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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8346 del 10 ottobre 1984
«Ai fini di un corretto accertamento della recidiva è necessario che il giudice soffermi il suo esame sul rapporto esistente tra la precedente condanna e quella che va ad infliggere, onde stabilire se la precedente condanna criminosa esprima una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10248 del 30 novembre 1983
«In tema di recidiva, l'art. 99 c.p., nel testo sostituito dall'art. 9 d.l. 11 aprile 1974, n. 99, convertito in legge 7 giugno 1974, n. 220, dà facoltà al giudice non di escludere la circostanza, ma di non apportare gli aumenti di pena che da essa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2031 del 17 marzo 1983
«In base alla normativa sulla recidiva introdotta con la “novella” n. 220 del 1974, il giudice ha la facoltà di escludere la recidiva, che nonostante la particolare natura di qualificazione giuridica inerente alla persona del colpevole, riceve nel...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13398 del 21 marzo 2013
«L'estinzione della pena per decorso del tempo non opera nei confronti dei condannati recidivi di cui ai capoversi dell'art. 99 c.p., a condizione che la recidiva venga accertata in un qualsiasi momento immediatamente precedente al decorso del...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 20798 del 24 maggio 2011
«La recidiva è circostanza aggravante ad effetto speciale quando comporta un aumento di pena superiore a un terzo e pertanto soggiace, in caso di concorso con circostanze aggravanti dello stesso tipo, alla regola dell'applicazione della pena...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35852 del 6 ottobre 2010
«La recidiva reiterata, specifica e infraquinquennale è circostanza aggravante a effetto speciale e rileva ai fini della determinazione del tempo necessario alla prescrizione del reato.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22619 del 29 maggio 2009
«La recidiva reiterata ha natura di circostanza aggravante a effetto speciale rilevante ai fini del tempo necessario alla prescrizione con conseguente allungamento dei termini prescrizionali; ciò, peraltro, non determina la violazione dell'art. 3...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43019 del 18 novembre 2008
«Ai fini dell'applicazione della recidiva reiterata - circostanza che comporta il divieto di sospensione dell'esecuzione a norma dell'art. 656, comma nono, c.p.p. - non è necessario che essa abbia determinato un aggravamento del trattamento...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 19565 del 15 maggio 2008
«La recidiva reiterata, attesa la natura di circostanza aggravante ad effetto speciale, rileva ai fini del computo del termine di prescrizione.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11008 del 21 marzo 2005
«In tema di prescrizione, se la eventuale circostanza aggravante non è stata comunque valutata dal giudice nella quantificazione della pena inflitta, non si può, in difetto di specifica impugnazione sul punto, tener conto, ai fini del calcolo del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7236 del 19 febbraio 2004
«In materia di sanzioni applicabili da parte del giudice di pace, non è necessario che la recidiva sia formalmente contestata perchè essa, ai sensi del comma terzo dell'art. 53 D.L.vo n. 274 del 2000, sia ostativa all'applicazione della pena...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4412 del 8 aprile 1999
«In tema di prescrizione, se la eventuale circostanza aggravante non è stata oggetto di apposita contestazione, ovvero se essa non è stata comunque valutata dal giudice nella quantificazione della pena inflitta, non si può, in difetto di specifica...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5335 del 28 maggio 1996
«La necessità di contestazione puntuale dei singoli tipi di recidiva sussiste tutte le volte che il giudice, con riferimento alla medesima, debba praticare un correlativo aumento della pena e comunque in ogni ipotesi in cui dalla sussistenza di una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10931 del 4 novembre 1991
«La recidiva, costituendo una circostanza aggravante del reato, non può produrre l'effetto dell'inasprimento della pena se non quando ne risulti puntualmente contestato il tipo correlativo.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9029 del 22 giugno 1990
«Costituisce erronea applicazione della legge penale, motivo di nullità ai sensi dell'art. 524, n. 1, c.p.p., la mancata inclusione della recidiva nel giudizio di comparazione previsto dall'art. 69 c.p. Tale norma, in tema di concorso tra...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3152 del 16 marzo 1987
«La recidiva non è compresa nelle circostanze aggravanti che rendono il reato di truffa perseguibile d'ufficio, in quanto essa, inerendo esclusivamente alla persona del colpevole, non incide sul fatto-reato.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 43438 del 7 dicembre 2010
«In caso di contestazione della recidiva nelle ipotesi previste da uno dei primi quattro commi dell'art. 99 c.p., il giudice è tenuto a verificare in concreto se la reiterazione dell'illecito sia effettivo sintomo di riprovevolezza della condotta e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 38625 del 3 novembre 2010
«La recidiva non è configurabile nel caso in cui il delitto, per il quale sia già intervenuta sentenza di condanna, rappresenti elemento costitutivo del reato successivamente contestato. (In applicazione di tale principio la Corte ha ritenuto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19976 del 26 maggio 2010
«È illegittima, dopo l'entrata in vigore della L. n. 251 del 2005, l'applicazione dell'aumento di pena per recidiva in caso di condanna per reato contravvenzionale, e ciò anche se il fatto è antecedente all'entrata in vigore della novella,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5849 del 12 febbraio 2010
«In tema di recidiva, la contestazione specifica di una delle ipotesi dell'art. 99 c.p. esclude che il giudice possa ritenere una recidiva diversa e più grave. (In applicazione di tale principio la Corte ha annullato la sentenza del giudice...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28851 del 15 luglio 2009
«Allorché, prima dell'entrata in vigore della L. 5 dicembre 2005 n. 251, che ha sottratto al giudice la facoltà di ritenere prevalenti circostanze attenuanti sulla recidiva reiterata, sia stata pronunciata sentenza di patteggiamento nella quale, ai...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16001 del 16 aprile 2009
«La recidiva può determinare l'aumento di pena se contestata, a nulla rilevando che non risulti dal certificato penale.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44061 del 26 novembre 2008
«La recidiva non può essere desunta "in executivis" sulla base del certificato penale, se non dichiarata dal giudice della cognizione. (Fattispecie in tema d'estinzione della pena per decorso del tempo).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36131 del 3 ottobre 2007
«Ai fini del riconoscimento della recidiva aggravata infraquinquennale il calcolo dei cinque anni va effettuato considerando come dies a quo non già la data di commissione dell'ultimo delitto antecedente a quello espressivo della recidiva, bensì...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20628 del 25 maggio 2007
«È illegittima la pronunzia che, in ragione del tempo trascorso da una precedente condanna, dichiara di « non riconoscere» la recidiva regolarmente contestata, sottraendola conseguentemente al bilanciamento delle circostanze, e dunque, alla...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 26556 del 28 luglio 2006
«La disposizione di cui all'art. 4 della legge n. 251 del 2005, (che ha modificato l'istituto della recidiva disponendo l'aumento di un terzo della pena solo nel caso in cui un soggetto, dopo essere stato condannato per un delitto non colposo,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9769 del 21 marzo 2006
«L'aumento di pena per la recidiva, ai fini del calcolo del termine prescrizionale, è valutabile ancorché essa sia contestata per la prima volta dopo trascorso il termine di prescrizione previsto per l'imputazione non aggravata, purché la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39238 del 7 ottobre 2004
«In tema di patteggiamento, al fine della preclusione prevista dall'art. 444, comma primo bis c.p.p., non è sufficiente che dal certificato penale emerga una situazione riportabile alla recidiva ex art. 99, quarto comma c.p., ma occorre una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 24023 del 30 maggio 2003
«La circostanza che il terzo comma dell'art. 99 c.p., nel prevedere l'aumento di pena per effetto della recidiva reiterata, faccia riferimento al recidivo che commette un altro reato, non suffraga la tesi secondo cui in tanto la recidiva reiterata...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3011 del 8 novembre 2000
«La recidiva — in quanto costituisce uno status personale dell'imputato ed una circostanza aggravante del reato — può essere presa in considerazione, ad ogni effetto giuridico, solo se dichiarata dal giudice di merito. Detto principio opera anche...»