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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10258 del 20 ottobre 1997
«Il comma sesto dell'art. 6 della legge 1 dicembre 1970, n. 898, come modificato dall'art. 11 della legge 6 marzo 1987, n. 74, nel prevedere che “l'abitazione nella casa familiare spetta di preferenza al genitore cui vengono affidati i figli...” e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13736 del 18 settembre 2003
«Come per tutti i provvedimenti conseguenti alla pronuncia di separazione o di divorzio, anche per l'assegnazione della casa familiare vale il principio generale della modificabilità in ogni tempo per fatti sopravvenuti: tale intrinseca...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 565 del 22 gennaio 1998
«L'art. 6, sesto comma della legge n. 898 del 1970, come sostituito dall'art. 11 della legge n. 74 del 1987, dispone che l'abitazione nella casa familiare spetta di preferenza al genitore cui vengono affidati i figli o con il quale essi convivono...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4291 del 1 marzo 2005
«In tema di divorzio, il provvedimento di assegnazione della casa familiare é revocabile solo in presenza di circostanze fattuali sopravvenute alla sentenza divorzile, e modificatrici della situazione da questa considerata, le quali costituiscono...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10222 del 28 aprile 2010
«Come per tutti i provvedimenti conseguenti alla pronuncia di separazione o di divorzio, anche per l'assegnazione della casa familiare vale il principio generale della modificabilità in ogni tempo per fatti sopravvenuti, non essendo a ciò ostativa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21002 del 1 agosto 2008
«In tema di divorzio, la formula usata dal legislatore nell'art. 12 bis, aggiunto alla legge 1 dicembre 1970, n. 898 dall'art. 16 della legge 6 marzo 1987, n. 74, per attribuire al coniuge il diritto ad una percentuale dell'indennità di fine...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5719 del 23 marzo 2004
«In tema di scioglimento del matrimonio, il diritto dell'ex coniuge, titolare di assegno di divorzio, ad ottenere — salvo che non sia passato a nuove nozze — una percentuale dell'indennità «percepita» dall'altro coniuge «all'atto della cessazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 285 del 10 gennaio 2005
«L'art. 12 bis della legge n. 898 del 1970, introdotto dall'art. 16 della legge n. 74 del 1987, a norma del quale l'ex coniuge titolare di assegno ai sensi dell'art. 5 della citata legge n. 898 ha diritto, se non passato a nuove nozze, a una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2466 del 10 febbraio 2004
«Ai fini del riconoscimento della quota dell'indennità di fine rapporto spettante, ai sensi dell'art. 12 bis della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (introdotto dall'art. 16 della legge 6 marzo 1987, n. 74), all'ex coniuge, la sussistenza delle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12426 del 20 settembre 2000
«Ai sensi dell'art. 12 bis legge divorzio, l'ex coniuge titolare di assegno ai sensi dell'art. 5 legge cit. ha diritto, se non passato a nuove nozze, a una percentuale dell'indennità di fine rapporto dell'altro coniuge, non rilevando che la stessa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6047 del 29 maggio 1993
«La norma dell'art. 12 bis della L. 1 dicembre 1970, n. 898 — che regola il diritto del coniuge titolare di un assegno di divorzio (e non passato a nuove nozze) di conseguire una quota del trattamento di fine rapporto lavorativo percepito...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5553 del 7 giugno 1999
«Il disposto dell'art. 12 bis della legge 898/70 — nella parte in cui attribuisce al coniuge titolare dell'assegno divorzile che non sia passato a nuove nozze il diritto ad una quota dell'indennità di fine rapporto dell'altro coniuge «anche quando...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12175 del 6 giugno 2011
«L'espressione, contenuta nell'art. 12 bis della legge 1º dicembre 1970, n. 898, secondo cui il coniuge ha diritto alla quota del trattamento di fine rapporto anche se questo "viene a maturare dopo la sentenza" implica che tale diritto deve...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3294 del 17 aprile 1997
«La quota dell'indennità di fine rapporto spettante, ai sensi dell'art. 12 bis legge 1970 n. 898 (nel testo introdotto dall'art. 16 legge 1987 n. 74), al coniuge titolare dall'assegno divorzile e non passato e nuove nozze, riguarda unicamente...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 24421 del 29 ottobre 2013
«La quota del trattamento di fine rapporto dell'altro coniuge, riconosciuta dall'art. 12 bis della legge 1 dicembre 1970, n. 898, a quello titolare dell'assegno divorzile che non sia passato a nuove nozze, deve liquidarsi sulla base di quanto dal...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10075 del 25 giugno 2003
«La disposizione dell'art. 12 bis della legge 1 dicembre 1970, n. 898 — che regola il diritto del coniuge avente diritto all'assegno di divorzio (e non passato a nuove nozze) di conseguire una quota del trattamento di fine rapporto spettante...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4867 del 7 marzo 2006
«Ai fini della determinazione della quota dell'indennità di fine rapporto spettante, ai sensi dell'art. 12 bis della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (introdotto dall'art. 16 della legge 6 marzo 1987, n. 74), all'ex coniuge, il legislatore si è...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12158 del 19 agosto 2003
«In riferimento ad una controversia avente ad oggetto il diritto all'attribuzione di una quota della pensione di reversibilità all'ex coniuge, ex art. 9 della legge n. 898 del 1970, è inammissibile il ricorso per cassazione con il quale si contesti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 27233 del 14 novembre 2008
«In tema di divorzio, l'evidente connessione tra la domanda di attribuzione di una quota di TFR, fondata sull' art. 12 bis della legge 1 dicembre 1970 n. 898, e la domanda di assegno divorzile, il cui riconoscimento condiziona l'accoglimento della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 159 del 12 gennaio 1998
«Il diritto al trattamento di reversibilità, previsto, dall'art. 9, comma secondo, della legge n. 898 del 1970 nel testo novellato dall'art. 13 legge 6 marzo 1987, n. 74, a favore del coniuge divorziato, in assenza di un coniuge superstite avente i...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10458 del 10 luglio 2002
«In presenza di un coniuge superstite avente i requisiti per la pensione di reversibilità, il diritto del coniuge divorziato ad una quota del trattamento di reversibilità (art. 9, comma terzo, dell'art. 9, legge n. 898 del 1970 nel testo novellato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16744 del 29 luglio 2011
«In tema di trattamento economico a favore del coniuge divorziato, il riconoscimento giudiziale della titolarità dell'assegno divorzile è condizione per l'attribuzione di una quota della pensione di reversibilità, mentre resta irrilevante la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5422 del 13 marzo 2006
«Il diritto del coniuge divorziato alla pensione di reversibilità, o ad una quota di essa in caso di concorso con altro coniuge superstite — di cui all'art. 9 della legge 6 marzo 1987, n. 74 — presuppone (anche ai sensi dell'art. 5 della legge 28...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10557 del 27 novembre 1996
«Con la possibilità di attribuire al coniuge divorziato del coniuge defunto una quota della pensione di reversibilità o un assegno alimentare a carico dell'eredità, gli artt. 9 e 9 bis della legge n. 898 del 1970, come novellata dalla legge n. 436...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6619 del 18 luglio 1997
«Ai fini della spettanza, al coniuge divorziato, del diritto ex art. 9 della legge n. 898 del 1970, quale risulta dalle modifiche introdotte con la legge 6 marzo 1987, n. 74, ad una quota della pensione di reversibilità da ripartire con il coniuge...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15148 del 10 ottobre 2003
«In tema di divorzio e con riguardo al trattamento economico del coniuge divorziato in caso di morte dell'ex coniuge, nel caso in cui il divorzio sia stato pronunciato e l'assegno di divorzio giudizialmente stabilito durante la vigenza della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12389 del 19 settembre 2000
«Ai fini dell'integrazione della fattispecie costitutiva del diritto dell'ex coniuge alla pensione di reversibilità ai sensi dell'art. 9 legge sul divorzio, è necessaria (anche alla luce dei principi affermati dalla Corte cost. con la sentenza n....»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5939 del 25 maggio 1991
«In tema di divorzio, l'art. 13 della L. 6 marzo 1987, n. 74, il quale, sostituendo l'art. 9 della L. 1 dicembre 1970, n. 898 (come riformulato dall'art. 2 della L. 1 agosto 1978, n. 436), regola in via innovativa il trattamento economico del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18199 del 18 agosto 2006
«La ripartizione del trattamento di reversibilità, in caso di concorso tra coniuge divorziato e coniuge superstite aventi entrambi i requisiti per la relativa pensione, deve essere effettuata, oltre che sulla base del criterio della durata dei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15164 del 10 ottobre 2003
«Ai fini della ripartizione del trattamento di reversibilità fra coniuge divorziato e coniuge superstite, aventi entrambi i requisiti per la relativa pensione, il criterio della durata dei rispettivi matrimoni, di cui all'art. 9, terzo comma, della...»