-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17682 del 14 agosto 2007
«Al fine di stabilire se le parti abbiano concluso un contratto preliminare ovvero definitivo di compravendita, non sono decisive le espressioni usate (come, ad esempio, «preliminare» nell'intestazione del contratto ovvero «vende» nel testo),...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4514 del 21 maggio 1997
«Nel caso in cui una condicio iuris sia costituita da un evento incerto sia nell'an che nel quando, le parti possono concordare un limite temporale riguardo al suo verificarsi, per non lasciare indefinitamente nell'incertezza l'efficacia del...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9568 del 2 luglio 2002
«Chi conclude un patto di prelazione relativo alla vendita di un proprio bene immobile sotto la condizione sospensiva del rilascio di una determinata autorizzazione amministrativa, ha il dovere, in pendenza dell'avveramento della condizione, di...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 108 del 9 gennaio 1997
«L'ordine di borsa in forza del quale una banca si sia impegnata ad acquistare e a trasferire al cliente la proprietà di un certo numero di azioni di una società cooperativa a responsabilità limitata, ha ad oggetto il trasferimento di cose...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2105 del 9 giugno 1976
«In mancanza di specifica autorizzazione del rappresentato, il rappresentante incaricato della stipulazione di un contratto non ha il potere di approvare specificamente per iscritto la clausola derogativa della competenza territoriale che sia stata...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 621 del 15 gennaio 2007
«Riguardo ad atto di cessione volontaria nell'ambito del procedimento espropriativo, ritenuta dal giudice annullabile per mancanza di autorizzazione preventiva e di approvazione successiva dell'organo amministrativamente competente, non è...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2726 del 30 maggio 1978
«La convalida del contratto annullabile, per effetto di volontaria esecuzione da parte del contraente titolare dell'azione di annullamento, postula che questi abbia il potere di concludere validamente il contratto stesso (art. 1444 c.c.). Pertanto,...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 22234 del 21 ottobre 2009
«Il conferimento del potere di rappresentanza, sia nella forma esplicita della procura, sia come facoltizzazione implicita in un altro negozio, consiste sempre in una dichiarazione unilaterale ricettizia indirizzata alla controparte, o comunque...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7698 del 21 agosto 1996
«Ai fini dell'annullabilità del contratto stipulato dal rappresentante in conflitto di interessi con il rappresentato, il giudice di merito può argomentare l'esistenza di un tale conflitto e la sua conoscenza o conoscibilità da parte del terzo da...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6398 del 21 marzo 2011
«L'annullabilità del contratto concluso dal rappresentante con se stesso è esclusa nelle due ipotesi, previste in via alternativa dall'art. 1395 c.c., dell'autorizzazione specifica e della predeterminazione del contenuto del contratto. Peraltro,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14982 del 24 ottobre 2002
«L'annullabilità del contratto che il rappresentante conclude con sé stesso è esclusa, giusta disposto dell'art. 1395 c.c., nelle due ipotesi di autorizzazione specifica rilasciata dal rappresentato e di predeterminazione, da parte di questi, del...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12081 del 10 novembre 1992
«L'art. 1395 c.c. trova applicazione nel caso di contratto di vendita di propri beni ad una società per azioni concluso, alle condizioni da lui ritenute più vantaggiose, dall'amministratore che rappresenta detta società, anche dopo che sono...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3154 del 9 novembre 1971
«Sebbene le due ipotesi indicate nell'art. 1395 c.c. nelle quali il contratto con se stesso può essere ritenuto valido, e cioè l'espressa autorizzazione del rappresentato e la predeterminazione del contenuto del contratto debbano intendersi...»
-
Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 940 del 22 gennaio 2003
«Il divieto di premi in danaro in concorsi banditi da privati, posto dall'art. 51 del R.D.L. 19 ottobre 1938, n. 1933, convertito in legge 5 giugno 1939, n. 973, opera soltanto sul piano della necessaria autorizzazione amministrativa e non svolge...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 953 del 26 gennaio 1995
«Nella negoziazione di beni immobili con destinazione residenziale, fra i documenti relativi alla proprietà ed all'uso della cosa negoziata che il promittente o l'alienante deve mettere a disposizione del promissario o dell'acquirente, a norma...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6603 del 4 dicembre 1982
«Il compratore, convenuto da un terzo che pretende di avere diritti sulla cosa venduta, che voglia garantirsi a norma dell'art. 1485 c.c., può chiamare il venditore nel processo ai sensi dell'art. 106 c.p.c., ma deve, al riguardo, attenersi al...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1523 del 11 febbraio 2000
«La disposizione del comma 3 dell'articolo 1498 c.c., a norma della quale il pagamento della merce compravenduta quando non deve essere contestuale alla consegna, deve essere eseguito nel domicilio del creditore, è operante, anche ai fini della...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 372 del 15 gennaio 1999
«La vendita con pagamento contro documenti a mezzo di banca, prevista dall'art. 1530 c.c., si conforma al modello della delegazione cumulativa passiva titolata, che configura un vincolo di solidarietà tra delegante e delegato. Ed infatti, in tale...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10620 del 5 novembre 1990
«Con riguardo a contratto di somministrazione (nella specie, di energia elettrica), la facoltà del somministrante di sospendere le proprie prestazioni, in caso di mancato pagamento dei corrispettivi alle previste scadenze, ai sensi degli artt. 1460...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7649 del 5 settembre 1994
«Il diritto (del committente) di recedere dal contratto di appalto in ogni momento, ai sensi dell'art. 1671 c.c., tenendo indenne l'appaltatore delle spese sostenute, dei lavori eseguiti e del mancato guadagno, non può essere più esercitato dal...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2757 del 4 maggio 1982
«L'autorizzazione per subappaltare i lavori di un'opera non deve essere espressa, ben potendo la stessa — o la successiva adesione — risultare anche da fatta concludentia. »
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5935 del 25 maggio 1991
«In tema di appalto, qualora le modifiche aggiuntive al progetto siano di tale natura ed importanza da potersi considerare oggetto di un nuovo contratto di appalto, separato ed indipendente dal primo, non trovano applicazione le limitazioni...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 106 del 7 gennaio 1980
«Il regime probatorio delle variazioni dell'opera appaltata muta a seconda che queste ultime siano dovute all'iniziativa dell'appaltatore o del committente: nel primo caso, l'art. 1659 c.c. richiede che le modifiche siano autorizzate dal...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1296 del 5 aprile 1977
«La norma del secondo comma dell'art. 1659 c.c., per cui deve essere provata per iscritto l'autorizzazione del committente alle variazioni apportate dall'appaltatore al progetto dell'opera, riguarda le variazioni e modificazioni alle modalità di...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2431 del 14 luglio 1972
«Mentre la dimostrazione che le variazioni e le modificazioni delle opere formanti oggetto del contratto di appalto furono ordinate dal committente può essere data dall'appaltatore con ogni mezzo di prova consentito dalla legge, in ordine alle...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3040 del 15 marzo 1995
«L'appaltatore può provare con ogni mezzo di prova, ivi comprese le presunzioni, che le variazioni dell'opera appaltata siano state richieste dal committente; in quanto la prova scritta dell'autorizzazione di quest'ultimo è necessaria soltanto...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5077 del 3 marzo 2010
«Qualora in un contratto di locazione di immobile la parte locatrice sia costituita da più locatori, in capo a ciascuno dei comproprietari concorrono, in difetto di prova contraria, pari poteri gestori, rispondendo, peraltro, a regole di comune...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4583 del 22 febbraio 2008
«In tema di manutenzione e riparazione della cosa locata, per i contratti di locazione ad uso abitativo stipulati sotto il vigore della legge n. 392 del 1978 deve ritenersi ripristinata la disciplina ordinaria di cui agli artt. 1575 n. 2, 1576 e...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10742 del 23 luglio 2002
«Il conduttore ha diritto al risarcimento del danno in caso di mancata riparazione della cosa locata, stante l'obbligo del locatore di provvedere alle riparazioni eccedenti la normale manutenzione. Quando, poi, dette riparazioni hanno il carattere...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13395 del 8 giugno 2007
«Salvo patto contrario, non è onere del locatore ottenere le eventuali autorizzazioni amministrative necessarie per l'uso del bene locato; pertanto, nel caso in cui il conduttore non ottenga la suddetta autorizzazione, non è configurabile alcuna...»