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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 259 del 28 febbraio 1992
«Ai fini del riconoscimento del vincolo della continuazione in sede esecutiva, ai sensi dell'art. 671 c.p.p., il giudice dell'esecuzione non può prescindere dalla considerazione dell'eventuale analogo riconoscimento già operato in sede di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 132 del 4 gennaio 2013
«Il giudice dell'esecuzione quando sia richiesto dell'applicazione dell'indulto o comunque sia investito di un incidente di esecuzione ha il compito di interpretare il giudicato, al fine di verificare la sussistenza delle condizioni di legge per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41938 del 30 ottobre 2009
«All'errata applicazione in eccesso dell'indulto, determinata da svista o erronea interpretazione normativa del giudice della cognizione, si può porre rimedio solo attraverso tempestiva impugnazione del P.M., non in sede esecutiva con la procedura...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 749 del 16 maggio 2000
«Il provvedimento applicativo dell'indulto, emesso in sede di cognizione, in quanto condizionato ex lege, non ha carattere definitivo, potendo essere sempre revocato in executivis, pur se erroneamente emesso in presenza di una causa di revoca, a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5569 del 16 dicembre 1998
«È illegittimo il provvedimento del giudice dell'esecuzione che de plano applichi l'amnistia, dopo aver fissato la data del commesso reato non precisata dal giudice della cognizione. E invero, in materia di applicazione dei provvedimenti di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3961 del 16 luglio 1998
«Nell'ipotesi di plurima applicazione del medesimo indulto in relazione a diverse condanne, avvenuta in sede di cognizione, la riduzione del beneficio in sede esecutiva, entro i limiti consentiti dal decreto di clemenza, è legittima quando...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5159 del 19 novembre 1996
«L'erronea applicazione dell'entità dell'indulto da parte del giudice della cognizione, causata dall'omesso calcolo della detenzione presofferta, non è di ostacolo, sempre che la questione non abbia formato oggetto di contestazione e di risoluzione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2332 del 24 febbraio 1994
«Nel caso di omessa applicazione dell'indulto, non si può ritenere integrata alcuna violazione della legge penale qualora il condono non sia stato negato dal giudice di merito, ma sia stato implicitamente riservato alla sede esecutiva ogni...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4648 del 7 maggio 1993
«L'art. 672 c.p.p., innovando la disciplina contenuta nell'art. 593 del previgente codice, secondo cui solo il pretore poteva procedere d'ufficio, quale giudice dell'esecuzione, all'applicazione dell'amnistia o dell'indulto al condannato, ha...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3656 del 23 novembre 1992
«Il procedimento cosiddetto de plano disciplinato dall'art. 667, comma quarto, c.p.p., può essere adottato soltanto nei casi previsti dalla legge. Tra tali casi è compresa l'applicazione dell'indulto (art. 672, comma primo, c.p.p.) ma non la revoca...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1086 del 22 giugno 1992
«L'amnistia e l'indulto possono essere applicati soltanto su richiesta del condannato, ai sensi del comma quarto dell'art. 672 c.p.p., «anche se è terminata l'esecuzione della pena», quando, cioè, non vi sia più possibilità di incidenza del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 412 del 25 maggio 1992
«L'art. 672, primo comma, c.p.p., innovando la disciplina prevista dall'art. 593, primo e terzo comma, c.p.p. previgente — il quale prevedeva che solo il pretore poteva procedere di ufficio all'applicazione dell'amnistia e dell'indulto al...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6593 del 3 giugno 1994
«Quando all'applicazione dell'indulto non abbia provveduto il giudice della cognizione, procede a norma dell'art. 672 c.p.p. il giudice dell'esecuzione: conseguentemente il ricorso per cassazione con il quale si lamenti la mancata applicazione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1635 del 23 maggio 1994
«Ai sensi del combinato disposto di cui agli artt. 672, primo comma, e 665, quarto comma, c.p.p., la competenza ad applicare l'amnistia in sede esecutiva ad una o più pene, già cumulate, scaturenti da provvedimenti emessi da giudici diversi, spetta...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6679 del 3 giugno 1992
«Il ricorso per cassazione avverso la mancata applicazione dell'indulto è ammissibile soltanto quando il giudice abbia esplicitamente escluso l'applicazione del beneficio e non anche quando abbia omesso di pronunciarsi. Fuori di tale ipotesi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1534 del 12 maggio 1992
«L'eventuale ineseguibilità, in concreto, anche per l'intervento di cause estintive della pena, di uno dei provvedimenti presi in esame ai fini del cumulo — fosse anche quello divenuto per ultimo irrevocabile — non incide sull'attribuzione della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1709 del 6 aprile 1998
«A norma degli artt. 672, comma primo, e 667, comma quarto, c.p.p., contro le pronunce del giudice dell'esecuzione, in materia di amnistia ed indulto, è ammessa soltanto l'opposizione davanti allo stesso giudice; trattasi di rimedio che, pur...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6320 del 16 febbraio 2010
«L'indulto concesso dal giudice della cognizione può essere revocato dal giudice dell'esecuzione solo per la sopravvenienza di una causa prevista dalla legge e non per un mero ripensamento, sia pur fondato, sulla correttezza della sua applicazione,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 21501 del 22 maggio 2009
«In tema di indulto, in caso di reati uniti nel vincolo della continuazione, alcuni dei quali - compreso quello più grave - siano stati commessi entro il termine fissato per la fruizione del beneficio ed altri successivamente, la pena rilevante ai...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13584 del 27 marzo 2009
«L'indulto applicato dal giudice della cognizione non può essere revocato da quello dell'esecuzione se non in presenza di una delle cause previste dalla legge e non per una diversa valutazione in ordine all'incidenza delle circostanze attenuanti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 732 del 22 maggio 1996
«In mancanza di impugnazione del pubblico ministero, il giudice di appello non può revocare l'indulto applicato in primo grado, sicché la revoca è rimessa alla fase esecutiva, poiché - come risulta dagli artt. 590, ultimo comma c.p.p. 1930 e 674,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 375 del 19 aprile 1996
«Al giudice dell'esecuzione è consentita dall'art. 674 c.p.p. soltanto la revoca dell'indulto condizionato in base alla condizione risolutiva prevista dal decreto di clemenza. Fuori di tale ipotesi, il contenuto del giudicato non è modificabile,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47706 del 9 dicembre 2004
«La revoca, da parte del giudice dell'esecuzione, ai sensi dell'art. 674, comma 1 bis, c.p.p., della sospensione condizionale, quando venga riscontrata la sussistenza delle condizioni di cui all'art. 168, comma terzo, c.p., ha carattere di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11823 del 12 marzo 2003
«Non è revocabile in executivis, ma solo nel giudizio di cognizione, mediante impugnazione della sentenza che l'abbia disposta, la sospensione condizionale della pena concessa per la seconda volta in violazione del disposto dell'art. 164, comma...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 43477 del 20 dicembre 2002
«Il disposto di cui al comma 1 bis dell'art. 674 c.p.p., introdotto dall'art. 1, comma 2, della legge 26 marzo 2001 n. 128 (secondo cui «il giudice dell'esecuzione provvede altresì alla revoca della sospensione condizionale della pena quando rileva...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 823 del 14 aprile 1999
«In tema di sospensione condizionale della pena subordinata al pagamento di somma liquidata a titolo di provvisionale o di integrale risarcimento del danno a favore della parte civile, non può essere riconosciuta a questa ultima una legittimazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9071 del 27 agosto 1997
«In materia di esecuzione il pubblico ministero non può disporre l'esecuzione di una pena sospesa, in mancanza di un espresso provvedimento del giudice in tal senso, anche quando esistano tutti i presupposti per la revoca obbligatoria della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2245 del 11 luglio 1997
«Una condanna condizionalmente sospesa non può dare causa alla revoca della sospensione condizionale della pena concessa con una precedente sentenza di condanna, stante il disposto dell'art. 168, comma primo, c.p., che fa salva la previsione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2669 del 28 luglio 1995
«La statuizione della sentenza del giudice di merito che abbia applicato la sospensione condizionale della pena al di fuori dei casi consentiti dalla legge può essere emendata solo tramite il giudizio di impugnazione, attivabile dal pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1286 del 27 maggio 1995
«La pena condizionalmente sospesa (o condonata) non può essere posta in esecuzione dal pubblico ministero mediante ordine di carcerazione (o ingiunzione al condannato di costituirsi in carcere) in base alla sussistenza di una causa di revoca, prima...»