-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5300 del 11 febbraio 2011
«In tema di violenza o minaccia a pubblico ufficiale, l'effettivo esercizio di un'azione civile, mediante la notificazione di un atto di citazione o il deposito di un ricorso, non integra gli estremi della violenza o minaccia penalmente rilevante,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2157 del 14 febbraio 2012
«L'assoluzione del testimone dal reato di falsa testimonianza in sede penale non rende di per sé veritiera la dichiarazione resa dal medesimo in sede civile; indipendentemente dalla formula assolutoria, infatti, non viene meno, in capo al giudice...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16529 del 21 agosto 2004
«La valutazione in ordine all'attendibilità di un teste deve avvenire soprattutto in relazione, al contenuto della dichiarazione e non aprioristicamente per categorie, in quanto in quest'ultima ipotesi il giudizio sull'attendibilità sfocerebbe...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5227 del 7 aprile 2001
«In materia di prova testimoniale, benché i giudizi non possano costituire oggetto di prova, essendo vietato demandare ai testi la valutazione dei fatti, laddove si tratti di apprezzamenti di assoluta immediatezza, praticamente inscindibili dalla...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10820 del 11 maggio 2007
«Non è preclusa la prova testimoniale contro le attestazioni, recepite nei verbali annessi al rapporto della polizia giudiziaria, le quali, assolvendo alla funzione — diversa da quella propria dell'atto pubblico — di informativa all'autorità...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12904 del 9 dicembre 1998
«Il divieto di testimonianza sulle dichiarazioni dell'imputato o dell'indagato, sancito dall'art. 62 c.p.p., essendo diretto ad assicurare l'inutilizzabilità di quanto raccolto al di fuori degli atti garantiti dalla presenza del difensore e...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4946 del 28 maggio 1997
«In tema di valutazione della prova testimoniale, il giudice può fondare il proprio convincimento anche sulla sola deposizione della persona offesa, salvo in tal caso il controllo sulla sua credibilità, da effettuare con ogni necessaria cautela e...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11716 del 21 agosto 1990
«La formulazione letterale e lo spirito del nuovo art. 195 c.p.p. sono indirizzati non ad impedire, sempre e comunque, qualsiasi esposizione di fatti non verificatisi sotto gli occhi del dichiarante, ma semplicemente a consentire un controllo di...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 867 del 14 aprile 1994
«Agli effetti processuali e penali, la figura di chi rende dichiarazioni all'autorità giudiziaria non può essere scissa, nel senso che il soggetto possa essere considerato testimone in relazione a talune dichiarazioni e coimputato, o coimputato in...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 41003 del 4 ottobre 2013
«In tema di testimonianza indiretta, la richiesta di parte finalizzata all'esame delle persone alle quali il teste si sia riferito per la conoscenza dei fatti, deve essere presentata al giudice nel momento stesso in cui il testimone riferisce le...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41379 del 28 ottobre 2009
«Non comportano violazione del divieto di testimonianza indiretta, stabilito per gli appartenenti alla polizia giudiziaria dall’art. 195, comma 4, c.p.p., e possono quindi legittimamente esserne utilizzati i risultati, le intercettazioni,...»
-
Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 38076 del 6 ottobre 2008
«La testimonianza indiretta è utilizzabile qualora nessuna parte abbia chiesto che il teste di riferimento fosse chiamato a deporre, posto che il divieto di utilizzazione è preveduto solo nel caso in cui il giudice, richiesto da una parte, non...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11100 del 12 marzo 2008
«In tema di testimonianza indiretta, l'inutilizzabilità della deposizione di chi si rifiuta o non è in grado di indicare la persona o la fonte da cui ha appreso la notizia dei fatti oggetto dell'esame (art. 195, comma settimo, c.p.p.) opera, in...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35412 del 24 settembre 2007
«Non viola il divieto di testimonianza indiretta degli ufficiali e agenti di polizia giudiziaria, previsto dall'art. 195, comma quarto, c.p.p., e non incorre in alcuna causa di inutilizzabilità, l'intercettazione ambientale, debitamente...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1948 del 21 gennaio 2002
«È viziata da inutilizzabilità ai sensi dell'art. 195 c.p.p. la testimonianza indiretta allorché il giudice abbia omesso di procedere, nonostante la richiesta della difesa, all'assunzione del testimone diretto, anche nel caso in cui quest'ultimo...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5285 del 6 maggio 1998
«La ratio dell'art. 195 c.p.p. consiste non nell'impedire, sempre e comunque, qualsiasi esposizione di fatti non verificatisi sotto gli occhi del dichiarante, ma semplicemente nel consentire un controllo di conoscenza. Ne consegue che non può...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42226 del 23 novembre 2005
«In tema di testimonianza indiretta di ufficiali e agenti di polizia giudiziaria, gli «altri casi» cui si riferisce l'art. 195, comma 4, ultima parte, c.p.p., nei quali non opera il divieto di deporre sul contenuto delle dichiarazioni acquisite da...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5141 del 4 maggio 1994
«Le dichiarazioni indizianti, rese in sede di polizia giudiziaria da persona indagata, utilizzabili nei confronti dei terzi chiamati in correità, anche se rese in assenza del difensore dell'indagato dichiarante, se non sono state verbalizzate dalla...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3753 del 27 marzo 1992
«A seguito della sentenza 31 gennaio 1992, n. 24 della Corte costituzionale che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 195 comma quarto c.p.p. è ammessa la testimonianza indiretta della polizia giudiziaria anche sul contenuto delle...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2799 del 16 marzo 1992
«A seguito della dichiarazione di illegittimità costituzionale dell'art. 195 comma quarto c.p.p., intervenuta nelle more del giudizio di cassazione con sentenza 31 gennaio 1992, n. 24 della Corte costituzionale, va annullata con rinvio la decisione...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35426 del 16 settembre 2008
«In tema di testimonianza indiretta, il divieto di utilizzazione di cui all'art. 195, comma settimo, c.p.p. non opera allorquando il teste indiretto non sia in grado di indicare, al di là del solo nome di battesimo, la persona da cui abbia appreso...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26284 del 27 luglio 2006
«La testimonianza de relato è utilizzabile allorquando il soggetto nel quale si identifica l'originaria fonte della notizia dei fatti, sottoposto a esame, si avvale del diritto di non rispondere. In tal caso, quanto da esso riferito è liberamente...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 32144 del 26 settembre 2002
«In tema di testimonianza indiretta, deve considerarsi tassativa l'elencazione dei casi in cui, divenendo impossibile l'esame del soggetto indicato quale fonte primaria (per morte, infermità o irreperibilità), la norma di cui al comma 3 dell'art....»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26414 del 11 luglio 2002
«L'art. 195, comma 4, c.p.p., nel testo sostituito dall'art. 4 della L. 1 marzo 2001, n. 63, limita il divieto di testimonianza indiretta degli ufficiali e agenti di polizia giudiziaria al solo contenuto di dichiarazioni acquisite con le specifiche...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 23423 del 8 giugno 2001
«In tema di reati contro la libertà sessuale le dichiarazioni rese dal minore in sede di incontro videoregistrato presso il servizio psichiatrico alla presenza di un funzionario o agente di polizia giudiziaria possono essere oggetto di...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7947 del 22 agosto 1997
«La testimonianza cosiddetta de relato è sempre utilizzabile allorquando sia impossibile l'esame del soggetto nel quale si identifica l'originaria fonte della notizia sui fatti. Pur individuando l'art. 195 comma terzo c.p.p. solo tre casi di...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8610 del 24 settembre 1996
«In tema di testimonianza indiretta, il disposto dell'art. 195, settimo comma, c.p.p., secondo il quale non può essere utilizzata la dichiarazione di chi si rifiuta o non è in grado di indicare la persona o la fonte da cui ha appreso la notizia dei...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11829 del 15 ottobre 1999
«Le incompatibilità con l'ufficio di testimone previste dall'art. 197 c.p.p. non trovano applicazione nel caso in cui debba essere assunta la testimonianza della persona offesa nei cui confronti, su denuncia dell'imputato, siano state a suo tempo...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11674 del 13 ottobre 1995
«La dichiarazione dell'imputato di reato collegato, pur se assunta irritualmente con forma della testimonianza e la pronuncia della formula di cui all'art. 497, comma 2, c.p.p., possono essere utilizzate dal giudice a fini probatori, sempre che non...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4370 del 9 maggio 1996
«La regola secondo cui la prova testimoniale non può avere ad oggetto apprezzamenti o giudizi, ma fatti obiettivi, deve essere intesa nel senso che essa non può tradursi in una interpretazione del tutto soggettiva o indiretta ed in apprezzamenti...»