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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4937 del 14 novembre 1977
«Il corrispettivo della locazione può consistere in cose diverse dal denaro ed essere rappresentato da utilità di varia natura, ma è pur sempre necessario che ricorra il duplice requisito della sua determinatezza (o, almeno, della determinabilità)...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19678 del 17 luglio 2008
«Il conduttore, cui è concesso il godimento della cosa comune nei limiti della quota della sua proprietà, ha la, detenzione di questa insieme agli altri condomini, perché il suo uso parziale e concorrente con quello degli altri lascia il rapporto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14472 del 7 novembre 2000
«Poiché la normale entità è incompatibile con la nozione generale della locazione a norma dell'art. 1571 c.c., non si può presumere il carattere gratuito dell'uso di un immobile di proprietà del datore di lavoro accordato al lavoratore e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2091 del 25 marzo 1985
«Qualora un'associazione, con finalità di assistenza morale e materiale in favore di coloro che si trovino in determinate condizioni di bisogno (nella specie, Associazione Cattolica Internazionale al servizio della giovane), conferisca ad una di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2151 del 2 aprile 1984
«Al fine di stabilire la sussistenza di un rapporto di comodato ovvero di locazione, occorre mettere a confronto i sacrifici ed i vantaggi che dal negozio derivano rispettivamente alle parti, con contenuto di equivalenza sullo stesso piano,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 276 del 24 gennaio 1975
«Ogni qualvolta che per il godimento di un bene sia stata pattuita una controprestazione di qualsiasi natura, forma o misura, si realizzano gli estremi di un rapporto locatizio e non di un comodato.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 87 del 15 gennaio 1970
«Qualora insieme alla merce il venditore consegni al compratore recipienti che son destinati ad essere restituiti ad uso avvenuto, sorge, accanto al rapporto di vendita, un rapporto accessorio, ma autonomo, che può considerarsi una locazione,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25125 del 27 novembre 2006
«In ipotesi di leasing sia di godimento che traslativo, l'opzione di acquisto (che nel primo caso è normalmente prevista per un prezzo di modesta entità, costituendo una pattuizione marginale ed accessoria in vista dell'eventuale interesse alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17145 del 27 luglio 2006
«Il leasing finanziario non dà luogo ad un unico contratto trilaterale o plurilaterale ma realizza un'ipotesi di collegamento negoziale tra il contratto di leasing ed il contratto di fornitura, dalla società di leasing concluso allo scopo noto al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5125 del 12 marzo 2004
«Nel contratto di locazione finanziaria («leasing») il concedente è litisconsorte necessario nel processo promosso dall'utilizzatore nei confronti del fornitore per ottenere la risoluzione del contratto per vizi della cosa, ovvero per far valere il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4367 del 16 maggio 1997
«La locazione finanziaria (cosiddetto leasing ) si svolge come un rapporto trilaterale in cui l'acquisto ad opera del concedente va effettuato per conto dell'utilizzatore, con la previsione, quale elemento naturale del negozio dell'esonero del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4195 del 6 maggio 1996
«Nel contratto di leasing il concedente è tenuto a garantire all'utilizzatore il pacifico godimento del bene ed, a sua volta, l'utilizzatore è tenuto ad avere cura del bene, ad usarlo in modo ragionevole ed a conservarlo nello stato in cui gli è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2137 del 31 gennaio 2006
«In tema di durata della locazione, il limite massimo previsto dall'art. 1573 c.c. deve intendersi applicabile non solo quando sia stata pattuita sin dall'inizio una durata eccedente i trenta anni ma anche quando, pur pattuita una durata inferiore,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6861 del 21 giugno 1993
«La disposizione dell'art. 1574, primo comma, n. 1, c.c., a norma del quale, quando le parti non hanno determinato la durata della locazione, questa, se si tratta di casa senza arredamento di mobili o di locali per l'esercizio di una professione,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 434 del 30 gennaio 1978
«Nella disciplina del codice civile non esistono vere e proprie locazioni a tempo indeterminato, poiché tutte le locazioni hanno una durata: o quella fissata dai contraenti, o, in difetto, quella stabilita dall'art. 1574 c.c. Pertanto, quando il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 766 del 21 marzo 1970
«La locazione è contratto consensuale che si perfeziona con l'accordo delle parti, sì che la consegna della cosa non rientra nella fase formativa del rapporto, ma costituisce il primo ed ineliminabile obbligo del locatore, che condiziona la nascita...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4119 del 10 aprile 1995
«L'obbligo del locatore di mantenere la cosa locata in stato da servire all'uso convenuto e di eseguire le riparazioni che non sono a carico del conduttore, stabilito dagli artt. 1575 e 1577, comma 1, c.c., trova un limite nella disciplina...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3933 del 8 settembre 1977
«Durante il rapporto di locazione, il locatore non può considerarsi dispensato dall'obbligo di vigilanza e di custodia della cosa locata, sia per la parte di immobile di sua esclusiva proprietà sia per le parti comuni dell'edificio, trattandosi di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6705 del 16 luglio 1994
«In tema di locazione, il diritto del conduttore al mantenimento da parte del locatore del buono stato locativo della cosa permane per tutta la durata del rapporto, con la conseguenza che la prescrizione non decorre fino a che permane l'illecito...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 880 del 8 febbraio 1990
«La norma dettata dagli arti. 1576, comma primo, e 1609 c.c., secondo la quale le riparazioni di piccola manutenzione devono essere eseguite nel corso del rapporto, dal conduttore a sue spese, non comporta che il conduttore sia tenuto, al momento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3341 del 7 marzo 2001
«Allorquando il conduttore, allatto della stipulazione del contratto di locazione, non abbia denunziato i difetti della cosa da lui conosciuti o facilmente riconoscibili, deve ritenersi che abbia implicitamente rinunziato a farli valere, accettando...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1398 del 21 gennaio 2011
«In tema di rapporto locatizio, non sussistono i requisiti per la risoluzione del contratto ai sensi dell'art. 1578 c.c. quando il conduttore, essendo a conoscenza della destinazione d'uso dell'immobile locato (nella specie, commerciale e non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12030 del 12 settembre 2000
«Il mancato rilascio di concessioni, autorizzazioni o licenze amministrative relative alla destinazione d'uso dei beni immobili — ovvero alla abitabilità dei medesimi — non è di ostacolo alla valida costituzione di un rapporto locatizio, sempre che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3247 del 16 maggio 1981
«In tema di contratto di locazione d'immobile urbano, qualora, per causa non imputabile al locatore (nella specie, evento sismico), l'immobile venga a perdere, in modo non transitorio e senza possibilità di porvi rimedio con le normali opere di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7001 del 24 giugno 1993
«Qualora l'installazione del servizio di riscaldamento in un edificio in condominio risulti, in relazione alle caratteristiche ed alla stipulazione logistica dell'immobile, non gravosa né voluttaria, tale innovazione, se approvata nei modi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3590 del 23 marzo 1992
«Il mancato godimento del bene locato durante l'esecuzione di riparazioni da parte del locatore, che di per sé non implica il diritto del conduttore al risarcimento del danno, bensì, ai sensi dell'art. 1584 c.c., la facoltà di chiedere una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2530 del 7 febbraio 2006
«Anche se è vero, in base al secondo comma dell'art. 1585 c.c., che il locatore non è tenuto a garantire il conduttore dalle molestie di fatto di terzi, a fronte delle quali lo stesso conduttore può agire in nome proprio contro il terzo, occorre...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5951 del 5 marzo 2008
«In materia di appalto di opere pubbliche, la revisione legale dei prezzi presuppone la mancanza di colpa da parte dell'Amministrazione, mentre se vi è colpa di quest'ultima e, quindi, risultano ad essa addebitabili fatti per effetto dei quali la...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8519 del 5 aprile 2007
«In tema di appalti pubblici, per effetto dell'art. 3 del decreto legge 11 luglio 1992, n. 333, convertito con modificazioni dalla legge 8 agosto 1992, n. 359, che ha generalizzato l'esclusione, già prevista dall'art. 33, comma terzo, della legge...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 283 del 13 gennaio 1984
«In tema di appalto privato la distinzione fra verifica e collaudo — estranea alla terminologia del codice che parla solo di verifica (artt. 1665 e 1666 c.c.) — indica due diversi momenti di una complessa operazione che, con l'accettazione e la...»