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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13412 del 8 giugno 2006
«Nell'ambito della regione Sicilia, avente competenza legislativa esclusiva sull'ordinamento degli enti locali (art. 14, lett.p, dello Statuto), il Sindaco, per agire o resistere in giudizio in rappresentanza del Comune, doveva essere autorizzato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8327 del 11 giugno 2002
«In relazione alla rappresentanza in giudizio delle persone giuridiche, il principio che il giudice ha l'obbligo di accertare, anche d'ufficio e in sede di impugnazione, la legittimazione processuale, comporta che egli deve verificare se il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12225 del 20 agosto 2003
«L'art. 1945 c.c., se consente al fideiussore di opporre contro il creditore tutte le eccezioni che spettano al debitore principale, non gli riconosce tuttavia, per ciò solo, una legittimazione sostitutiva in ordine al proponimento delle azioni che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11999 del 26 marzo 2010
«La condotta costitutiva del reato di acquisto di cose di sospetta provenienza, previsto dall'art. 712 c.p., può consistere anche nella detenzione di un bene a titolo precario o a scopo di custodia.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2790 del 7 marzo 1987
«Per affermare la penale responsabilità in ordine al reato di incauto acquisto, ascrivibile a titolo di colpa — a differenza del delitto di ricettazione — è sufficiente che l'agente abbia omesso i necessari accertamenti anche in ordine ad una sola...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8603 del 17 dicembre 1984
«Le disposizioni degli artt. 82 e 83 c.p.c., sul patrocinio delle parti e la procura alla lite, trovano applicazione anche nei procedimenti di esecuzione. Pertanto, nel processo esecutivo per espropriazione forzata immobiliare, devoluto al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12680 del 9 luglio 2004
«Nei giudizi in cui è consentito alla parte la difesa personale (e cioè nel procedimento dinanzi al giudice di pace, ex art. 82 c.p.c., ove il valore della lite sia inferiore al milione di lire, ovvero, senza limite né per giudice adito né per...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9905 del 4 agosto 1999
«In tema di maltrattamento di animali, mentre l'ipotesi dell'«incrudelimento» può ragionevolmente essere ritenuta configurabile solo in presenza del dolo (poiché la crudeltà consiste in un comportamento umano cosciente e volontario), quella della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21016 del 27 settembre 2006
«Nel caso di dichiarazione di fallimento di una società entro l'anno dall'estinzione per fusione, il diritto ad essere sentito in camera di consiglio, ai sensi dell'art. 15 del R.D. 16 marzo 1942, n. 267, spetta al legale rappresentante della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4466 del 26 marzo 2003
«La sentenza dichiarativa del fallimento, in quanto provvisoriamente esecutiva ai sensi dell'art. 16, terzo comma, della legge fall., determina - anche in pendenza del relativo giudizio di opposizione in cui si contesti la sussistenza dei requisiti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5817 del 16 marzo 2006
«Il difensore fornito di procura solo per proporre istanze che si collochino nell'ambito originario della lite non può proporre domande fondate su un titolo diverso e autonomo rispetto alla domanda dell'attore, che eccedano l'ambito della lite...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3274 del 17 maggio 1986
«La procura conferita per resistere alla domanda attrice abilita il difensore del convenuto a chiamare in causa un terzo in garanzia cosiddetta propria, o comunque per esigenze difensive, non anche ad esperire contro detto terzo azioni fondate su...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9400 del 6 settembre 1999
«Le spese legali corrisposte dal cliente al proprio avvocato in relazione ad attività stragiudiziale seguita da attività giudiziale e non considerate nella nota di cui all'art. 75 att. c.p.c., possono formare oggetto di domanda di risarcimento nei...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 20598 del 30 luglio 2008
«Nel regime anteriore a quello introdotto dall'art. 2, comma 1, lett. a ) della legge 28 dicembre 2005 n. 263, il provvedimento di compensazione parziale o totale delle spese «per giusti motivi » deve trovare un adeguato supporto motivazionale,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17026 del 26 luglio 2006
«L'interesse ad agire con un'azione di mero accertamento non implica necessariamente l'attuale verificarsi della lesione d'un diritto o una contestazione, essendo sufficiente uno stato di incertezza oggettiva sull'esistenza di un rapporto giuridico...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8200 del 23 maggio 2003
«L'interesse ad agire consiste nell'esigenza di ottenere un risultato utile giuridicamente apprezzabile e non conseguibile senza l'intervento del giudice; pertanto, in presenza di assegno bancario oggetto di ammortamento ad istanza del portatore,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6525 del 16 luglio 1997
«Il creditore che abbia ottenuto sentenza di condanna del debitore ha esaurito il diritto di azione e non può, per difetto di interesse rilevabile anche d'ufficio in ogni stato e grado del processo, richiedere ulteriormente un decreto ingiuntivo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18248 del 10 settembre 2004
«Il principio secondo il quale il creditore che abbia ottenuto una pronuncia di condanna nei confronti del debitore ha esaurito il suo diritto di azione e non può, per difetto di interesse, richiedere ex novo un decreto ingiuntivo contro il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1152 del 1 febbraio 1995
«l diritto del mediatore alla provvigione, nei confronti di entrambe le parti dell'affare concluso per effetto del suo intervento, dà luogo a due crediti distinti, che possono essere fatti valere in separati giudizi; con la conseguenza che, quando...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25229 del 28 novembre 2006
«Nel caso in cui le parti in causa avanzino opposte pretese creditorie fondate sullo stesso titolo o scaturenti da rapporti diversi, la facoltà del giudice di merito, ai sensi degli artt.103, 104 e 279 c.p.c., di separare le cause relative a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5057 del 3 marzo 2010
«Nell'ipotesi in cui la parte convenuta in un giudizio di responsabilità civile chiami in causa un terzo in qualità di corresponsabile dell'evento dannoso, la domanda risarcitoria deve intendersi estesa al terzo anche in mancanza di un'espressa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17688 del 29 luglio 2009
«In materia di procedimento civile, si ha garanzia propria quando la domanda principale e quella di garanzia hanno lo stesso titolo, o quando si verifica una connessione obiettiva tra i titoli delle due domande o quando sia unico il fatto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20825 del 29 settembre 2009
«La chiamata in causa di un terzo a titolo di garanzia impropria è nulla se effettuata da procuratore sfornito di apposita procura alle liti. Non è, tuttavia, necessaria una nuova procura, in calce o a margine della citazione in chiamata, se...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8809 del 27 giugno 2001
«Nel caso di chiamata in garanzia impropria, fondata, cioè, su di un titolo diverso ed autonomo rispetto a quello dedotto dall'attore, il garante può proporre impugnazione in ordine al rapporto principale nella sola ipotesi in cui egli sia stato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1337 del 4 febbraio 1995
«La chiamata in garanzia impropria, con la quale il convenuto, sulla base di un autonomo titolo, pretende essere tenuto indenne dal chiamato rispetto all'eventuale accoglimento della domanda della parte attrice, non coinvolge il rapporto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 187 del 10 gennaio 2003
«L'attribuzione della qualità di parte all'interventore nel processo iussu iudicis non postula la proposizione di domande da parte del medesimo (né che domande siano, viceversa, formulate nei suoi confronti), essendo, per converso, sufficiente la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8473 del 2 agosto 1995
«L'intervento in causa per ordine del giudice, ex art. 107 c.p.c., ha lo scopo di estendere gli effetti sostanziali del giudicato al terzo, cui il rapporto sostanziale controverso sia comune, ovvero sia connesso per il titolo o per l'oggetto con...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3112 del 1 aprile 1999
«Il soggetto che si costituisce in giudizio come successore a titolo universale di una delle parti ha l'onere di provare detta qualità ed il fatto che non vi siano altri eredi, tuttavia il mancato adempimento di tale onere, ove nessuna...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 251 del 12 gennaio 1999
«Il legittimario pretermesso acquista la qualità di chiamato all'eredità solo dal momento della sentenza che accoglie la sua domanda di riduzione, rimuovendo l'efficacia preclusiva delle disposizioni testamentarie. Consegue che, anteriormente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5875 del 1 luglio 1997
«L'erede che abbia, espressamente o tacitamente, accettato l'eredità non può legittimamente qualificarsi terzo rispetto al de cuius, non potendosi considerare tale colui che subentri al defunto in tutti i pregressi rapporti giuridici, poiché...»