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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4283 del 15 maggio 1997
«La rinuncia ai singoli capi della domanda rientra nella fattispecie di cui all'art. 184 c.p.c. (modifica della domanda), non in quella di cui all'art. 306 stesso codice (rinuncia agli atti del giudizio), per cui, rispetto ad essa, non trova...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3194 del 6 marzo 2002
«In tema di ordinanza anticipatoria di condanna emessa dal giudice ad esaurimento dell'istruzione, la dichiarazione di rinuncia alla pronuncia della sentenza, che la parte intimata può effettuare ai sensi dell'art. 186 quater, quarto comma, c.p.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3434 del 8 marzo 2002
«In caso di emanazione, successivamente alla chiusura dell'istruzione, dell'ordinanza anticipatoria di condanna prevista dall'art. 186 quater c.p.c., la rinuncia dell'intimato alla pronuncia della sentenza, di cui all'ultimo comma del citato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8453 del 25 settembre 1996
«Il potere di prorogare il termine per l'assunzione di una prova delegata ha natura discrezionale, sicché sono irrilevanti i motivi in base ai quali tale potere viene esercitato, salva la necessità che la proroga sia stata chiesta prima della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1374 del 9 febbraio 1987
«La rinunzia al mandato proveniente dal difensore di una delle parti non costituisce legittimo motivo di rinvio della trattazione della causa, essendo solo in facoltà del giudice di concederlo, ove ne ravvisi l'opportunità, qualora la rinunzia sia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15908 del 13 luglio 2006
«In tema di revoca dell'ordinanza di decadenza dall'assunzione della prova, la «causa non imputabile» che, ai sensi dell'art. 208 c.p.c. (nel testo novellato dall'art. 26 della legge 26 novembre 1990, n. 353), legittima la suddetta revoca va...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21062 del 28 settembre 2006
«In materia di querela di falso, il giudice dinanzi al quale la querela sia proposta, anche se privo della competenza a conoscerne (nel caso di specie, giudice di pace) è comunque tenuto ad autorizzare o meno la presentazione della querela sulla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7099 del 20 luglio 1998
«Fra gli atti e i documenti contro i quali nel giudizio di legittimità può proporsi la querela di falso rientra lo stesso ricorso per cassazione, documento cardine di quel giudizio, potendo contestarsi con tale mezzo la genuinità della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10965 del 11 maggio 2006
«È inammissibile il giuramento decisorio deferito con atto non sottoscritto personalmente dalla parte o da difensore munito di mandato speciale, come richiesto dall'art. 233 c.p.c., bensì soltanto dell'ordinaria procura ad litem Il mandato speciale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6584 del 28 febbraio 2000
«Poiché il principio di tassatività delle impugnazioni ha valenza non solo oggettiva, ma anche soggettiva, legittimato a proporre il ricorso previsto dall'art. 6, comma 4, della L. 30 luglio 1990 n. 217 avverso il provvedimento di rigetto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4881 del 8 marzo 1994
«Il fatto che il diritto di impugnazione sia attribuito dalla legge a più soggetti (alle parti ed ai rispettivi difensori) comporta che ciascuno di tali soggetti (ed anche ciascun difensore, quando l'interessato ne abbia nominato più di uno) può...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10310 del 4 marzo 2004
«L'impugnazione (nella specie, ricorso per cassazione) proposta dal difensore dell'imputato già deceduto è inammissibile per difetto di legittimazione, ma la declaratoria di inammissibilità non può comportare condanna alle spese né della parte...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2282 del 28 settembre 1999
«La semplice nomina, conferita dall'imputato al difensore di fiducia ai sensi dell'art. 96 c.p.p., senza espressa attribuzione della facoltà di impugnare l'eventuale sentenza di condanna pronunciata in sua contumacia, è un atto diverso e non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9945 del 5 agosto 1999
«Il difensore del latitante o dell'evaso è titolare di un ampio potere di rappresentanza che lo legittima all'espletamento di atti che in genere l'ordinamento riserva personalmente all'imputato; ciò allo scopo di evitare che il concreto esercizio...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4426 del 20 aprile 1995
«La disposizione dell'art. 244 c.p.c. sulla necessità di un'indicazione specifica dei fatti da provare per testimoni non va intesa in modo rigorosamente formalistico, ma in relazione all'oggetto della prova, cosicché, qualora questa riguardi un...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2692 del 10 settembre 1999
«In tema di impugnazione da parte dell'imputato contumace, dall'elezione di domicilio presso il difensore non può in alcun modo dedursi il conferimento di uno specifico mandato ad impugnare, poiché non vi è alcuna correlazione logico-giuridica tra...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4374 del 8 aprile 1999
«L'esistenza dello specifico mandato ad impugnare rilasciato al difensore dall'imputato rimasto contumace nel precedente giudizio (art. 571, comma 3, c.p.p.) costituisce una condizione di legittimazione a proporre il gravame, sicché l'atto di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11789 del 13 novembre 1998
«In tema di impugnazioni del contumace, qualora l'appello venga proposto da difensore cui la nomina sia stata conferita con dichiarazione posta in calce all'atto di gravame, essa può essere considerata equivalente allo specifico mandato di cui...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3863 del 10 febbraio 1998
«In caso di impugnazioni di sentenze contumaciali da parte del difensore, questi deve essere munito di specifico mandato rilasciato dall'interessato con la nomina, o anche successivamente, ma comunque entro il termine utile per proporre la detta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11521 del 15 dicembre 1997
«Le formalità previste dall'art. 571, comma 3, c.p.p., per l'impugnazione del difensore contro la sentenza contumaciale trovano applicazione solo in presenza di una formale dichiarazione di contumacia dell'imputato che ha efficacia costitutiva...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5035 del 19 novembre 1997
«Atteso il principio dell'unicità del diritto di impugnazione, pur quando il suo esercizio sia consentito tanto alla parte personalmente quanto al suo difensore, deve ritenersi che la valida proposizione di impugnazione da parte del difensore...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5478 del 9 giugno 1997
«In tema di impugnazione di sentenze contumaciali, al fine di non vanificare la tassatività dei termini fissati dalla legge, si considera valida l'impugnazione presentata dal difensore non munito di specifico mandato solo quando essa sia ratificata...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3807 del 24 aprile 1997
«La limitazione all'autonomo potere di impugnazione spettante al difensore nel caso in cui l'imputato sia contumace ha lo scopo di garantire — attraverso lo specifico mandato — che questi abbia valutato il suo interesse a non impugnare...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1056 del 6 febbraio 1997
«Lo specifico mandato di cui, ai sensi dell'art. 571, comma terzo, c.p.p., deve essere munito il difensore per proporre impugnazione contro una sentenza contumaciale, può anche essere rilasciato prima della pronuncia del provvedimento da impugnare,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1324 del 28 maggio 1996
«In tema di impugnazione della sentenza contumaciale, è valida l'impugnazione presentata dal difensore non munito del mandato specifico previsto dall'art. 571 comma 3 c.p.p. quando essa sia ratificata dall'imputato, purché la ratifica intervenga...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 47 del 7 marzo 1996
«Lo specifico mandato ad impugnare le sentenze contumaciali può essere rilasciato al difensore anche prima della pronuncia del provvedimento da impugnare. (Nella specie la Corte ha ritenuto ammissibile l'impugnazione avverso una sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1951 del 10 maggio 1995
«Lo specifico mandato ad impugnare, del quale il difensore dell'imputato contumace deve essere munito, ai sensi dell'art. 571, comma 3, c.p.p., deve essere rilasciato nelle stesse forme previste dall'art. 96 c.p.p. per la nomina del difensore. Non...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1 del 15 aprile 1994
«Perché il difensore possa proporre impugnazione avverso una sentenza emessa in assenza dell'imputato nel procedimento camerale di appello ex art. 599 c.p.p. non occorre il conferimento di specifico mandato. (La Cassazione ha ritenuto che ai fini...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1761 del 11 luglio 1997
«La previsione dell'art. 571, comma terzo, c.p.p., secondo cui il difensore dell'imputato può proporre impugnazione avverso una sentenza contumaciale solo se munito di specifico mandato, non è applicabile al procedimento di prevenzione in cui,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 38467 del 22 novembre 2006
«Anche per il difensore la sottoscrizione dell'atto con cui, a norma dell'art. 581 c.p.p., si deve proporre l'impugnazione, è requisito formale indeclinabile dell'atto stesso, stante la sua natura di dichiarazione di volontà, produttiva di...»