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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4058 del 11 ottobre 1989
«In tema di clausola risolutiva espressa, la sua rinuncia tacita da parte del creditore costituisce atto di volontà abdicativa, ancorché la volontà stessa venga manifestata, anziché espressamente, mediante comportamenti incompatibili con la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2325 del 2 agosto 1974
«La parte che ha prestato acquiescenza completa alla violazione di un obbligo contrattuale posto in essere dall'altro contraente non può più addurre tale violazione come motivo di inadempimento, e ciò per intervenuta rinuncia. Questo principio vale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9112 del 9 dicembre 1987
«L'art. 1479 c.c. — che prevede espressamente che l'azione di risoluzione e di risarcimento sia proposta dal compratore in buona fede, ossia che al momento della conclusione del contratto ignorasse l'appartenenza ad altri della cosa venduta — non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15104 del 22 novembre 2000
«La rinunzia, accertata dal giudice di merito, del compratore all'azione di risoluzione malgrado la denunzia dei vizi della merce acquistata, non preclude l'esame dell'azione risarcitoria del medesimo proposta perché detta azione, riconosciuta...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4362 del 19 aprile 1995
«Ai fini della competenza per territorio ex art. 20 c.p.c. non incide sul forum destinatae solutionis la pattuita modalità di pagamento del prezzo della vendita per mezzo delle cosiddette ricevute bancarie poiché queste, non avendo efficacia di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2338 del 6 agosto 1974
«Ove l'esercizio di un diritto, come per il patto di riscatto previsto dall'art. 1500 c.c., sia sottoposto ad un termine di decadenza, il creditore del titolare che, agendo in via surrogatoria chieda l'accertamento della nullità della rinunzia a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 437 del 13 febbraio 1973
«La vendita in danno del compratore di cui all'art. 1515 c.c., forma speciale di esecuzione forzata per espropriazione, di cui il venditore può avvalersi quando la cosa è già diventata di proprietà del compratore, può ritenersi sussistente solo se...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2647 del 7 luglio 1975
«Nella vendita contro documenti il venditore può rinunziare al diritto di ottenere il pagamento sulla base della semplice consegna dei documenti rappresentativi della merce, senza possibilità di eccezioni attinenti a vizi o mancanza della qualità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3341 del 7 marzo 2001
«Allorquando il conduttore, allatto della stipulazione del contratto di locazione, non abbia denunziato i difetti della cosa da lui conosciuti o facilmente riconoscibili, deve ritenersi che abbia implicitamente rinunziato a farli valere, accettando...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5121 del 22 maggio 1998
«In tema di appalto, la presa in consegna dell'opera da parte del committente non equivale, ipso facto, ad accettazione della medesima senza riserve, con conseguente rinunzia all'azione per i difetti conosciuti o conoscibili della stessa, atteso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1320 del 30 gennaio 2001
«L'impegno dell'appaltatore di eliminare i vizi dell'opera oggetto del contratto di appalto comporta l'assunzione di una nuova obbligazione, sempre di garanzia, diversa ed autonoma rispetto a quella originaria, svincolata dai termini di decadenza e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3609 del 13 aprile 1999
«La disciplina dell'art. 1726 c.c. in tema di mandato collettivo, secondo la quale la revoca effettuata da uno solo dei mandanti non ha effetto, non riguarda il caso della rinunzia del mandatario (arbitro libero o perito), che produce...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9996 del 24 maggio 2004
«Il recesso ingiustificato dal contratto di una delle parti (nel caso di specie, del professionista mandatario incaricato di svolgere una perizia contrattuale) giustifica la condanna generica di questa al risarcimento del danno, indipendentemente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9584 del 15 novembre 1994
«Nell'assicurazione per conto di chi spetta stipulata dal vettore per i danni alle cose trasportate, la qualità di assicurato, titolare dei diritti derivanti dal contratto, spetta al proprietario delle merci, e non al contraente vettore, la cui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2383 del 22 marzo 1990
«La sospensione dell'assicurazione — che secondo l'art. 1901, comma secondo, c.c. deriva dal mancato pagamento dei successivi premi entro quindici giorni dalla loro scadenza — è stabilita a tutela dell'interesse individuale dell'assicuratore e,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4484 del 14 maggio 1996
«Nel contratto di assicurazione per il caso di morte, il beneficiario designato è titolare di un diritto proprio, derivante dal contratto, alla prestazione assicurativa. Qualora il contratto preveda che l'indennizzo debba essere corrisposto agli...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 27333 del 12 dicembre 2005
«Contratto autonomo di garanzia è quello in base al quale una parte si obbliga, a titolo di garanzia, ad eseguire a prima richiesta la prestazione del debitore indipendentemente dall'esistenza, dalla validità ed efficacia del rapporto di base, e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26262 del 14 dicembre 2007
«In tema di contratto autonomo di garanzia, l'assunzione da parte del garante dell'impegno di effettuare il pagamento a semplice richiesta del beneficiario della garanzia comporta la rinunzia ad opporre le eccezioni inerenti al rapporto principale,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5997 del 17 marzo 2006
«Nelle garanzie autonome, l'assunzione da parte del garante dell'impegno di effettuare il pagamento a semplice richiesta del beneficiario della garanzia e la sua rinunzia ad opporre le eccezioni inerenti al rapporto principale, ivi comprese quelle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6649 del 9 maggio 2002
«In materia di fideiussione, al regresso tra fideiussori ai sensi dell'art. 1954 c.c. e con riferimento all'estinzione della fideiussione per decadenza del creditore prevista dall'art. 1957 c.c. si applica il principio, dettato in tema di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 729 del 20 gennaio 2003
«Ai fini della qualificazione di una dichiarazione liberatoria sottoscritta dalla parte come quietanza o piuttosto come transazione, occorre considerare che la quietanza liberatoria rilasciata a saldo di ogni pretesa costituisce, di regola, una...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4455 del 28 febbraio 2006
«Si ha transazione novativa qualora sussistano contestualmente due elementi, uno di natura oggettiva e uno di natura soggettiva: sul piano oggettivo è necessario che le parti, onde risolvere o prevenire una lite, siano addivenute ad una rinunzia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11043 del 22 dicembre 1994
«In tema di trasporto marittimo, il legittimo possessore della polizza di carico, secondo la legge di circolazione dei titoli di credito, oltre ad avere diritto alla riconsegna della merce, é abilitato a pretendere il risarcimento dei danni per la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3634 del 3 maggio 1990
«Il lavoratore che, in conseguenza del fatto illecito del terzo, subisca lesioni alla persona non ha diritto, per il periodo di invalidità temporanea, al risarcimento del danno, se abbia continuato a percepire la precedente retribuzione e non provi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1869 del 3 marzo 1997
«La persona danneggiata in conseguenza di un fatto illecito imputabile a più persone legate dal vincolo della solidarietà (quali sono, in ipotesi di sinistro stradale, i responsabili dello scontro; nei confronti del terzo trasportato in uno dei...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4261 del 20 febbraio 2009
«Il rapporto tra l'amministratore di una società di capitali e la società medesima va ricondotto - in ragione della natura continuativa, coordinata e prevalentemente personale della prestazione resa - nell'ambito del rapporto di lavoro...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9294 del 13 luglio 2000
«A norma dell'art. 85 c.p.c., la revoca del difensore, al pari della rinuncia di questo al mandato, non produce effetti finché non sia avvenuta la sostituzione del difensore revocato o rinunziante, con la conseguenza che, in caso di inesistenza o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7843 del 19 maggio 2003
«Il principio generale di effettività e corrispettività delle prestazioni nel rapporto di lavoro comporta che, al di fuori delle espresse deroghe legali o contrattuali, la retribuzione spetti soltanto se la prestazione di lavoro viene eseguita,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3233 del 3 aprile 1999
«L'art. 2113 c.c. non ha l'effetto di rendere annullabili tutte le rinunce e le transazioni del lavoratore indipendentemente dalla natura dei diritti che ne costituiscono oggetto, ma si riferisce specificamente ai diritti di natura retributiva e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18285 del 13 agosto 2009
«Nell'ipotesi in cui la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, o le dimissioni (riferibili ad un diritto disponibile del lavoratore e quindi sottratte alla disciplina dell'art. 2113 c.c.) siano poste in essere nell'ambito di un contesto...»