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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10196 del 3 agosto 2000
«Con riguardo alla domanda di responsabilità aggravata ex art. 96 c.p.c., ove non sia precisata l'ipotesi che si invoca, se quella di cui al primo (mala fede o colpa grave) o quella di cui al secondo comma (inesistenza del diritto) dello stesso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8171 del 23 maggio 2003
«L'iscrizione di ipoteca in base ad un decreto ingiuntivo dichiarato provvisoriamente esecutivo può essere fonte di responsabilità processuale aggravata, a norma dell'art. 96, secondo comma, c.p.c., ove venga accertata l'inesistenza del diritto di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6349 del 22 giugno 1990
«Il risarcimento dei danni derivanti dall'esecuzione di una misura cautelare è dovuto al danneggiato ai sensi dell'art. 96 c.p.c. soltanto nel caso in cui il giudice accerti l'inesistenza del diritto in base al quale è stato eseguito il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3573 del 12 marzo 2002
«Poiché la domanda di risarcimento del danno per responsabilità processuale aggravata ai sensi dell'art. 96 c.p.c. può essere formulata esclusivamente, sia per l'an che per il quantum, innanzi al giudice investito del procedimento per il quale si...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 448 del 13 giugno 1995
«La condanna al risarcimento dei danni per responsabilità aggravata ai sensi dell'art. 96, primo comma, c.p.c. può essere emessa anche dalle sezioni unite in sede di regolamento preventivo di giurisdizione, a carico di chi abbia proposto la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16162 del 30 luglio 2015
«Colui che agisce con l'azione di accertamento, anche se negativo, deve essere titolare dell'interesse, attuale e concreto, ad ottenere un risultato utile, giuridicamente rilevante e non conseguibile se non con l'intervento del giudice, mediante la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12893 del 23 giugno 2015
«In tema di azione di mero accertamento, l'interesse ad agire postula che colui che agisce si qualifichi titolare di diritti o di rapporti giuridici e non anche l'attualità della lesione del diritto poiché è sufficiente uno stato di incertezza...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 11453 del 23 maggio 2014
«L'omessa indicazione alle parti, ad opera del giudice, di una questione di fatto, ovvero mista di fatto e di diritto, rilevata d'ufficio, sulla quale si fondi la decisione, comporta la nullità della sentenza (cosiddette "della terza via" o "a...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 22532 del 23 ottobre 2014
«Il diritto che, ai sensi dell'art. 105, primo comma, cod. proc. civ., il terzo può far valere in giudizio pendente tra altre parti, deve essere relativo all'oggetto sostanziale dell'originaria controversia, da individuarsi con riferimento al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12745 del 21 dicembre 1998
«Le ragioni di connessione che giustificano l'intervento in causa, giusta disposto degli artt. 105, 107 c.p.c., determinano una situazione di litisconsorzio solo facoltativo che, in quanto tale, non può risultare ostativa alla separazione dei...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7602 del 30 marzo 2010
«Il terzo chiamato in garanzia impropria dal convenuto in riferimento alla causa principale ha i poteri processuali di un interventore adesivo dipendente e non può - trattandosi di cause diverse e tra loro scindibili - dedurre eccezioni non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6226 del 18 marzo 2014
«In tema di interpretazione della domanda giudiziale, il giudice non è condizionato dalle formali parole utilizzate dalla parte, ma deve tener conto della situazione dedotta in causa e della volontà effettiva, nonché delle finalità che la parte...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13405 del 30 giugno 2015
«Qualora l'appaltatore, in corso d'opera, chieda la risoluzione del contratto per inadempimento del committente ed il "pagamento del prezzo" dei lavori già eseguiti, la sentenza del giudice del merito, la quale, riconosciuta la fondatezza della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12953 del 23 giugno 2015
«In tema di rivendicazione, il giudice può riconoscere l'esistenza di una proprietà "pro quota" pure laddove si assuma esistere una proprietà esclusiva, senza con ciò trasmodare dai limiti della domanda, ricorrendo il vizio di ultrapetizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19502 del 30 settembre 2015
«Non sussiste violazione del principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato allorché il giudice, qualificando giuridicamente in modo diverso rispetto alla prospettazione della parte i fatti da questa posti a fondamento della domanda, le...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17899 del 10 settembre 2015
«Il collegamento tra negozi, tutti già dedotti in giudizio, può essere individuato dal giudice di merito anche d'ufficio, rientrando nel suo potere di verifica e valutazione dei fatti costitutivi della pretesa attorea in base all'interpretazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14654 del 14 luglio 2015
«L'eccezione di pagamento ha efficacia estintiva di un rapporto giuridico indipendentemente dal tramite di una manifestazione di volontà della parte, sicché integra un'eccezione in senso lato, rilevabile d'ufficio dal giudice sulla base degli...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11377 del 3 giugno 2015
«In tema di contratto stipulato da "falsus procurator", la deduzione del difetto o del superamento del potere rappresentativo e della conseguente inefficacia del contratto, da parte dello pseudo rappresentato, integra una mera difesa, atteso che la...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 3417 del 20 febbraio 2015
«L'omessa pronuncia, quale vizio della sentenza, può essere utilmente prospettata solo con riguardo alla mancanza di una decisione da parte del giudice in ordine ad una domanda che, ritualmente e incondizionatamente proposta, richiede una pronuncia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8872 del 4 maggio 2015
«Nel caso in cui il giudice di merito statuisca su una questione proposta dal ricorrente in primo grado in via incidentale, ritenendola, invece, quale domanda autonoma, sussiste violazione dell'art. 112 cod. proc. civ., sicché la sentenza deve...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19304 del 12 settembre 2014
«Il principio di corrispondenza fra il chiesto ed il pronunciato, impedisce al giudice, che accolga la domanda principale di una parte, di esaminare e decidere la domanda che quest'ultima abbia proposto solo in via subordinata al mancato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18243 del 17 settembre 2015
«Gli interessi sulla somma liquidata a titolo di risarcimento del danno da fatto illecito (nella specie, per irreversibile trasformazione di un'area da parte della P.A.), hanno fondamento e natura diversi da quelli moratori, regolati dall'art. 1224...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2737 del 12 febbraio 2015
«L'obbligo del giudice di ricercare le fonti del diritto applicabili alla fattispecie dedotta in giudizio non opera con riferimento alle norme giuridiche secondarie ed agli atti amministrativi. (La S.C. ha affermato, nella specie, che gli statuti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19709 del 2 ottobre 2015
«La mancanza di specifica contestazione, se riferita ai fatti principali, comporta la superfluità della relativa prova perché non controversi, mentre se è riferita ai fatti secondari consente al giudice solo di utilizzarli liberamente quali...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 840 del 20 gennaio 2015
«Il giudice civile, in assenza di divieti di legge, può formare il proprio convincimento anche in base a prove atipiche come quelle raccolte in un altro giudizio tra le stesse o tra altre parti, delle quali la sentenza ivi pronunciata costituisce...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13229 del 26 giugno 2015
«Nel vigente ordinamento processuale, improntato al principio del libero convincimento del giudice e in assenza di una norma di chiusura sulla tassatività tipologica dei mezzi di prova, questi può porre a fondamento della decisione anche prove...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 27407 del 29 dicembre 2014
«In tema di valutazione della prova, le dichiarazioni rese dalle parti in sede di interrogatorio non formale, pur se prive di alcun valore confessorio, in quanto detto mezzo è diretto semplicemente a chiarire i termini della controversia, ben...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13054 del 10 giugno 2014
«In tema di procedimento civile, sono riservate al giudice del merito l'interpretazione e la valutazione del materiale probatorio, nonché la scelta delle prove ritenute idonee alla formazione del proprio convincimento, con la conseguenza che è...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 1547 del 27 gennaio 2015
«Il giudice, nel caso sussista un contrasto fra le dichiarazioni rese dai testimoni escussi, è tenuto a confrontare le deposizioni raccolte ed a valutare la credibilità dei testi in base ad elementi soggettivi ed oggettivi, quali la loro qualità e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 569 del 15 gennaio 2015
«In tema di prova testimoniale, i testimoni "de relato actoris" sono quelli che depongono su fatti e circostanze di cui sono stati informati dal soggetto che ha proposto il giudizio, così che la rilevanza del loro assunto è sostanzialmente nulla,...»