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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 283 del 16 gennaio 1987
«Colui che asporti materiale inerte dal fondo di un torrente è responsabile del delitto di furto anche se sia intervenuta precedentemente una autorizzazione del sindaco, incompetente a disporre in materia perché si tratta di «cosa» non facente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 335 del 16 gennaio 1987
«Costituisce furto aggravato dalle circostanze della destrezza quello compiuto in un negozio eludendo la vigilanza degli interessati; per la sua sussistenza è sufficiente che si sia potuto approfittare di uno stato di tempo e di luogo tale da...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4102 del 4 aprile 1987
«In caso di inquinamento di falde acquifere profonde costituenti risorse idriche pubbliche a cui chiunque può attingere mediante la costruzione di pozzi artesiani è ravvisabile il reato di danneggiamento, aggravato in considerazione della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4137 del 4 aprile 1987
«Il delitto di rapina si consuma nel momento in cui la cosa, pur rimanendo nella sfera di vigilanza del soggetto passivo, entra nell'orbita della disponibilità dell'agente, non avendo giuridica rilevanza né il criterio spaziale inerente al luogo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4153 del 4 aprile 1987
«La persona offesa dal reato alla quale spetta il diritto di querela ai sensi dell'art. 120 c.p. è il titolare dell'interesse direttamente protetto dalla norma penale, la lesione o esposizione a pericolo del quale costituisce l'essenza del reato, e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 752 del 22 gennaio 1987
«In tema di rapina, la consumazione del delitto si realizza non appena l'agente si sia impossessato, con violenza o minaccia, della cosa, e cioè allorché la cosa sottratta passi nella esclusiva detenzione e nella materiale disponibilità del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 855 del 27 gennaio 1987
«La bolletta doganale è atto pubblico di fede privilegiata perché caratterizzata da attestazione di verità circa fatti percepiti al pubblico ufficiale; trattasi di fattispecie documentale a formazione progressiva che trae origine da una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8790 del 28 luglio 1987
«Il furto aggravato dall'introduzione in edificio abitativo condominiale, attraverso parti comuni o pertinenze di esso, è reato complesso, unificandosi in esso, quale circostanza aggravante, la violazione di domicilio consumata anche nei confronti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9364 del 24 agosto 1987
«In tema di estorsione, la ratio dell'aggravante del numero delle persone di cui all'art. 629, secondo comma, c.p., si lega alla obiettiva pericolosità del fatto e alla maggiore efficacia intimidatrice della presenza di più persone, ancorché la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9454 del 1 settembre 1987
«Il reato di estorsione si consuma con la consegna da parte della vittima della somma di denaro al richiedente. È irrilevante che l'autore dell'estorsione abbia mantenuto il possesso delle cose profitto di reato per un periodo anche estremamente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10473 del 25 ottobre 1988
«In tema di furto non hanno alcuna rilevanza, perché il reato possa qualificarsi consumato e non tentato, l'elemento spaziale e quello temporale: se la cosa sottratta è passata nel dominio dell'agente anche per breve tempo ed anche nello stesso...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10989 del 14 novembre 1988
«Il possesso della refurtiva o di una parte di essa, nell'immediatezza del commesso reato, può essere assunto, in difetto di giustificazioni circa la causa di quel possesso, come prova idonea della sottrazione, se gli altri elementi sul piano...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10991 del 14 novembre 1988
«Quando più soggetti partecipano ad un furto e uno di essi riesce ad impossessarsi di alcune cose soltanto, mentre gli altri compartecipi non riescono ad impossessarsi di altre, alla cui sottrazione era diretta la consumazione criminosa, ricorre...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2416 del 23 febbraio 1988
«Ai fini della sussistenza del delitto di estorsione, è irrilevante l'individuazione del momento in cui si è avuto il pregiudizio patrimoniale del soggetto passivo a seguito della condotta impostagli, una volta che sia rimasto accertato il rapporto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2539 del 23 febbraio 1988
«La ragione d'essere dell'aggravante, di cui al combinato disposto artt. 629 cpv. e 628, terzo comma n. 1 c.p., risiede nella maggior forza coercitiva che indubbiamente esercita la minaccia allorché la stessa provenga non già da un singolo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2890 del 4 marzo 1988
«La condotta sufficiente a radicare la giurisdizione del giudice italiano è quella naturalistica, e cioè l'insieme dei comportamenti fatturali che costituiscono l'azione o l'omissione attribuiti al loro autore. E in essa rientra l'accordo, come...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3717 del 22 marzo 1988
«In tema di estorsione, quando si tratta di azione intimidatrice indiretta, come quella compiuta con il mezzo della lettera o della telefonata minatoria, ovvero di azione clandestina, come l'esplosione di un ordigno presso il muro di cinta...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4671 del 14 aprile 1988
«In tema di furto di autoveicolo lasciato sulla pubblica via, la circostanza aggravante inerente alla pubblica fede non è esclusa dalla possibilità di una sorveglianza eventuale e saltuaria da parte del proprietario del veicolo, ricorrendo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4702 del 14 aprile 1988
«Nell'estorsione commessa a mezzo telefono, poiché possa configurarsi l'aggravante delle più persone riunite non basta che il telefonista ponga in essere la minaccia qualificandosi come emissario di una banda senza esserlo, ma occorre che egli sia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5565 del 7 maggio 1988
«Si ha tentativo di rapina impropria, e non furto tentato in concorso con delitto contro la persona, nel caso in cui taluno, nel corso degli atti esecutivi e prima della sottrazione o dell'impossessamento della cosa altrui, usi violenza contro la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5570 del 7 maggio 1988
«Il delitto di estorsione è configurabile, in concreto, in presenza della specifica richiesta, da parte del ricettatore di una somma di danaro per la restituzione della cosa sottratta, in quanto in tale pretesa è implicita la minaccia del danno...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6355 del 27 maggio 1988
«In tema di peculato, la nozione di possesso considerata nell'art. 314 c.p. va intesa nel duplice significato di materiale detenzione o di disponibilità giuridica dei beni materialmente detenuti da altri, dei quali l'agente possa conseguire la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8116 del 18 luglio 1988
«Ai fini della configurabilità del delitto di peculato il possesso può essere anche mediato e può far capo congiuntamente a più di un pubblico ufficiale, qualora le norme interne dell'ente pubblico prevedano che l'atto dispositivo sia posto in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8926 del 22 agosto 1988
«Per la sussistenza della circostanza aggravante di cui all'art. 625, n. 1 c.p., occorre un nesso finalistico tra l'ingresso nell'abitazione della persona offesa e l'impossessamento da parte del colpevole della cosa mobile ad essa sottratta, e non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9084 del 25 agosto 1988
«Il reato di invasione di terreni, di cui all'art. 633 c.p., consiste nell'arbitraria introduzione nel terreno altrui allo scopo di esercitare sullo stesso un rapporto di fatto, che escluda in tutto o in parte quello preesistente riguardante altra...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9366 del 21 settembre 1988
«La circostanza di cui all'art. 628 cpv. secondo, n. 1 c.p. prevede un aggravamento di pena quante volte la minaccia venga espressa da più persone riunite. Ciò però non significa che per concretizzare la aggravante sia necessario che tutti i...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11641 del 7 settembre 1989
«Ai fini del delitto di violenza privata non è richiesta una minaccia verbale o esplicita, essendo sufficiente un qualsiasi comportamento od atteggiamento, sia verso il soggetto passivo, sia verso altri, idoneo ad incutere timore ed a suscitare la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11703 del 7 settembre 1989
«In tema di reati contro il patrimonio, qualora la violenza fisica venga posta in essere da uno soltanto dei correi, nel mentre un secondo approfitti dello stato di soggezione, in cui versa la vittima, per rovistare nell'appartamento ove il delitto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11977 del 9 settembre 1989
«In tema di furto, la ratio dell'aggravamento della pena, previsto dall'art. 625, n. 7, terza ipotesi, c.p., non è correlata alla natura — pubblica o privata — del luogo ove si trova la «cosa», ma alla condizione di esposizione di essa alla...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 13078 del 3 ottobre 1989
«In tema di circolazione stradale, risponde del delitto di violenza privata il conducente che compie deliberati atti emulativi tali da interferire (consistentemente) nella condotta di guida di altro utente della strada, costringendolo a...»