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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11350 del 11 novembre 1998
«L'art. 67 l. fall., nel prevedere l'esperibilità dell'azione revocatoria per i pagamenti di debiti liquidi ed esigibili nell'anno anteriore alla dichiarazione di fallimento, presuppone che il creditore soddisfatto abbia avuto la possibilità,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 602 del 22 gennaio 1999
«L'art. 1461 c.c., che basandosi sul principio inadimplendi non est adimplendum , consente ad un contraente di sospendere l'esecuzione della propria prestazione se ha il timore, dimostrato dalle peggiorate condizioni economiche dell'altra parte —...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2249 del 29 ottobre 1970
«...in rapporto di corrispettività e non può quindi estendersi alla cooperazione che dal creditore sia dovuta per l'esecuzione della prestazione in suo favore, nei confronti della quale può parlarsi solo di convergenza di interessi fra le parti.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17632 del 10 agosto 2007
«La sospensione dell'esecuzione della prestazione contrattuale, nei casi in cui è consentita dall'art. 1461 c.c., non richiede per la sua validità alcuna previa comunicazione o dichiarazione alla controparte, né è necessario che la relativa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1574 del 24 febbraio 1999
«L'eccezione dilatoria prevista dall'art. 1461 c.c. consiste nel potere, attribuito ad una delle parti del rapporto obbligatorio con prestazioni corrispettive, di sospendere in modo legittimo l'esecuzione della propria prestazione, bloccando...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1032 del 28 gennaio 1995
«Il beneficio previsto dall'art. 1461 c.c. — a norma del quale ciascun contraente può sospendere l'esecuzione della prestazione da lui dovuta se le condizioni patrimoniali dell'altro sono divenute tali da porre in evidente pericolo il conseguimento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3713 del 19 aprile 1996
«A norma dell'art. 1461 c.c. il contraente può sospendere l'esecuzione della prestazione da lui dovuta quando sussista un pericolo attuale di inadempimento della controprestazione, ancorché questa non sia ancora né scaduta, né liquida. Siffatta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1935 del 19 giugno 1972
«La ratio dell'art. 1461 c.c., secondo cui il contraente in bonis può sospendere l'esecuzione della prestazione da lui dovuta, se le condizioni economiche dell'altro contraente sono divenute tali da porre in evidente pericolo il conseguimento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 337 del 9 febbraio 1972
«Il pericolo di non conseguire la controprestazione, che, ai sensi dell'art. 1461 c.c., autorizza ciascun contraente a sospendere l'esecuzione della prestazione da lui dovuta, deve essere un pericolo attuale e non soltanto ipotizzabile in futuro e,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3035 del 29 ottobre 1971
«L'applicabilità dell'art. 1461 c.c. (secondo il quale ciascun contraente può, nell'appalto, sospendere l'esecuzione della prestazione da lui dovuta nell'ipotesi prevista dalla norma) non presuppone che il contratto sia in corso di esecuzione, ma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6406 del 3 dicembre 1981
«La clausola solve et repete , di cui all'art. 1462 c.c., volta soprattutto a garantire da eccezioni dilatorie il contraente tenuto per primo ad adempiere, non ha un'efficacia tale da paralizzare in toto l' exceptio inadimpleti contractus ,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26958 del 20 dicembre 2007
«La risoluzione del contratto per impossibilità sopravvenuta della prestazione, con la conseguente possibilità di attivare i rimedi restitutori, ai sensi dell'art. 1463 c.c., può essere invocata da entrambe le parti del rapporto obbligatorio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12235 del 25 maggio 2007
«L'eccessiva onerosità sopravvenuta della prestazione nei contratti a titolo gratuito consiste nella sopravvenuta sproporzione tra il valore originario della prestazione ed il valore successivo, mentre nei contratti onerosi (nel caso, permuta)...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2661 del 23 febbraio 2001
«L'eccessiva onerosità sopravvenuta della prestazione, per poter determinare, ai sensi dell'art. 1467 c.c., la risoluzione del contratto a prestazioni corrispettive ad esecuzione continuata o periodica ovvero ad esecuzione differita, deve essere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4114 del 13 luglio 1984
«L'eccessiva onerosità sopravvenuta che, ai sensi dell'art. 1467 c.c., giustifica la risoluzione dei contratti ad esecuzione differita, non è ravvisabile nella mera variazione del prezzo della cosa promessa in vendita, rientrante nella normale alea...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1371 del 18 febbraio 1999
«La risoluzione del contratto per eccessiva onerosità sopravvenuta può esser pronunciata anche per contratti ad esecuzione differita dell'intera prestazione o di una parte economicamente rilevante di essa, sempre che fra il momento della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5480 del 16 maggio 1991
«La risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta che riguarda, ai sensi dell'art. 1467 c.c. esclusivamente i contratti ad esecuzione continuata o periodica, ovvero ad esecuzione differita, ove la prestazione non ancora adempiuta da una delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8857 del 8 settembre 1998
«Con riguardo ai contratti con prestazioni corrispettive ad esecuzione continuata o periodica, ovvero ad esecuzione differita, in cui la prestazione di una delle parti sia divenuta eccessivamente onerosa, il contenuto dell'offerta per riportare il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3492 del 11 luglio 1978
«Il contraente a carico del quale si verifica l'eccessiva onerosità sopravvenuta della prestazione può solo agire in giudizio per la risoluzione del contratto, ma non può astenersi dalla prestazione pretendendo che l'altro contraente accetti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12401 del 28 maggio 2007
«...funzione equitativa, allo scopo, cioè, di ristabilire l'equilibrio economico tra i contraenti, mirando a compensare il creditore del mancato godimento dei frutti della cosa da lui consegnata all'altra parte prima di ricevere la controprestazione.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6322 del 22 marzo 2006
«In entrambi i casi l'elemento caratteristico della vendita è costituito dalla immediata eseguibilità della prestazione di consegna della cosa e dal differimento dell'effetto traslativo, che ha luogo soltanto all'atto della completa esecuzione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9 del 4 gennaio 1974
«...il quale egli possa disporre delle cose ricevute. La prestazione dell' accipiens va, quindi, classificata tra quelle per la cui esecuzione è necessario un termine secondo la previsione della seconda ipotesi del primo comma dell'art. 1183 c.c.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3511 del 4 agosto 1977
«Diversa è, invece l'ipotesi della vendita a consegne ripartite, in quanto, in questa figura contrattuale, il frazionamento non incide sull'oggetto, che resta sempre costituito da un'unica prestazione, ma rappresenta solo una modalità della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4228 del 15 novembre 1976
«Nella somministrazione, invece, che ha la sua essenza nella durata, poiché le singole forniture corrispondono ad un bisogno reiterato e durevole del somministrando, la quantità complessiva della prestazione non è determinabile a priori prima...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10285 del 16 luglio 2002
«Con riguardo al contratto di somministrazione (nella specie, di energia elettrica), l'errore di fatturazione nel quale sia in corso il somministrante nell'indicazione del corrispettivo nella relativa bolletta, attenendo non alla formazione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5144 del 9 giugno 1997
«Nell'ambito di un rapporto contrattuale scaturente da un negozio di somministrazione continuata di energia elettrica, incombe sull'ente erogatore, convenuto per il risarcimento del danno (e tenuto alla esecuzione della propria prestazione secondo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3638 del 28 giugno 1979
«...margine di discrezionalità e di autonomia nel compimento della sua prestazione tecnica per conseguire il risultato, deve sopportare il rischio connaturale al rapporto obbligatorio instaurato, nel caso che l'attività produttiva non lo consegua.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14659 del 15 ottobre 2002
«...di pagamento del corrispettivo quando risulti che il conduttore conoscendo la possibile inettitudine dell'oggetto della prestazione abbia accertato il rischio economico come rientrante nella normalità dell'esecuzione della prestazione stessa.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1398 del 21 gennaio 2011
«In tema di rapporto locatizio, non sussistono i requisiti per la risoluzione del contratto ai sensi dell'art. 1578 c.c. quando il conduttore, essendo a conoscenza della destinazione d'uso dell'immobile locato (nella specie, commerciale e non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 380 del 13 gennaio 2010
«In tema di appalto, l'equo compenso di cui all'art. 1664, comma secondo, c.c., dovuto in dipendenza della c.d. "sorpresa geologica", costituisce un supplemento di natura indennitaria proporzionale al prezzo, assolvente alla funzione di reintegrare...»