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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1219 del 17 febbraio 1983
«Nel caso d'inadempimento di un contratto preliminare di compravendita che preveda la stipulazione del contratto definitivo a favore del promissario o di un terzo da nominare al momento della stipula, perché il promissario possa ottenere in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1758 del 15 giugno 1973
«Il consenso del contraente ceduto, indispensabile alla cessione del contratto, può essere oltre che espresso anche tacito. Sia nell'una come nell'altra ipotesi, l'onere di provare il consenso del contraente ceduto incombe a chi invoca la cessione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4865 del 3 aprile 2001
«In tema di accertamento della simulazione, l'apprezzamento del giudice del merito sull'effettiva sussistenza di questa, non è censurabile in sede di legittimità per la mancata individuazione della causa simulandi , cioè del concreto motivo per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12428 del 16 dicembre 1993
«L'individuazione della causa simulandi , che, identificandosi nel motivo o scopo pratico che ha indotto le parti a creare l'apparenza contrattuale, non deve risolversi necessariamente in un concreto vantaggio per tutte le parti dell'accordo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11322 del 18 dicembre 1996
«L'interposizione fittizia di persona, pur avendo come presupposto indispensabile l'accordo simulatorio fra i tre soggetti che vi partecipano, non esige che esso preesista alla stipulazione del contratto che si assuma simulato, poiché l'intesa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7187 del 4 agosto 1997
«Nella interposizione fittizia di persona la simulazione ha come indispensabile presupposto la partecipazione all'accordo simulatorio non solo dell'interposto e dell'interponente, ma anche del terzo contraente che deve dare la propria consapevole...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24899 del 25 novembre 2005
«L'eccezione di inadempimento prevista dall'art. 1460 c.c. è opponibile quando sussista un rapporto di corrispettività e contemporaneità tra le prestazioni relative alle obbligazioni reciproche delle parti e la non contrarietà a buona fede...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12011 del 3 dicembre 1993
«Ai fini della sospensione cautelativa della prestazione, ai sensi dell'art. 1461 c.c., è indispensabile la dimostrazione di un pericolo attuale ed evidente di perdere la controprestazione, non essendo sufficiente una mera rappresentazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4513 del 28 marzo 2001
«In tema di promessa di vendita, qualora il contratto preliminare preveda espressamente che il saldo del prezzo debba essere corrisposto dal promissario acquirente (non alla stipula del definitivo ma) alla consegna dell'appartamento e tale consegna...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 953 del 26 gennaio 1995
«Nella negoziazione di beni immobili con destinazione residenziale, fra i documenti relativi alla proprietà ed all'uso della cosa negoziata che il promittente o l'alienante deve mettere a disposizione del promissario o dell'acquirente, a norma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7134 del 28 giugno 1993
«L'occultamento dei vizi della cosa venduta per dispensare il compratore dall'onere della denunzia, ai sensi dell'art. 1495, secondo comma, c.c., non può consistere, nel semplice silenzio da parte del venditore, ma esige una particolare attività...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4818 del 25 luglio 1981
«La consegna — costituente una delle obbligazioni del venditore — è l'atto con cui il compratore è posto nella condizione non solo di disporre materialmente della cosa trasferita nella sua proprietà, ma anche di goderla secondo la funzione e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3614 del 16 aprile 1994
«L'art. 1518 c.c. contiene un criterio per la liquidazione del danno da inadempimento delle obbligazioni nascenti dalla compravendita di cose che abbiano un prezzo corrente, a, norma dell'art. 1515 comma terzo c.c., dispensando la parte adempiente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8118 del 20 luglio 1991
«Il contratto con il quale il proprietario di un'area fabbricabile trasferisce questa ad un costruttore in cambio di parti dell'edificio che l'acquirente si impegna a realizzare sull'area medesima, deve qualificarsi come permuta di cosa presente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 271 del 19 gennaio 1989
«Non rientrano tra le riparazioni di piccola manutenzione a carico dell'inquilino a norma dell'art. 1609 c.c. quelle relative agli impianti interni alla struttura del fabbricato (elettrico, idrico, termico) per l'erogazione dei servizi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 754 del 25 gennaio 1991
«Nell'affitto di fondi rustici le riparazioni straordinarie della casa di abitazione che insiste sul fondo sono a carico del locatore, ai sensi dell'art. 1621 c.c. non abrogato dalla disposizione speciale dell'art. 16 L. n. 11 del 1971, il quale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3933 del 8 settembre 1977
«Durante il rapporto di locazione, il locatore non può considerarsi dispensato dall'obbligo di vigilanza e di custodia della cosa locata, sia per la parte di immobile di sua esclusiva proprietà sia per le parti comuni dell'edificio, trattandosi di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15013 del 7 luglio 2011
«All'appalto di opera pubblica rimane estraneo un momento della "consegna" dell'opera (cosa come conosciuto, in generale, dagli artt. 1665 e 1667 cod. civ.), inteso come atto sostanzialmente unitario e tendenzialmente, istantaneo, il quale,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13431 del 8 giugno 2007
«Nel caso in cui contro l'appaltatore non venga azionata la speciale garanzia prevista dagli artt. 1667 e 1668 c.c., per l'ipotesi in cui l'opera eseguita presenti vizi, difformità o difetti, ma venga formulata una richiesta di pagamento, basata su...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 652 del 9 marzo 1973
«Perché sussistano le molestie di diritto previste dal primo comma dell'art. 1585 c.c. non è indispensabile che il terzo, che pretenda di aver diritto sulla cosa oggetto della locazione, invochi formalmente tale sua pretesa, essendo sufficiente,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23721 del 16 settembre 2008
«Qualora, in violazione dell'art. 1590 cod. civ., al momento della riconsegna la cosa locata presenti danni eccedenti il degrado dovuto al normale uso della stessa, incombe al conduttore l'obbligo di risarcire tali danni; pertanto, il locatore può...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26943 del 11 novembre 2008
«In tema di obblighi del mandatario, la previsione negoziale della dispensa preventiva dal rendiconto, operante ex art. 1713 c.c. salvo il caso di dolo o colpa grave del mandatario, non esonera quest'ultimo dalla responsabilità per inadempimento,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6482 del 1 aprile 2004
«Nel contratto di agenzia la prestazione dell'agente consiste in atti di contenuto vario e non predeterminato che tendono tutti alla promozione della conclusione di contratti in una zona determinata per conto del preponente, quali il compito di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18586 del 5 settembre 2007
«L'art. 1748 c.c., nel testo modificato dall'art. 2 del D.L.vo n. 303 del 1991, ha riconosciuto il diritto dell'agente di esigere che gli siano fornite tutte le informazioni, in particolare un estratto dei libri contabili, necessarie per verificare...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20497 del 25 luglio 2008
«Il recesso per giusta causa previsto dall'art. 2119 c.c. si applica anche al contratto di agenzia purché vi sia un'inadempienza imputabile all'agente, la quale, per la sua gravità, non consenta la prosecuzione, anche provvisoria, del rapporto. Non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2475 del 8 marzo 1991
«In tema di responsabilità degli albergatori per le cose portate in albergo dai clienti sia l'art. 1784 c.c., nel testo modificato dalla L. del 15 febbraio 1977, n. 35 sia il vigente art. 1783 nel testo modificato con L. 15 giugno 1978, n. 316, che...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8432 del 18 agosto 1990
«Il vitalizio alimentare, con il quale una parte si obbliga, in corrispettivo dell'alienazione di un immobile o dell'attribuzione di altri beni od utilità, a fornire all'altra parte vitto, alloggio ed assistenza, per tutta la durata della vita ed...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21101 del 29 ottobre 2005
«In tema di fideiussione per obbligazioni future, pur in presenza di una clausola di dispensa della banca beneficiaria della garanzia dall'onere di conseguire una specifica autorizzazione del fideiussore per nuove concessioni di credito in caso di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11772 del 6 agosto 2002
«Con riguardo a una fideiussione omnibus, prestata in favore di una banca anche in riferimento ad operazioni future con un determinato cliente, la validità della clausola con cui il fideiussore dispensa la banca dall'onere di richiedergli...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9114 del 4 settembre 1990
«Dalla scrittura contenente la transazione — che, al di fuori dei rapporti considerati nell'art. 1350 n. 12 c.c., è richiesta solo ad probationem e non esige formule sacramentali — devono risultare gli elementi essenziali del negozio, e quindi, la...»