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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 12991 del 24 luglio 2012
«La nullità del mandato a donare, prevista dall'art. 778 c.c., si estende all'atto di donazione che sia stato stipulato in esecuzione del mandato espressamente sanzionato con la nullità del legislatore. È, pertanto, responsabile della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5702 del 11 aprile 2012
«Qualora una clausola apposta ad una donazione sia prevista dalle parti non come "modus", che costituisce per il donatario una vera e propria obbligazione, ma come condizione risolutiva del contratto, questa produce effetti indipendentemente da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6761 del 4 maggio 2012
«La revocazione della donazione per sopravvenienza di figli risponde all'esigenza di consentire al donante di riconsiderare l'opportunità dell'attribuzione liberale a fronte della sopravvenuta nascita di un figlio, o della sopravvenuta conoscenza...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 19703 del 13 novembre 2012
«Ai fini dell'individuazione dei terreni ricompresi nel demanio per la loro contiguità a corsi d'acqua pubblici, opera il principio per cui l'estensione dell'alveo, suscettibile di detta ricomprensione, agli effetti dell'art. 943 c.c., deve essere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9714 del 22 aprile 2013
«Non può qualificarsi atto emulativo, vietato dall'art. 833 cod. civ., la pretesa del proprietario di un immobile volta ad ottenere il possesso del bene in conseguenza della finita locazione, pur in presenza della trascrizione della sentenza di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6823 del 19 marzo 2013
«In tema di limiti della proprietà, non costituisce abuso del diritto, vietato ai sensi dell'art. 833 c.c., la creazione di un terrapieno in un terreno agricolo, che pure determini, di fatto, una compressione della facoltà di godimento del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3598 del 7 marzo 2012
«Non costituisce atto emulativo, vietato ai sensi dell'art. 833 c.c., la sostituzione di una siepe con un muro in cemento, volto a precludere ai vicini l'"inspectio" nel proprio fondo, in quanto, rimanendo la funzione del manufatto identica a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6296 del 13 marzo 2013
«La responsabilità del proprietario di un fondo per i danni derivanti da attività di escavazione, ex art. 840 c.c., non opera in senso oggettivo, ma richiede una condotta colposa, sicché, nell'ipotesi in cui i lavori di escavazione siano affidati...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14620 del 24 agosto 2012
«La servitù di veduta e quella esercitata mediante un balcone "aggettante" sul fondo gravato soddisfano interessi e determinano pesi differenti, di guisa che la prima non include totalmente la seconda, esaurendo la veduta la propria "utilitas"...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6470 del 24 aprile 2012
«In tema di estensione della proprietà immobiliare, la disposizione dell'art. 840 c.c. è estranea allo statuto del contratto e della relativa ermeneutica, in quanto svolge la funzione di risolvere il conflitto tra soggetti terzi, non legati, cioè,...»
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Cassazione civile, Sez. VI-5, sentenza n. 12860 del 23 luglio 2012
«In tema di contributi di bonifica, il principio secondo cui in presenza di un piano di classifica regolarmente approvato, ed in difetto di specifica contestazione, nessun ulteriore onere probatorio grava sul Consorzio ai fini della dimostrazione...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 9099 del 6 giugno 2012
«In tema di contributi di bonifica, l'acquisizione della qualità di consorziato, e quindi di soggetto passivo del tributo, segue all'inclusione del fondo del singolo proprietario entro il perimetro del comprensorio, a norma dell'art. 860 c.c., e,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11190 del 4 luglio 2012
«La costituzione di un comparto edificatorio, ai sensi dell'art. 23 della legge 17 agosto 1942, n. 1150 e dell'art. 870 c.c., non ha alcuna incidenza sul regime giuridico dei beni che ne fanno parte, i quali rimangono in proprietà dei singoli...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7752 del 27 marzo 2013
«In caso di violazione delle norme sulle distanze nelle costruzioni, è concessa l'azione risarcitoria per il danno determinatosi prima della riduzione in pristino, senza la necessità di una specifica attività probatoria, perché il danno che il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6045 del 11 marzo 2013
«In tema di danno per violazione delle norme di edilizia, l'abusività ed illegittimità della costruzione fonda la pretesa risarcitoria, essendo sufficiente all'attore fornire elementi utili all'individuazione del pregiudizio, come effetto diretto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11388 del 13 maggio 2013
«In tema di distanze legali, rientrano nel concetto di "costruzione", agli effetti dell'art. 873 cod. civ., il terrapieno ed i locali in esso ricompresi, avendo il medesimo terrapieno la funzione essenziale di stabilizzare il piano di campagna...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23189 del 17 dicembre 2012
«In tema di distanze legali tra fabbricati, l'art. 873 c.c., nello stabilire per le costruzioni su fondi finitimi la distanza minima di tre metri dal confine o quella maggiore fissata dai regolamenti locali, va interpretato, in relazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7183 del 10 maggio 2012
«In tema di distanze nelle costruzioni, quando due fabbricati sono in aderenza, il proprietario di uno di essi non può dolersi della costruzione da parte del proprietario dell'altro di un muro sul confine, al di sopra del fabbricato, tenuto conto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20733 del 23 novembre 2012
«Ai sensi dell'art. 882, primo comma, c.c., le riparazioni e le ricostruzioni necessarie del muro comune sono a carico di tutti i comproprietari in proporzione alle rispettive quote, salvo che la spesa sia stata cagionata dal fatto di uno dei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2485 del 21 febbraio 2012
«Il proprietario di un fondo, che innalzi il muro di confine sino a portarlo all'altezza di tre metri ex art. 886 c.c., sopporta per intero le spese di sopraelevazione e non può pretendere che vi concorra il proprietario del fondo contiguo, atteso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13217 del 28 maggio 2013
«In tema di limitazioni legali della proprietà, per la configurabilità di una veduta non è necessario che l'opera, da cui questa è esercitata, sia destinata esclusivamente o prioritariamente all'affaccio sul fondo del vicino, se, per ubicazione,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18910 del 5 novembre 2012
«Per configurare gli estremi di una veduta ai sensi dell'art. 900 c.c. conseguentemente soggetta alla regole di cui agli artt. 905 e 907 c.c. in tema di distanze, è necessario che le cd. "inspectio et prospectio in alienum", vale a dire le...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9047 del 5 giugno 2012
«A norma dell'art. 900 c.c., perché un' "apertura" possa qualificarsi come "veduta" occorre che essa sia destinata, per sua normale e prevalente funzione, a guardare e ad affacciarsi verso il fondo del vicino, come accade per le finestre, i...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8009 del 21 maggio 2012
«Affinché sussista una veduta, a norma dell'art. 900 c.c., è necessario, oltre al requisito della "inspectio", anche quello della "prospectio" sul fondo del vicino, dovendo detta apertura non soltanto consentire di vedere e guardare frontalmente,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 512 del 10 gennaio 2013
«L'apertura sul fondo del vicino, la quale non abbia caratteri di veduta o di prospetto, in quanto non consenta di affacciarsi e guardare, è considerata come luce, anche se non conforme alle prescrizioni dell'art. 901 c.c., sicché, nell'ipotesi di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13618 del 30 maggio 2013
«La tutela possessoria delle luci è consentita, oltre che nel caso di servitù di luce, anche allorché le aperture siano state eseguite e mantenute "iure proprietatis", costituendo l'apertura di luce sul confine manifestazione di una facoltà...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13000 del 24 maggio 2013
«L'esonero dall'obbligo delle distanze per l'apertura di vedute tra fondi separati da una via pubblica, di cui all'art. 905, terzo comma, cod. civ., non opera nel caso di vedute laterali od oblique aperte sul fondo del vicino, restando tale ipotesi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11729 del 11 luglio 2012
«Al proprietario del fondo gravato da una servitù di veduta è vietato costruire a meno di tre metri dal lato inferiore dell'apertura dalla quale si esercita la veduta, distanza che va rispettata sia nella sua proiezione orizzontale, sia in quella...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 12051 del 17 maggio 2013
«In tema di distanze delle costruzioni dalle vedute, agli effetti dell'art. 907 cod. civ., il divieto di fabbricare opere in pregiudizio dell'esercizio di una servitù di veduta, supponendo una modifica dell'assetto dei luoghi richiedente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11742 del 15 maggio 2013
«L'acquisto per accessione delle opere in favore del proprietario del suolo, ai sensi dell'art. 934 cod. civ., si realizza istantaneamente, senza che occorra alcuna manifestazione di volontà di questo volta a ritenere quanto edificato sul proprio...»