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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14034 del 1 luglio 2005
«Pertanto, la gravità dell'inadempimento di una delle parti contraenti non va commisurata all'entità del danno, che potrebbe anche mancare, ma alla rilevanza della violazione del contratto con riferimento alla volontà manifestata dai contraenti,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1674 del 16 febbraio 1995
«Nei contratti a prestazioni corrispettive, lo stabilire se il termine convenuto per l'esecuzione delle prestazioni di una delle parti sia fissato nell'interesse esclusivo della stessa, della controparte o di entrambe, è accertamento che non può...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4451 del 21 agosto 1985
«Il termine contrattuale di adempimento, ove non debba considerarsi essenziale, obiettivamente, per la particolare natura della prestazione, può ritenersi tale esclusivamente in relazione alla comune volontà manifestata dalle parti, sia pure con...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2135 del 24 febbraio 1995
«Nei contratti a prestazioni corrispettive, la retroattività (art. 1458, comma 1, c.c.) della pronuncia costitutiva di risoluzione per inadempimento, collegata al venir meno della causa giustificatrice delle attribuzioni patrimoniali già eseguite,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3019 del 2 aprile 1996
«Ai fini dell'applicabilità della regola contenuta nella seconda parte del primo comma dell'art. 1458 codice civile — secondo cui gli effetti retroattivi della risoluzione non operano, nei contratti ad esecuzione continuata o periodica, per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 307 del 16 gennaio 1996
«Con riguardo al mezzo di autotutela previsto dall'art. 1460 c.c. (utilmente invocabile anche nel contratto di lavoro subordinato tenuto conto della sua tipica natura di contratto a prestazioni corrispettive) se la parte chiamata successivamente ad...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1077 del 30 gennaio 1995
«Il promittente compratore, il quale chieda ai sensi dell'art. 2932 c.c. l'esecuzione specifica dell'obbligo di concludere un contratto avente per oggetto il trasferimento della proprietà di una cosa determinata, è tenuto, ai fini dell'accoglimento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1037 del 28 gennaio 1995
«La impossibilità sopravvenuta della prestazione, che derivi da causa non imputabile al debitore ai sensi dell'art. 1218 c.c., opera, paralizzandola, più propriamente in relazione ad una domanda di adempimento, determinando, essa, di diritto, nei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15344 del 1 dicembre 2000
«Pertanto, in tali ipotesi, il rischio dell'impossibilità della prestazione sopravvenuta nelle more dell'approvazione è, a norma dell'ultimo comma dell'art. 1465 c.c., a carico dell'alienante, e non dell'acquirente. (Fattispecie in tema di vendita...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2661 del 23 febbraio 2001
«L'eccessiva onerosità sopravvenuta della prestazione, per poter determinare, ai sensi dell'art. 1467 c.c., la risoluzione del contratto a prestazioni corrispettive ad esecuzione continuata o periodica ovvero ad esecuzione differita, deve essere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11947 del 8 agosto 2003
«La decisione circa la sopravvenienza e la sussistenza dell'eccessiva onerosità esige, peraltro, la risoluzione della questione — avente una propria autonomia ed individualità, per la diversità dei presupposti che formano oggetto di accertamento —...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4772 del 10 novembre 1989
«A differenza della vendita di cosa futura, la quale ha per oggetto beni prodotti dalla natura, come i frutti di un fondo, i parti degli animali o altre cose la cui venuta ad esistenza è considerata dai contraenti come incerta e non dipendente in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6322 del 22 marzo 2006
«In entrambi i casi l'elemento caratteristico della vendita è costituito dalla immediata eseguibilità della prestazione di consegna della cosa e dal differimento dell'effetto traslativo, che ha luogo soltanto all'atto della completa esecuzione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2167 del 12 aprile 1979
«...in materia di vendita che, pur facendo riferimento al prezzo, non si riferiscono al suo carattere pecuniario, ma considerano il prezzo come corrispettivo della prestazione e quindi si fondano genericamente sulla funzione di scambio del contratto.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9 del 4 gennaio 1974
«...il quale egli possa disporre delle cose ricevute. La prestazione dell' accipiens va, quindi, classificata tra quelle per la cui esecuzione è necessario un termine secondo la previsione della seconda ipotesi del primo comma dell'art. 1183 c.c.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 862 del 26 gennaio 2000
«L'errore di calcolo presente nella bolletta e relativo al prezzo della prestazione fornita, non è di natura negoziale, in quanto attiene ad un mero atto giuridico, e pertanto non deve essere essenziale e riconoscibile dal destinatario della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10285 del 16 luglio 2002
«Con riguardo al contratto di somministrazione (nella specie, di energia elettrica), l'errore di fatturazione nel quale sia in corso il somministrante nell'indicazione del corrispettivo nella relativa bolletta, attenendo non alla formazione del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10860 del 11 maggio 2007
«In materia di corrispettivo dovuto per l' appalto privato, laddove il committente contesti l'entità del dovuto, la fattura emessa dall'appaltatore è utilizzabile come prova scritta ai soli fini della concessione del decreto ingiuntivo, ma non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3393 del 8 aprile 1999
«L'obbligo del committente di pagare all'appaltatore il cosiddetto prezzo dell'appalto, ossia corrispettivo della sua prestazione, traendo la sua origine dal contratto d'appalto, si configura come debito di valuta, senza che tale natura muti nel...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2290 del 27 febbraio 1995
«Nel contratto di appalto, le variazioni al progetto che il committente, ai sensi dell'art. 1661 c.c. ha il potere di apportare assumendone i costi, quando queste non importino notevoli modificazioni della natura dell'opera o dei quantitativi delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3638 del 28 giugno 1979
«...margine di discrezionalità e di autonomia nel compimento della sua prestazione tecnica per conseguire il risultato, deve sopportare il rischio connaturale al rapporto obbligatorio instaurato, nel caso che l'attività produttiva non lo consegua.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2151 del 2 aprile 1984
«...di essenziale gratuità del comodato non viene meno se vi si inserisce un modus posto a carico del comodatario, mentre cessa se il vantaggio fornito da questi si pone come corrispettivo del godimento della cosa con natura di controprestazione.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 380 del 13 gennaio 2010
«In tema di appalto, l'equo compenso di cui all'art. 1664, comma secondo, c.c., dovuto in dipendenza della c.d. "sorpresa geologica", costituisce un supplemento di natura indennitaria proporzionale al prezzo, assolvente alla funzione di reintegrare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1818 del 19 marzo 1980
«Gli istituti disciplinati dall'art. 1664 c.c., che correggono i rigori dell'alea contrattuale nell'appalto, riversando (anche) sul committente le conseguenze di determinate sopravvenienze, rivestono carattere eccezionale rispetto alla disciplina...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21599 del 21 ottobre 2010
«Ne consegue che, ove l'appaltatore abbia ceduto il proprio credito (futuro) e successivamente fallisca nel corso dell'esecuzione dell'opera, il cessionario non ha diritto al credito per il corrispettivo maturato per l'opera già compiuta, nei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2562 del 2 febbraio 2009
«In materia contrattuale, pur essendo l'obbligo di restituzione della prestazione ricevuta un effetto naturale della risoluzione del contratto, non di meno sul piano processuale è necessario che la parte proponga specifica domanda ai fini di detti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12995 del 31 maggio 2006
«Ai fini della costruzione di opere edilizie l'indagine sulla natura e consistenza del suolo edificatorio rientra, in mancanza di diversa previsione contrattuale, tra i compiti dell'appaltatore, trattandosi di indagine implicante attività...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13245 del 31 maggio 2010
«In tema di locazione ad uso non abitativo, non altera di per sé l'equilibrio contrattuale, in modo da configurare una elusione dell'art. 79 della legge 27 luglio 1978, n. 392, la previsione pattizia che pone a carico del conduttore, quali...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13158 del 10 settembre 2002
«Il suo presupposto risiede quindi, e in ogni caso, nella partecipazione alla costruzione dell'immobile in posizione di «autonomia decisionale», in difetto della quale lo stesso appaltatore sfugge a tale forma di responsabilità (nella specie, la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 329 del 25 gennaio 1978
«In tal caso, avendo natura contrattuale l'obbligo della restituzione della cosa locata, il conduttore sublocatore può esimersi dalla conseguente responsabilità, che ha come presupposto il dolo o la colpa, provando che l'inadempimento o il ritardo...»