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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1712 del 16 febbraio 2000
«In caso di furto delle cose trasportate, il vettore, tenuto all'obbligo di custodia non può essere esonerato dalla responsabilità per la perdita delle cose consegnategli per il solo fatto d'essersi avvalso dell'ausilio di terzi che esercitano...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 931 del 26 gennaio 1995
«In tema di contratto di trasporto di cose, l'esercizio del diritto di «contrordine» del mittente (art. 1685 c.c.), che non è soggetto ad una forma determinata, non richiede il consenso da parte di chi effettua la consegna, né il suo concorso nella...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6892 del 11 agosto 1987
«La presunzione di responsabilità a carico del vettore, stabilita dall'art. 1693 cod. civ nel caso di perdita od avaria delle cose trasportate, può essere superata soltanto se il vettore fornisca la specifica prova che il danno è dovuto ad evento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24209 del 14 novembre 2006
«In tema di perdita delle cose trasportate, l'art. 1693 c.c. pone a carico del vettore una presunzione di responsabilità ex recepto che può essere vinta soltanto dalla prova specifica della derivazione del danno da un evento positivamente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6557 del 10 giugno 1991
«In tema di trasporto cumulativo, mentre per la stipulazione del relativo contratto non è richiesta la partecipazione di tutti i vettori ma le volontà in senso adesivo da parte dei vettori successivi al primo può essere manifestata anche dopo la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6239 del 19 novembre 1982
«Il mandato, con o senza rappresentanza, per concludere un negozio per il quale sia richiesta la forma scritta ad substantiam, deve essere rilasciato per iscritto a pena di nullità. Pertanto l'esistenza di un mandato ad alienare (o ad acquistare)...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19778 del 23 dicembre 2003
«In tema di mandato, grava sul mandatario l'obbligo di compiere gli atti giuridici previsti dal contratto con la diligenza del buon padre di famiglia (art. 1710 c.c.), con quella diligenza, cioè, che è lecito attendersi da qualunque soggetto di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8099 del 9 agosto 1990
«A norma dell'art. 1710 c.c., al mandatario fa carico l'obbligazione di compiere quell'atto o quegli atti giuridici che dal contratto di mandato sono previsti con la diligenza del buon padre di famiglia, cioè con quella diligenza che è legittimo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9264 del 19 aprile 2010
«L'istituto del rendiconto, previsto dall'art. 1713, comma primo, c.c. (che trova il suo riferimento in sede processuale nell'art. 263 c.p.c.) è incompatibile con il mandato "ad litem" di cui all'art. 84, comma primo, c.p.c., che abilita il...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10680 del 14 dicembre 1994
«La norma di cui all'art. 1720, comma 2, c.c., secondo cui il mandante deve risarcire i danni che il mandatario ha subito a causa dell'incarico, è applicabile, in via analogica, anche a favore dell'amministratore di una società di capitali — la cui...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5527 del 22 ottobre 1981
«L'art. 1728 secondo comma c.c., il quale, per il caso di estinzione del mandato per sopravvenuta incapacità del mandatario, fa carico a colui che lo rappresenta di avvertire prontamente il mandante, nonché di prendere, prima che tale avvertimento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8512 del 5 maggio 2004
«Il contratto di commissione, essendo un sottotipo qualificato di mandato senza rappresentanza, si distingue dal mandato con rappresentanza per l'assenza della contemplatio domini (cioè della spendita del nome del mandante), cosicché mentre il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4900 del 28 febbraio 2011
«Sebbene lo spedizioniere sia tenuto, per legge, al compimento delle "operazioni accessorie" alla conclusione del contratto di trasporto per conto del mandante (art. 1737 c.c.), la legge rimette all'autonomia delle parti di stabilire quali...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3468 del 9 aprile 1999
«L'art. 1741 c.c. non sottrae lo spedizioniere vettore alla disciplina del contratto di spedizione, ma gli riconosce anche i diritti e gli obblighi del vettore, in relazione a quelle fasi della sua attività riconducibili al trasporto in senso stretto.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2382 del 6 marzo 1987
«Nel rapporto di agenzia, le prestazioni dell'agente hanno per oggetto l'applicazione, in una zona determinata, di un'attività professionale diretta a promuovere la conclusione di contratti fra il preponente ed i terzi nonché, eventualmente, a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 35 del 5 gennaio 1984
«I1 contratto di agenzia, nella sua tipicità, è destinato ad attuare, con carattere di stabilità (nel senso di un incarico riferito a tutti gli affari possibili con esso previsti), una collaborazione professionale autonoma (promozione, verso...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21073 del 9 ottobre 2007
«Il diritto di esclusiva previsto dall'art. 1743 c.c. è elemento non essenziale ma naturale del contratto di agenzia e, quindi, può essere derogato dalle parti in forza di clausola espressa ovvero di una tacita manifestazione di volontà, desumibile...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 469 del 15 gennaio 2003
«In tema di rappresentanza processuale dell'agente di assicurazione, si deve distinguere a seconda che vi sia o meno conferimento di poteri rappresentativi, nel senso che, se il conferimento vi è, la rappresentanza deriva dal relativo atto e, a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1346 del 10 aprile 1975
«Il rapporto di agenzia è normalmente fondato sul principio della corrispettività, nel senso che all'obbligazione fondamentale dell'agente di svolgere l'attività diretta alla conclusione dei contratti in una zona determinata corrisponde, con...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6481 del 17 marzo 2009
«L'indennità di fine rapporto accordata all'agente dall'art. 1751 cod. civ. (nel testo anteriore alle modifiche apportate dal d.lgs. 10 settembre 1991, n. 303) è dovuta anche nel caso di rapporto a tempo determinato contenente una clausola di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23966 del 22 settembre 2008
«In tema di cessazione del rapporto di agenzia, l'articolo 17 della direttiva n.86/653/ CEE, relativa al coordinamento dei diritti degli Stati membri concernenti gli agenti commerciali indipendenti, deve essere interpretato, alla luce della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16347 del 24 luglio 2007
«In relazione ai criteri di quantificazione dell'indennità in caso di cessazione del rapporto di agenzia, l'art. 17 della direttiva 86/653/CEE del Consiglio del 18 dicembre 1986, relativa al coordinamento del diritto degli Stati membri concernenti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7332 del 26 marzo 2009
«Poiché le acque pubbliche costituiscono beni immobili, l'attività di intermediazione su mandato ed a titolo oneroso finalizzata alla conclusione di un contratto avente ad oggetto il rilascio o la cessione di una concessione di derivazione di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1507 del 24 gennaio 2007
«In tema di mediazione, quando l'affare sia concluso con l'intervento di più mediatori (congiunto o distinto, contemporaneo o successivo, concordato o autonomo, in base allo stesso incarico o a più incarichi) a norma dell'art. 1758 c.c., ciascuno...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7048 del 7 luglio 1999
«Il compromesso e la clausola compromissoria per arbitrato irrituale devono essere redatti per iscritto a pena di nullità solo se relativi a rapporti giuridici per i quali la forma scritta è richiesta ad substantiam ai sensi dell'art. 1350 c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6963 del 22 maggio 2001
«Il consenso necessario per ritenere concluso il contratto di mediazione ove non sia frutto di uno specifico incarico conferito al mediatore, può essere manifestato validamente anche per facta concludentia come quando la parte si avvalga...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21836 del 25 ottobre 2010
«In tema di mediazione, costituisce affare, ai sensi dell'art. 1754 c.c., al fine del riconoscimento del diritto del mediatore alla provvigione, qualsiasi operazione di natura economica generatrice di un rapporto obbligatorio tra due parti. Tale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11467 del 6 settembre 2001
«L'affare, la cui conclusione per effetto dell'intervento del mediatore genera il diritto di quest'ultimo alla provvigione, deve intendersi in senso generico ed empirico, come qualsiasi operazione di natura economica generatrice di un rapporto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20749 del 26 ottobre 2004
«Ai fini del riconoscimento del diritto al compenso in favore di chi assume di avere svolto attività di mediatore, la prova dell'iscrizione nel relativo ruolo costituisce una condizione dell'azione la cui sussistenza deve essere provata in giudizio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12022 del 8 agosto 2002
«In tema di mediazione, il diritto del mediatore alla provvigione sorge tutte le volte in cui, tra le parti avvalesi della sua opera, si sia validamente costituito un vincolo giuridico che consenta a ciascuna di esse di agire per l'esecuzione del...»