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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6162 del 20 marzo 2006
«In tema di promessa di vendita di un bene immobile indiviso, appartenente a più comproprietari, allorché nell'unico documento predisposto per il negozio non risulti la volontà dei comproprietari di stipulare più contratti preliminari relativi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3645 del 16 febbraio 200
«Il collegamento negoziale si qualifica come un fenomeno incidente direttamente sulla causa dell'operazione contrattuale che viene posta in essere, risolvendosi in una interdipendenza funzionale dei diversi atti negoziali rivolta a realizzare una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 664 del 8 marzo 1972
«Il comportamento di chi, dopo aver emesso una proposta — irrevocabile o meno — dichiara di non mantenerla, non può ricevere altra configurazione che quella della revoca della proposta e non può che dar luogo alla responsabilità prevista nell'art....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19024 del 29 settembre 2005
«In materia di contratti di compravendita di valori mobiliari, la violazione da parte della società di intermediazione mobiliare del divieto di effettuare operazioni con o per conto del cliente nel caso in cui abbia, direttamente o indirettamente,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15040 del 5 agosto 2004
«La responsabilità precontrattuale derivante dalla violazione della regola di condotta posta dall'art. 1337 c.c. a tutela del corretto dipanarsi dell'iter formativo del negozio costituisce una forma di responsabilità extracontrattuale, cui vanno...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8723 del 7 maggio 2004
«La responsabilità precontrattuale per violazione dell'art. 1337 c.c., che costituisce una forma di responsabilità extracontrattuale, la quale si collega alla violazione della regola di condotta stabilita a tutela del corretto svolgimento dell'...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9645 del 16 luglio 2001
«La responsabilità precontrattuale, configurabile per violazione del precetto posto dall'art. 1337 c.c. — a norma del quale le parti, nello svolgimento delle trattative contrattuali, debbono comportarsi secondo buona fede —, costituisce una forma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9157 del 30 agosto 1995
«In tema di responsabilità contrattuale, ex art. 1337 c.c., l'ammontare del danno va determinato tenendo conto della peculiarità dell'illecito e delle caratteristiche della responsabilità stessa, la quale, nel caso di ingiustificato recesso dalla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13164 del 18 giugno 2005
«La responsabilità precontrattuale per violazione dell'art. 1337 c.c., costituente una forma di responsabilità extracontrattuale, che si collega alla violazione della regola di condotta stabilita a tutela del corretto svolgimento dell' iter...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23289 del 27 ottobre 2006
«In tema di responsabilità precontrattuale, qualora in prossimità della messa in scena il committente di uno spettacolo receda ingiustificatamente dalle trattative per la conclusione del relativo contratto, il danno subito dagli artisti che abbiano...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2519 del 6 marzo 1998
«La presenza di una causa di invalidità del contratto per violazione di un requisito di legge (nella specie, la mancanza della forma scritta in un incarico professionale), correttamente ritenuta dall'Amministrazione ostativa alla conclusione del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4889 del 14 maggio 1998
«L'inserzione in un contratto di assicurazione, concluso mediante un modulo o formulario, di una clausola che preveda l'onere (a carico dell'assicurato) del tempestivo avviso del sinistro entro un termine di decadenza (convenzionale) — clausola che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1204 del 4 aprile 1975
«È ammissibile la risoluzione per inadempimento del contratto condizionato sospensivamente ad una condicio juris e rimasto inefficace per il mancato avviamento della condizione — nella specie diniego di concessione di licenza d'importazione della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13457 del 20 luglio 2004
«L'art. 1359 c.c. — a norma del quale la condizione si ha per avverata se è mancata per causa imputabile alla parte interessata al non avveramento — non intende riferirsi soltanto a coloro che, per contratto, apparivano avere interesse al...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7377 del 9 agosto 1996
«In tema di negozio condizionato, ove, ai sensi dell'art. 1359 codice civile, si debba ritenere verificata la condizione mancata per causa imputabile alla parte che aveva interesse contrario all'avveramento di essa, deve aversi riguardo, al fine...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2464 del 13 aprile 1985
«Perché la condizione possa considerarsi mancata è necessario che l'evento in essa previsto non possa più verificarsi per causa imputabile alla parte avente interesse contrario al suo avveramento. In mancanza di un termine prestabilito, l'avvenuto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6484 del 9 luglio 1994
«L'interpretazione degli atti negoziali — che è riservata al giudice del merito ed è incensurabile in sede di legittimità ove rispettosa dei criteri legali di ermeneutica contrattuale e sorretta da motivazione immune da vizi — va condotta sulla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 415 del 12 gennaio 2006
«In materia di interpretazione del contratto, il comportamento tenuto dalle parti successivamente alla sua conclusione può rilevare ai fini ermeneutici solo qualora integri gli estremi della condotta comune ad entrambe, al fine di meglio stabilire...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2067 del 16 luglio 1973
«L'art. 1362 c.c., nel prescrivere in sede di interpretazione contrattuale che il giudice ai fini della individuazione della comune intenzione delle parti debba valutare il loro comportamento complessivo, richiede non la valutazione di ogni singolo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6819 del 18 maggio 2001
«Il criterio della buona fede nella interpretazione dei contratti, applicabile anche agli atti prenegoziali, deve ritenersi funzionale ad escludere il ricorso a significati unilaterali o contrastanti con un criterio di affidamento dell'uomo medio,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13345 del 7 giugno 2006
«In tema di contratti, il principio della buona fede oggettiva, cioè della reciproca lealtà: di condotta, deve presiedere all'esecuzione del contratto, cosa come alla sua formazione ed alla sua interpretazione e, in definitiva, accompagnarlo in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15482 del 16 ottobre 2003
«In relazione a una pluralità di rapporti contrattuali tra loro collegati per la realizzazione di un'unica operazione economica - nella specie, la regolamentazione della concorrenza attraverso la creazione di una nuova società rispetto a quella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1460 del 21 maggio 1973
«La buona fede, intesa in senso etico, come requisito della condotta, costituisce uno dei cardini della disciplina legale delle obbligazioni, e forma oggetto di un vero e proprio dovere giuridico, che viene violato non solo nel caso in cui una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19472 del 19 dicembre 2003
«In tema di promessa del fatto del terzo, ai sensi dell'art. 1381 c.c., le conseguenze derivanti dal mancato compimento del fatto promesso, per il rifiuto del terzo di obbligarsi o di tenere il comportamento oggetto delle promessa, devono essere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 936 del 2 aprile 1974
«Atteso che il pagamento della penale per il ritardo non è per se stesso incompatibile con la domanda di adempimento della prestazione, come precisato dall'art. 1383 c.c., e che non vi sono ragioni per escludere che il principio valga anche in tema...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4208 del 23 marzo 2001
«Gli artt. 1526, comma secondo e 1384 c.c. (applicabili anche alla locazione finanziaria), i quali prevedono rispettivamente il potere del giudice di ridurre l'indennità convenuta in caso di risoluzione del contratto, per l'inadempimento del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2411 del 19 aprile 1982
«In caso di nullità parziale di un negozio, l'indagine diretta a stabilire, ai fini della conservazione del negozio stesso, se la pattuizione nulla debba ritenersi essenziale va condotta con criterio oggettivo, con riferimento alla perdurante...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6004 del 5 marzo 2008
«Per decidere se ricorra la possibilità di conversione del contratto nullo, ai sensi dell'articolo 1424 c.c., deve procedersi ad una duplice indagine, l'una rivolta ad accertare la obiettiva sussistenza di un rapporto di continenza tra il negozio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16663 del 19 giugno 2008
«La differenza ontologica esistente tra la figura dell'errore, in cui la falsa rappresentazione della realtà che inficia il processo di formazione della volontà è endogena alla volontà stessa, e quella del dolo, in cui essa è esogena, in quanto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3504 del 23 ottobre 1975
«Qualora l'immobile venduto risulti costruito in violazione delle limitazioni legali della proprietà, la pretesa del proprietario del fondo contiguo, diretta ad ottenere il rispetto di tali limitazioni, va ricondotta all'ipotesi dell'evizione...»