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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1077 del 30 gennaio 1995
«Il promittente compratore, il quale chieda ai sensi dell'art. 2932 c.c. l'esecuzione specifica dell'obbligo di concludere un contratto avente per oggetto il trasferimento della proprietà di una cosa determinata, è tenuto, ai fini dell'accoglimento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8344 del 17 agosto 1990
«Con riguardo al giudizio di risoluzione per inadempimento di un contratto con prestazioni corrispettive, la reciprocità degli inadempimenti per cui il giudice è tenuto a valutare unitariamente il comportamento dei contraenti al fine di stabilire...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4446 del 21 febbraio 2008
«In tema di fideiussione, la cosiddetta clausola solve et repete inserita nel contratto con formule del tipo «senza riserva alcuna» ovvero «dietro semplice richiesta» ove prevedente l'esclusione per il garante di poter opporre al creditore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2227 del 27 febbraio 1995
«La disciplina del solve et repete (art. 1462 c.c.), se ha indubbie conseguenze nel campo del processo, ha, però, un contenuto fondamentale di diritto sostanziale, come è reso manifesto non solo dalla collocazione della norma nel codice civile,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 759 del 26 gennaio 1994
«La clausola limitativa della proponibilità di eccezioni, di cui all'art. 1462 c.c., si differenzia dall'istituto del solve et repete in materia fiscale (oggetto della dichiarazione di incostituzionalità di cui alla sentenza Corte cost. 31 marzo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11284 del 16 novembre 1993
«La clausola solve et repete non può essere invocata dal contraente a cui favore è stabilita, quando questi chieda la risoluzione del contratto.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4122 del 13 luglio 1982
«L'eccezione d'inadempimento ex art. 1460 c.c., quando è fondata, impedisce l'operatività della clausola risolutiva espressa di cui al precedente art. 1456, in quanto tale clausola non è limitativa della proponibilità di eccezioni (art. 1462...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6406 del 3 dicembre 1981
«La clausola solve et repete , di cui all'art. 1462 c.c., volta soprattutto a garantire da eccezioni dilatorie il contraente tenuto per primo ad adempiere, non ha un'efficacia tale da paralizzare in toto l' exceptio inadimpleti contractus ,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12235 del 25 maggio 2007
«L'eccessiva onerosità sopravvenuta della prestazione nei contratti a titolo gratuito consiste nella sopravvenuta sproporzione tra il valore originario della prestazione ed il valore successivo, mentre nei contratti onerosi (nel caso, permuta)...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4141 del 16 giugno 1983
«Alla clausola penale prevista, sia pure a carico di una sola delle parti, in un contratto a prestazioni corrispettive non è riferibile in alcun modo la disciplina della sopravvenuta eccessiva onerosità della presentazione dovuta in dipendenza di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8949 del 29 agosto 1990
«Il contratto di appalto (disciplinato dagli artt. 1665 e ss. c.c.) cui è assimilato — ai sensi dell'art. 241 c.n. — il contratto di costruzione navale, pur non essendo per sua natura aleatorio, può assumere tale carattere per volontà delle parti,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17527 del 19 novembre 2003
«In tema di nomina del terzo arbitratore nei casi previsti dal secondo comma dell'art. 1473 c.c., contro il provvedimento del presidente della corte d'appello, reso su reclamo avverso il decreto di nomina del presidente del tribunale ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10503 del 8 maggio 2006
«Se il contratto ha per oggetto cose che il venditore vende abitualmente, o la sommministrazione di beni a carattere periodico ai sensi — rispettivamente — degli articoli 1474 e 1561 c.c., la mancata determinazione espressa del prezzo non ne...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 447 del 13 febbraio 1973
«Quando nella vendita le parti si siano riferite al prezzo di piazza, esso va desunto non dai listini e dalle mercuriali del luogo in cui il contratto è stato concluso ma da quelli del luogo in cui la merce deve essere consegnata.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14899 del 6 luglio 2011
«La provvigione dovuta al mediatore non rientra tra le spese del contratto di compravendita e nelle altre accessorie che l'art. 1475 c.c. pone, salvo diverso accordo, a carico del compratore, atteso che essa scaturisce non dal contratto in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16216 del 16 giugno 2008
«La consegna del certificato di abitabilità dell'immobile oggetto del contratto, ove questo sia un appartamento da adibire ad abitazione, pur non costituendo di per sé condizione di validità della compravendita, integra un'obbligazione incombente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4513 del 28 marzo 2001
«In tema di promessa di vendita, qualora il contratto preliminare preveda espressamente che il saldo del prezzo debba essere corrisposto dal promissario acquirente (non alla stipula del definitivo ma) alla consegna dell'appartamento e tale consegna...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 953 del 26 gennaio 1995
«Nella negoziazione di beni immobili con destinazione residenziale, fra i documenti relativi alla proprietà ed all'uso della cosa negoziata che il promittente o l'alienante deve mettere a disposizione del promissario o dell'acquirente, a norma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21588 del 15 ottobre 2007
«In tema di compravendita, l'acquirente di un qualsiasi bene ha diritto in qualità di proprietario, ad una completa utilizzazione di esso secondo la sua destinazione contrattuale e, quindi, anche a quelle modalità di uso soltanto potenziali, posto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18117 del 10 agosto 2006
«Poiché la carta di circolazione relativa ad un autobus, a norma del C.d.S., viene revocata nel caso che esso venga trasferito e può essere rilasciata all'acquirente soltanto previa dimostrazione del possesso di determinati requisiti e condizioni,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9207 del 14 maggio 2004
«In tema di compravendita di autoveicoli, tra gli obblighi del venditore rientra, giusto quanto disposto dall'art. 1477 c.c., anche quello della consegna dei documenti relativi all'uso della cosa venduta, tra cui il «foglio complementare» qualora...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11756 del 6 settembre 2000
«Nelle vendite a catena di autoveicoli, il principio dell'autonomia di ciascuna vendita, pur non consentendo di trasferire automaticamente nei confronti del primo venditore l'azione risarcitoria esercitata da taluno dei successivi compratori, che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1960 del 22 febbraio 2000
«In caso di vendite successive dello stesso bene, qualora uno dei venditori venga meno al proprio obbligo primario, nascente dalla disposizione dell'art. 1477 c.c., di consegnare i titoli e i documenti relativi alla proprietà ed all'uso della cosa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3826 del 22 aprile 1994
«L'obbligo del venditore di un autoveicolo di consegnare all'acquirente ai sensi dell'art. 1477 c.c. i documenti necessari per l'uso e la circolazione del veicolo comporta, qualora siano stati trasmessi soltanto dei documenti con efficacia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12953 del 29 settembre 2000
«Il diritto di chiedere la risoluzione del contratto non è precluso all'acquirente consapevole dell'alienità (o parziale alienità) della cosa al momento della conclusione del contratto, essendo tale diritto riconducibile alla mancata attuazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7054 del 5 luglio 1990
«Nel caso di vendita di cosa altrui avente effetti meramente obbligatori, l'obbligazione del venditore di far acquistare al compratore la proprietà della cosa può essere adempiuta non solo mediante l'acquisto della cosa da parte del soggetto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2892 del 29 marzo 1996
«Nel caso di vendita di cosa parzialmente altrui, il compratore può chiedere la risoluzione del contratto solo se, quando lo ha concluso, ignorava che la cosa non era di proprietà del venditore e possa ritenersi, secondo le circostanze, che non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5266 del 12 giugno 1997
«La pattuizione che impegna il promittente venditore a liberare l'immobile promesso in vendita, entro un termine prefissato, dalle iscrizioni ipotecarie sussistenti al momento del contratto e note al compratore, non può considerarsi clausola di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 881 del 30 gennaio 1987
«A norma dell'art. 1489 cod. civ., i pesi gravanti sul fondo venduto, se non dichiarati in contratto, non costituiscono causa di risoluzione, o di riduzione del prezzo, a favore del compratore, soltanto nel caso in cui siano «apparenti» o comunque...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21384 del 4 novembre 2005
«In tema di vendita di cosa gravata da oneri o da diritti di godimento di terzi (art. 1489 c.c.) l'apparenza degli oneri e dei diritti è equiparata, ai fini dell'esclusione della responsabilità del venditore, alla conoscenza effettiva, a condizione...»