-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3173 del 11 febbraio 2008
«In tema di pagamento effettuato dal terzo, dopo il fallimento del debitore, la surrogazione ex lege del solvens nel diritto di credito e, di conseguenza, la trasmissione, in favore di quest'ultimo dell'ipoteca spettante all'originario creditore,...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10101 del 23 settembre 1995
«Al curatore fallimentare è consentito esercitare la facoltà di sciogliersi dal contratto, a norma dell'art. 72, seconda comma, legge fall., anche quando, dichiarato il fallimento del promissario acquirente, sia ancora pendente il giudizio di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6 del 19 maggio 2006
«L'art. 421 c.p.c. sui poteri istruttori ufficiosi del giudice, è norma relativa al rito del lavoro e non trova applicazione nel giudizio di opposizione allo stato passivo del fallimento, ai sensi dell'art. 98 l. fall., che è retto dalle norme che...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18147 del 20 dicembre 2002
«Il principio secondo cui, dopo la dichiarazione di fallimento del debitore, la legittimazione a proporre le azioni a tutela della massa - tra cui la revocatoria fallimentare - spetta, in via esclusiva, al curatore, se esclude, per un verso, la...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25818 del 21 dicembre 2010
«In sede di reclamo avverso il decreto di rigetto del ricorso di fallimento, il debitore può chiedere la condanna del creditore istante al pagamento delle spese processuali, essendogli solo precluso, ai sensi dell'art. 22 legge fall., introdurre...»
-
Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 19914 del 9 agosto 2017
«Dopo il fallimento del debitore, il creditore non può proporre domanda di risoluzione del contratto, neanche nell'ipotesi diretta ad accertare - con riferimento ad inadempimento anteriore - l'avveramento di una condizione risolutoria, a meno che...»
-
Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 24296 del 16 ottobre 2017
«In caso di fallimento del debitore principale, per evitare la decadenza dalla garanzia prevista dall'art. 1957, comma 1, c.c., il creditore, se è stato pattuito il beneficio di escussione ex art. 1944, comma 2, c.c., deve necessariamente proporre...»
-
Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 29114 del 5 dicembre 2017
«L'arricchimento senza causa, alle condizioni previste dagli artt. 2041 e 2042 cod. civ., può essere fatto valere sia in via d'azione che di eccezione riconvenzionale, proposta al solo scopo di paralizzare la domanda dell'attore. (Nella specie, la...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 92 del 4 gennaio 2017
«In presenza di fatti imputabili a più persone, coevi o succedutisi nel tempo, deve essere riconosciuta a tutti un'efficacia causativa del danno, ove abbiano determinato una situazione tale che, senza l'uno o l'altro di essi, l'evento non si...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5069 del 28 febbraio 2017
«Il socio accomandante cui sia stata conferita una procura institoria e che abbia compiuto atti di gestione nell’esercizio della stessa assume responsabilità illimitata, ai sensi dell'art. 2320 c.c., per tutte le obbligazioni sociali, e, pertanto,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4927 del 2 marzo 2018
«Nei crediti per capitale assistiti da ipoteca deve essere tenuto distinto l'ambito operativo dei commi 2 e 3 dell'art. 2855 c.c., atteso che il comma 2 disciplina i limiti di estensione della garanzia ipotecaria agli "interessi corrispettivi",...»
-
Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 9010 del 11 aprile 2018
«L'azione esperita dal promissario acquirente ai sensi dell'art. 2932 c.c. per ottenere l'esecuzione specifica dell'obbligo di concludere un contratto, non diviene improcedibile a seguito della dichiarazione di fallimento del promittente venditore;...»
-
Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 11365 del 10 maggio 2018
«Il curatore del fallimento del promittente venditore può esercitare la facoltà di scelta ex art. 72 l.fall. allorché, pur essendo stata la sentenza di fallimento trascritta dopo la trascrizione della domanda ex art. 2932 c.c., quest'ultima sia...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5067 del 28 febbraio 2017
«Il principio di non contestazione di cui all’art. 115 c.p.c., sintetizzando una tecnica di semplificazione della prova dei fatti dedotti che ha dignità di regola generale, si applica anche al procedimento per dichiarazione di fallimento.»
-
Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 19012 del 31 luglio 2017
«L'ordinaria diligenza, alla quale il notificante è tenuto a conformare la propria condotta, per vincere l'ignoranza in cui versi circa la residenza, il domicilio o la dimora del notificando, al fine del legittimo ricorso alle modalità di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22275 del 25 settembre 2017
«L'omessa o inesatta indicazione del nome di una delle parti nell'intestazione della sentenza va considerata un mero errore materiale, emendabile con la procedura di cui agli artt. 287 e 288 c.p.c., quando dal contesto della sentenza risulti con...»
-
Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 5288 del 1 marzo 2017
«L’art. 43, comma 3, l.fall. va interpretato nel senso che, intervenuto il fallimento, l'interruzione è sottratta all'ordinario regime dettato in materia dall'art. 300 c.p.c., nel senso, cioè, che è automatica e deve essere dichiarata dal giudice...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 27829 del 22 novembre 2017
«La dichiarazione di fallimento di una delle parti che si sia verificata dopo l'udienza di precisazione delle conclusioni (o di discussione), effettuata nella prima memoria ai sensi dell'art. 190 c.p.c. non produce alcun effetto ai fini della...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7477 del 23 marzo 2017
«In tema di ricorso per cassazione, la dichiarazione di fallimento di una delle parti non integra una causa di interruzione del relativo giudizio, posto che in quest’ultimo opera il principio dell'impulso d'ufficio e non trovano, pertanto,...»
-
Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 24164 del 13 ottobre 2017
«Nel giudizio di appello, costituisce prova nuova indispensabile, ai sensi dell’art. 345, comma 3, c.p.c., nel testo previgente rispetto alla novella di cui al d.l. n. 83 del 2012, conv., con modif., dalla l. n. 134 del 2012, quella di per sé...»
-
Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 12972 del 24 maggio 2018
«L'art. 739 c.p.c., secondo il quale il provvedimento emesso in camera di consiglio dal tribunale, se pronunciato in confronto di più parti, è reclamabile entro dieci giorni dalla notificazione, non deroga alla regola generale dettata dall'art. 326...»
-
Cassazione civile, Sez. VI, ordinanza n. 15975 del 18 giugno 2018
«In tema di leasing traslativo, l'azione ordinaria di risoluzione del contratto promossa dal locatore, per inadempimento dell'utilizzatore assoggettato a concordato preventivo, è disciplinata dall'art. 1526 c.c.; deve essere esclusa, pertanto,...»
-
Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 27939 del 31 ottobre 2018
«In tema di comodato di immobile per uso abitativo a tempo determinato, il fallimento del comodante dopo la stipula del contratto, ai sensi dell'art. 1809, comma 2, c.c., genera l'obbligo del comodatario di restituire il bene immediatamente al...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17279 del 2 luglio 2018
«Tutte le società commerciali a totale o parziale partecipazione pubblica, quale che sia la composizione del loro capitale sociale, le attività in concreto esercitate, ovvero le forme di controllo cui risultano effettivamente sottoposte, restano...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16984 del 27 giugno 2018
«Nella società in accomandita semplice, il socio accomandante che pone in essere atti propri della gestione sociale incorre, a norma dell'articolo 2320 c.c., nella decadenza dalla limitazione di responsabilità, sicché, ai sensi dell'articolo 147 l....»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40801 del 13 settembre 2018
«Qualora nel corso del processo penale intervenga il fallimento della società costituita parte civile, non si verifica la perdita della capacità processuale del soggetto fallito se il proprio procuratore o il curatore del fallimento ometta la...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2913 del 7 novembre 1973
«La domanda di insinuazione di un creditore nel fallimento è idonea a interrompere la prescrizione nei confronti non solo del debitore fallito ma anche del debitore solidale non fallito.»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2355 del 14 maggio 1978
«La prelazione del creditore ipotecario, ritualmente ammesso al passivo fallimentare, si estende automaticamente, e, quindi, anche in difetto di un'espressa istanza in tal senso del creditore medesimo, ai frutti civili prodotti dall'immobile...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2541 del 3 maggio 1979
«In tema di vendita di beni del fallimento, poiché le disposizioni del codice di rito, relative al processo di esecuzione, trovano applicazione solo in quanto compatibili con le specifiche norme che regolano il procedimento concorsuale (art. 105...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4347 del 20 luglio 1979
«Colui che, avendo un credito nei confronti di un debitore assoggettato a fallimento, sia stato soddisfatto attraverso la sua sostituzione a termini dell'art. 511 c.p.c. nella distribuzione della somma ricavata dall'esecuzione a carico di un...»