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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1634 del 2 marzo 1996
«L'onere della cosiddetta probatio diabolica incombente sull'attore in rivendicazione si attenua quando il convenuto si difenda deducendo un proprio titolo di acquisto, quale l'usucapione, che non sia in contrasto con l'appartenenza del bene...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5161 del 10 marzo 2006
«Qualora il convenuto sostenga, in via riconvenzionale, di aver acquistato per usucapione la proprietà del bene rivendicato, si attenua l'onere probatorio posto a carico dell'attore in rivendicazione, poiché esso si riduce alla prova di un valido...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13186 del 10 settembre 2002
«Il rigore del principio secondo il quale l'attore in rivendica deve provare la sussistenza dell'asserito diritto di proprietà sul bene anche attraverso i propri danti causa fino a risalire ad un acquisto a titolo originario, ovvero dimostrando il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5711 del 26 giugno 1997
«Il rigore probatorio sotteso all'esercizio dell'azione di rivendica, che impone all'attore la dimostrazione dell'acquisto del bene a titolo originario (o della ricezione del medesimo, per effetto di una serie ininterrotta di trasferimenti, da chi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4650 del 27 aprile 1991
«Il venditore, che non abbia consegnato la cosa venduta al compratore, non può fare valere contro quest'ultimo, che pur non avendo ricevuto la consegna della cosa, ne ha acquistato la proprietà ex art. 1376 c.c., il suo possesso anteriore...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 952 del 13 marzo 1975
«In tema di prova del diritto di proprietà nelle azioni di rivendicazione, quando ciascuno dei contendenti affermi il suo diritto di proprietà in base a titoli di acquisto negoziali provenienti da autori diversi, il giudice non può prescindere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13710 del 22 giugno 2011
«La "actio negatoria servitutis" ha come essenziale presupposto la sussistenza di altrui pretese sul bene immobile, non potendo essere esercitata in presenza di turbative o molestie che non si sostanzino in una pretesa di diritto sulla cosa. Ne...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16495 del 5 agosto 2005
«In tema di azioni a difesa della proprietà, costituisce actio negatoria servitutis non solo la domanda diretta all'accertamento dell'inesistenza della pretesa servitù ma anche quella volta alla eliminazione della situazione antigiuridica posta...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5134 del 27 febbraio 2008
«L'azione di regolamento di confini ha natura reale e petitoria e, pur nel silenzio dell'art. 950 c.c. — che nulla dice in proposito — è imprescrittibile, a meno che non venga eccepita l'usucapione.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1561 del 30 marzo 1989
«L'azione con la quale il proprietario di una terrazza chiede la rimozione di uno stenditoio, collocato nel confinante edificio ed aggettante sulla terrazza stessa con conseguenti immissioni (nella specie, gocciolio di panni e creazione di ombra)...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3637 del 15 giugno 1982
«La domanda di rimozione di una conduttura idrica, che l'attore assume essere stata abusivamente installata sul proprio fondo da parte del proprietario di un fondo vicino, anche se accompagnata da richieste risarcitorie, va qualificata actio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1523 del 4 aprile 1978
«Come le limitazioni legali della proprietà sono essenzialmente diverse dalle servitù prediali così l'azione di chi tende alla affermazione di tali limitazioni a carico della proprietà del vicino — il quale le ha, di fatto, trasgredite pur senza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12233 del 19 agosto 2002
«L'azione negatoria servitutis tende alla negazione di qualsiasi diritto, anche dominicale, affermato dal terzo sulla cosa dell'attore, e dunque non soltanto all'accertamento dell'inesistenza della pretesa servitù, ma anche al conseguimento della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7811 del 4 aprile 2006
«Il diritto di uso non è limitato a soddisfare i bisogni personali del titolare, ma si estende a tutte le utilità che possono obiettivamente trarsi dal bene secondo la sua destinazione, potendo l'usuario — non diversamente dall'usufruttuario —...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4562 del 21 maggio 1990
«Il diritto di abitazione, che ha le sue origini nell' usus domus del diritto romano classico, ha natura reale e quindi può essere costituito mediante testamento, usucapione o contratto, per il quale è richiesta ad substantiam la forma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14936 del 5 giugno 2008
«Ai fini dell'usucapione di una servitù di passaggio, nel caso dell'esistenza di un fondo intermedio, per l'accertamento del diritto sul fondo servente, non occorre alcuna specifica prova della titolarità sul fondo intermedio, una volta che ne sia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4015 del 2 settembre 1978
«Non è configurabile, per illiceità dell'oggetto, un diritto di servitù di scarico di acque impure, con deflusso in solchi aperti che provochino ristagni maleodoranti ed infetti nel fondo del vicino, in violazione delle norme imperative dettate a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3452 del 8 giugno 1984
«Costituisce causa interruttiva dell'usucapione di una servitù di passaggio la perdita del possesso per oltre un anno, che si verifica ogni qualvolta al possessore venga posto nell'obiettiva impossibilità di continuare ad esercitare il possesso,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1015 del 8 febbraio 1996
«Gli atti di tolleranza traendo origine dall'altri condiscendenza, da rapporti di familiarità, amicizia o buon vicinato, integrano un elemento di transitorietà e di saltuarietà, per cui in mancanza di una prova contraria specifica deve escludersi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21597 del 15 ottobre 2007
«Il requisito dell'apparenza, indispensabile ai sensi dell'articolo 1061 c.c. per l'acquisto della servitù per usucapione, comporta, nell'ipotesi che le opere visibili e permanenti necessarie all'esercizio della servitù stessa ricadano...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6450 del 18 maggio 2000
«La mancata partecipazione al negozio costitutivo di una servitù di taluno dei comproprietari di un fondo indiviso non priva l'atto di effetti giuridici. Se, infatti, trattasi di servitù attiva, la stipulazione effettuata dagli altri condomini, è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13238 del 31 maggio 2010
«Il requisito dell'apparenza della servitù, necessario ai fini del relativo acquisto per usucapione o per destinazione del padre di famiglia (art. 1061 c.c.), si configura come presenza di segni visibili di opere permanenti obiettivamente destinate...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8736 del 26 giugno 2001
«Il requisito dell'apparenza della servitù discontinua, richiesto al fine della sua costituzione per usucapione si configura quale presenza di segni visibili di opere di natura permanente obiettivamente destinate al suo esercizio tali da rivelare...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4816 del 14 aprile 2000
«Le servitù negative — quale la servitus non aedificandi — sono sempre non apparenti e non possono pertanto formare oggetto di acquisto per usucapione.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4088 del 3 maggio 1996
«Il requisito dell'apparenza necessario per l'acquisto della servitù per usucapione o per destinazione del padre di famiglia non richiede che le opere visibili e permanenti destinate all'esercizio della servitù siano state realizzate dal terzo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1456 del 9 febbraio 1995
«Il requisito dell'apparenza, necessario, ai sensi dell'art. 1061 c.c., per l'acquisto della servitù per usucapione e per destinazione del padre di famiglia non si esaurisce nella presenza di segni od opere che ne consentono l'esercizio ma richiede...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2650 del 4 marzo 1993
«Il requisito dell'apparenza necessario ai sensi dell'art. 1061 c.c. per l'acquisto della servitù per usucapione o per destinazione del padre di famiglia non può consistere nell'esercizio visibile dello ius in re aliena senza contestazioni da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3695 del 11 agosto 1989
«Il requisito dell'apparenza, che, insieme con quello della permanenza, condiziona l'usucapibilità della servitù (art. 1061 c.c.), postula una situazione oggettiva di fatto, rivelatrice di per se stessa dell'assoggettamento di un fondo ad un altro...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14088 del 11 giugno 2010
«L'estensione di una servitù convenzionale e le modalità del suo esercizio devono essere desunte dal titolo, da interpretarsi con i criteri dettati dagli art. 1362 e segg. c.c., non potendo assumere alcun rilievo il possesso, che è criterio idoneo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6176 del 16 marzo 2007
«In tema di servitù prediali, l'accertamento della costituzione per usucapione ne comporta la determinazione, a norma dell'art. 1063 c.c., della relativa estensione in relazione al possesso esercitato sulla cosa per il tempo previsto allo scopo,...»