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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15390 del 1 dicembre 2000
«La modifica di una finestra in una porta-finestra, per accedere da un'area rimasta in comune tra proprietari di unità abitative di proprietà esclusiva, ad una di queste, configura un asservimento del bene comune all'immobile esclusivo soltanto se...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8852 del 10 maggio 2004
«Ne consegue che l'inserimento di una canna fumaria all'interno del muro comune — costituente anche muro di delimitazione della proprietà individuale — ad esclusivo servizio del proprio immobile non può considerarsi utilizzazione in termini di mero...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24647 del 3 dicembre 2010
«Se la natura di un bene immobile oggetto di comunione non ne permette un simultaneo godimento da parte di tutti i comproprietari, l'uso comune può realizzarsi o in maniera indiretta oppure mediante avvicendamento; peraltro fino a quando non vi sia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12870 del 28 settembre 2000
«Qualora il conduttore di un bene immobile acquisti in costanza del rapporto la proprietà di una quota pro indiviso del bene locato, si verifica la contemporanea condizione di comproprietario-locatario del bene comune o di parte di esso, con la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10732 del 28 ottobre 1993
«In tema di cessazione, recesso o risoluzione di contratti aventi ad oggetto l'utilizzazione economica dell'immobile oggetto di comunione (allorché questa si esprima sul piano negoziale con i terzi, nel suo aspetto esterno e dinamico, ma difetti di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9113 del 29 agosto 1995
«Ne consegue che il singolo condomino può stipulare il contratto di locazione avente ad oggetto l'immobile in comunione e che un condomino diverso quello che ha assunto la veste di locatore è legittimato ad agire per il rilascio del bene stesso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8085 del 25 luglio 1995
«Pertanto, allorché un immobile locato appartenga ad una molteplicità di condomini e dagli stessi sia congiuntamente stipulato il relativo contratto, è la maggioranza dei condomini a stabilire circa l'amministrazione ed il godimento della cosa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4005 del 5 aprile 1995
«Con riguardo ad un procedimento di sfratto per finita locazione relativo ad un immobile in comproprietà, ciascun comproprietario — quale titolare del diritto di concorrere alla gestione ordinaria del bene, con il solo limite del rispetto della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12568 del 27 agosto 2002
«...conservazione della funzione essenziale d'un immobile ad uso abitativo, l'ordinaria erogazione dei servizi in questione, connaturati all'idoneità stessa dell'edificio a svolgere la sua funzione non altrimenti che le sue componenti strutturali.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 27412 del 13 dicembre 2005
«Qualora con la domanda di divisione si chieda lo scioglimento della comunione non ereditaria avente ad oggetto la contitolarità della nuda proprietà, l'usufruttuario pro quota dell'immobile non è parte necessaria del giudizio, atteso che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1299 del 7 febbraio 1991
«...comma dell'art. 1115 c.c., per stabilire quale sia il maggiore quotista, al fine di attribuirgli un bene immobile non comodamente divisibile, occorre valutare l'immobile in questione con riferimento al momento della apertura della successione.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3159 del 14 febbraio 2006
«In tema di condominio, qualora un'area sia oggetto di uso esclusivo da parte di alcuni comproprietari e tuttavia, pur non rientrando fra la parti elencate dall'art. 1117 c.c., sia altresì idonea — per le sue caratteristiche strutturali e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7889 del 9 giugno 2000
«Il cortile, tecnicamente, è l'area scoperta compresa tra i corpi di fabbrica di un edificio o di più edifici, che serve a dare luce e aria agli ambienti circostanti. Ma avuto riguardo all'ampia portata della parola e, soprattutto alla funzione di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17993 del 2 agosto 2010
«Il diritto di condominio sulle parti comuni dell'edificio ha il suo fondamento nel fatto che tali parti siano necessarie per l'esistenza dell'edificio stesso, ovvero che siano permanentemente destinate all'uso o al godimento comune, sicché la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8119 del 28 aprile 2004
«...Ne consegue che i condomini sono comproprietari non della superficie a livello di campagna, bensì dell'area di terreno sita in profondità — sottostante, cioè, la superficie alla base del fabbricato — sulla quale posano le fondamenta dell'immobile.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9858 del 8 ottobre 1990
«...parte dell'immobile che forma oggetto di un autonomo diritto di proprietà, ovvero, secondo l'incensurabile apprezzamento del giudice del merito, risulti comunque essere stato a suo tempo destinato dall'originario proprietario ad un uso esclusivo.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3968 del 7 maggio 1997
«In un edificio in condominio, le scale — oggetto di proprietà comune a norma dell'art. 1117 n. 1 c.c., se il contrario non risulta dal titolo — comprendono l'intera relativa «cassa», di cui costituiscono componenti essenziali ed inscindibili le...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8292 del 19 giugno 2000
«In tema di oneri condominiali, la funzione ed il fondamento delle spese occorrenti per la conservazione dell'immobile si distinguono dalle esigenze che presiedono alle spese per il godimento dello stesso, come è dato evincere, in via di principio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2865 del 7 febbraio 2008
«Il giudizio relativo all'impatto della sopraelevazione sull'aspetto architettonico dell'edificio va condotto, ai sensi dell'art. 1127, comma terzo, c.c., esclusivamente in base alle caratteristiche stilistiche visivamente percepibili dell'immobile...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3858 del 5 settembre 1989
«...l'accesso ad alcuni locali di proprietà individuale destinati ad essere utilizzati come autorimesse, a nulla rilevando che detto uso non fosse attuale perla necessità di realizzare alcuni lavori di rifinitura e di adattamento dell'immobile).»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5964 del 1 luglio 1996
«L'elemento psicologico del possesso utile per l'usucapione ordinaria della proprietà di un immobile consiste nella intenzione del possessore di comportarsi come proprietario del bene, e prescinde dallo stato soggettivo di buona fede, che non è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5551 del 15 marzo 2005
«In tal caso la detenzione non qualificata di un bene immobile può mutare in possesso solamente all'esito di un atto d'interversione idoneo ad escludere che il persistente godimento sia fondato sul consenso, sia pure implicito, del proprietario...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5419 del 8 marzo 2011
«Lo stabilire se, in conseguenza di un atto negoziale, ancorché invalido, al detentore di un immobile sia stato da un terzo trasferito il possesso del bene, costituisce un'indagine di fatto, riservata al giudice di merito, i cui apprezzamenti e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21252 del 10 ottobre 2007
«...del proprio. (Nella fattispecie, la Corte ha negato il riconoscimento dell'acquisto della proprietà di un immobile al concessionario in uso gratuito dello stesso per aver fruito del bene con modalità compatibili con il titolo detentivo).»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1407 del 21 aprile 1976
«Gli istituti della successione e dell'accessione, disciplinati in relazione al possesso dall'art. 1146 c.c., non sono applicabili alla detenzione; invero, costituendo la detenzione di un determinato bene manifestazione di facoltà proprie di un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4428 del 24 febbraio 2009
«Ai fini del possesso necessario al conseguimento dell'usucapione, va considerata utilmente la signoria esercitata su un fabbricato sebbene in corso di costruzione, posto che anche su un bene "in fieri" possono esercitarsi con pienezza tutte le...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2178 del 12 giugno 1976
«La buona fede nel possesso dell'acquirente a non domino di bene mobile va presunta, ai sensi dell'art. 1147 c.c., con la conseguenza che spetta a chi rivendichi il bene, al fine di escludere in favore del possessore gli effetti di cui all'art....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 743 del 14 gennaio 2009
«Al comproprietario e compossessore di buona fede di un immobile, che vi abbia eseguito addizioni costituenti miglioramenti (nella specie, costruendo un fabbricato sul terreno acquistato "pro indiviso"), non si applica la normativa dell'art. 936...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15810 del 11 novembre 2002
«Un bene mobile (nella specie, autovettura) che, pur dovendosi iscrivere nei pubblici registri, non sia stato ancora iscritto, ai sensi dell'art. 815 c.c., è oggetto di acquisto da parte del possessore di buona fede secondo le modalità di cui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11719 del 5 agosto 2002
«Tuttavia la consegna materiale, se deve provenire dall'alienante, non comporta anche la necessità del contatto fisico e diretto dell'acquirente con la cosa mobile, poiché ciò che viene in rilievo è il fatto che l'acquirente, ad esclusione di...»