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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1507 del 19 aprile 1975
«Per la costruzione in aderenza si richiede che non ricorra alcuna utilizzazione del muro del vicino e che la nuova fabbrica sia completamente autonoma (sia strutturalmente e strumentalmente, che funzionalmente) dalla costruzione preesistente, per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12819 del 12 luglio 2004
«Un muro che separa fondi finitimi non può esser qualificato muro di cinta - la cui funzione è di non essere facilmente scavalcabile - se è di altezza inferiore a tre metri perché viene meno la funzione di non facile scavalcabilità, ovvero se tale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8671 del 25 giugno 2001
«L'art. 904 c.c. prevede due distinte ipotesi diversamente regolate, nelle quali la facoltà del proprietario del muro al mantenimento delle luci aperte su di esso è considerata recessiva rispetto al diritto potestativo del vicino di chiuderle: la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2974 del 20 marzo 1991
«Per l'accertamento incidentale del carattere pubblico di una strada, ai fini dell'esonero dall'obbligo dell'osservanza delle distanze legali nelle costruzioni, può essere invocata la presunzione iuris tantum di demanialità stabilita dall'art. 22...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 27 del 21 febbraio 2000
«Il bilancio d'esercizio di una società di capitali, che violi i precetti di chiarezza e precisione dettati dall'art. 2423, comma secondo c.c. (anche nel testo anteriore alle modificazioni apportate dal D.L.vo n. 127 del 9 aprile 1991), è illecito,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6820 del 16 novembre 1983
«Può essere qualificata veduta e prospetto una finestra che consente non soltanto una comoda inspectio sul fondo vicino senza l'impiego di mezzi artificiali, ma anche una comoda perspectio e cioè la possibilità di affacciarsi con lo sporgere il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2097 del 20 maggio 1977
«L'art. 900 c.c. — che definisce vedute, o prospetti, quelle aperture che permettono di affacciarsi e di guardare di fronte, obliquamente o lateralmente — non fissa un comportamento rigidamente tipico per l'atto di affacciarsi ipotizzato, sicché è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3265 del 4 aprile 1987
«L'utilità della veduta consiste nella possibilità di inspicere e prospicere in alienum , sicché le aperture prive di tali caratteristiche, stante la mancanza del nostro ordinamento di un tertium genus , non possono essere qualificate che come...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25188 del 15 ottobre 2008
«In tema di limitazioni legali alla proprietà, l'apertura di un ballatoio di collegamento tra la pubblica via e l'ingresso delle abitazioni situate al primo e al secondo piano può essere qualificata veduta ed assoggettata al regime giuridico del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4523 del 16 aprile 1993
«Ai fini dell'accertamento dell'aggravamento dell'esercizio della servitù in dipendenza della trasformazione operata sul fondo dominante, questa va considerata non in sé stessa, come risultato di un'attività consentita o non consentita nel normale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6758 del 17 maggio 2001
«La normativa dell'art. 936 c.c., postula che autore delle opere realizzate su suolo altrui sia un terzo e, pertanto, non potendo qualificarsi come tale il titolare di qualsiasi diritto, di natura reale od obbligatoria avente ad oggetto il fondo su...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8657 del 13 aprile 2006
«In tema di accessione, l'indennizzo dovuto ai sensi dell'art. 936 c.c. dal proprietario del suolo al terzo che sullo stesso abbia realizzato opere e costruzioni con materiali propri costituisce debito di valore, sia che si determini in relazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7777 del 14 aprile 2005
«Colui il quale propone un'azione di accertamento della proprietà di un bene non ha l'onere della probatio diabolica, ma soltanto quello di allegare e provare il titolo del proprio acquisto, atteso che detta azione mira non già alla modifica di uno...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9096 del 24 agosto 1991
«Poiché il catasto è preordinato a fini essenzialmente fiscali, il diritto di proprietà, al pari degli altri diritti reali, non può — in assenza di altri e più qualificanti elementi ed in considerazione del rigore formale prescritto per tali...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16495 del 5 agosto 2005
«In tema di azioni a difesa della proprietà, costituisce actio negatoria servitutis non solo la domanda diretta all'accertamento dell'inesistenza della pretesa servitù ma anche quella volta alla eliminazione della situazione antigiuridica posta...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6258 del 3 giugno 1991
«Ove l'attore, sostenendo di essere proprietario di un'immobile, neghi che il convenuto sia titolare di un diritto di passaggio sul medesimo, e quest'ultimo, a sua volta, pur riconoscendo il titolo di proprietà dell'attore, opponga di essere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1561 del 30 marzo 1989
«L'azione con la quale il proprietario di una terrazza chiede la rimozione di uno stenditoio, collocato nel confinante edificio ed aggettante sulla terrazza stessa con conseguenti immissioni (nella specie, gocciolio di panni e creazione di ombra)...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3637 del 15 giugno 1982
«La domanda di rimozione di una conduttura idrica, che l'attore assume essere stata abusivamente installata sul proprio fondo da parte del proprietario di un fondo vicino, anche se accompagnata da richieste risarcitorie, va qualificata actio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3245 del 4 ottobre 1976
«In tema di negatoria servitutis, l'azione tendente a far dichiarare la libertà del fondo dell'attore non muta qualificazione per il fatto che il convenuto opponga, in via di eccezione, di essere comproprietario del fondo stesso, rendendo così...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 190 del 11 gennaio 1999
«Il nostro sistema giuridico non prevede la facoltà, per i privati, di costituire servitù meramente personali (cosiddette «servitù irregolari»), vantaggio non del fondo finitimo, bensì del singolo proprietario di quest'ultimo, sì che siffatta...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2706 del 27 marzo 1996
«Ai fini dell'esenzione dalla costituzione coattiva della servitù di passaggio prevista dall'art. 1051, ultimo comma, c.c., deve qualificarsi «cortile» uno spazio scoperto, generalmente recintato, posto a disimpegno esclusivo di una o più case e,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4956 del 30 ottobre 1978
«La disposizione con la quale si provveda a dichiarare l'inesistenza di qualsiasi servitù tra due fondi nel momento in cui essi cessano di appartenere al medesimo proprietario, onde escluderne la costituzione per destinazione del padre di famiglia,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16956 del 29 novembre 2002
«Ai fini della tutela del possesso di una servitù, per accertare e qualificare la relazione di fatto instauratasi fra il ricorrente ed il fondo che si assume servente non è sufficiente avere riguardo alla pratica dell'anno precedente al preteso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2521 del 17 giugno 1977
«Il proprietario del fondo gravato da servitù di veduta deve astenersi da atti o comportamenti che ne rendano più difficoltoso l'esercizio, ovvero che sottraggano un certo spazio al suo godimento, ma non è anche tenuto a rendere impraticabile...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1842 del 13 febbraio 1993
«L' actio confessoria servitutis, quale azione reale avente ad oggetto l'accertamento dell'affermato diritto di servita, trova fondamento nel fatto stesso che vi siano contestazioni sulla legittimità dell'esercizio del medesimo, accompagnate o...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8830 del 3 giugno 2003
«In applicazione del principio secondo il quale, in tema di comunione, ciascun comproprietario ha diritto di trarre dal bene comune un'utilità maggiore e più intensa di quella tratta eventualmente in concreto dagli altri comproprietari, purché non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3942 del 13 aprile 1991
«L'indagine sulla sussistenza, ad opera del proprietario del fondo servente, di atti di violazione o turbativa della servitù va condotta con riferimento all'estensione ed alle modalità di esercizio della servitù medesima, come fissate dal titolo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4965 del 11 marzo 2004
«In materia di proprietà, il principio generale che regola il regime giuridico della comunione pro indiviso è quello della libera disponibilità della quota ideale, sicché è ben possibile che ciascun comunista autonomamente venda o prometta di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4005 del 5 aprile 1995
«Con riguardo ad un procedimento di sfratto per finita locazione relativo ad un immobile in comproprietà, ciascun comproprietario — quale titolare del diritto di concorrere alla gestione ordinaria del bene, con il solo limite del rispetto della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4213 del 19 luglio 1982
«In materia di comunione, non sono proponibili azioni giudiziarie relativamente alle spese ed all'amministrazione delle cose comuni (in questa compresi gli atti di conservazione) prima che venga sollecitata e provocata una deliberazione...»