventuale, caratterizzato dalla sola accettazione del rischio dell'evento, al dolo diretto, che sussiste nel caso in cui l'evento è accettato perché...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8539 del 17 settembre 1993
«In materia di porto di armi comuni da sparo, l'ipotesi «residuale» tra la originaria prescrizione dell'art. 699 c.p. (concernente il porto «fuori della propria abitazione o della appartenenza di essa») e quella di cui all'art. 10, L. 14 ottobre...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5205 del 28 aprile 1987
«Ai fini della sussistenza del reato di porto abusivo di armi le «roulottes» ed i «campers» non possono essere assimilati all'abitazione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3865 del 1 aprile 1987
«Deve ritenersi insussistente il reato di porto abusivo di armi, di cui all'art. 699 c.p., nel caso in cui la roulotte, nella quale esse siano detenute, sia l'unica abitazione dell'imputato. Tale precipua destinazione del mezzo ruotato non viene...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1730 del 8 febbraio 1989
«Al fine di escludere la qualificazione di arma è necessario che questa risulti totalmente ed assolutamente inefficiente, giacché soltanto in questo caso viene a mancare quella situazione di pericolo per l'ordine pubblico e per la pubblica...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 950 del 30 gennaio 1987
«Perché si possa escludere ad un oggetto la qualifica di «arma» e, quindi, disapplicare la relativa normativa urgente, è necessario che lo stesso oggetto (pistola, fucile ecc.) sia totalmente ed assolutamente inefficiente, giacché soltanto in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 392 del 14 gennaio 2000
«Rientra nella categoria delle armi proprie non da sparo, o «bianche», il coltello a serramanico a scatto - detto anche «molletta» - di cui è vietato il porto in modo assoluto, mentre rientra in quella degli strumenti da punta e da taglio atti ad...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4331 del 10 maggio 1997
«In tema di reati concernenti le armi, deve escludersi che la balestra possa classificarsi tra le armi proprie, per la ragione che tale strumento, di difficile porto e di ardua maneggevolezza, incompatibile con le esigenze ed i costumi del vivere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1730 del 28 maggio 1996
«Il pugnale, in quanto strumento la cui destinazione naturale è l'offesa alla persona, rientra nel novero delle armi bianche propriamente dette, il porto delle quali è punibile ai sensi dell'art. 699, comma 2, c.p., che prevede una figura autonoma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5213 del 25 maggio 1996
«In materia di armi da punta e taglio, per quanto riguarda in particolare i coltelli, va operata una distinzione tra quelli muniti di lama non fissa, semplicemente azionabili a mano e privi di congegni meccanici che permettano l'irrigidimento della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2776 del 5 marzo 1994
«In materia di reati concernenti le armi, secondo la nozione data dall'art. 30 del R.D. 18 giugno 1931, n. 733, le armi proprie sono quelle da sparo e non, la cui destinazione naturale è l'offesa alla persona. L'art. 45 del relativo regolamento,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8852 del 28 settembre 1993
«In materia di armi bianche, un comune coltello con lama pieghevole nel manico rientra nella categoria delle armi improprie, il cui porto deve essere pertanto punito con la sanzione prevista dal terzo comma dell'art. 4 L. 18 aprile 1975, n. 110. Il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4595 del 2 dicembre 1992
«Il coltello a serramanico deve essere considerato arma bianca propria, avente come destinazione naturale l'offesa alla persona, e conseguentemente il porto della stessa fuori della propria abitazione, vietato in modo assoluto dalla legge, ricade...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9068 del 1 luglio 1989
«Colui che venga sorpreso a portare una balestra con frecce risponde della contravvenzione di cui all'art. 699 c.p. (porto abusivo di armi) e non quella di cui all'art. 4, L. 18 aprile 1975, n. 110.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11903 del 26 novembre 1987
«Le guardie giurate possono portare armi solo se munite della relativa licenza e pertanto sottostanno agli stessi diritti e doveri che riguardano tutti i cittadini. Ne consegue che qualora una guardia giurata porti un'arma senza averne fatta...»