-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 20148 del 5 maggio 2003
«In tema di usura è manifestamente infondata l'eccezione di incostituzionalità del combinato disposto degli artt. 644, terzo comma, c.p. e 2 della legge 7 marzo 1996, n. 108 per contrasto con l'art. 25 Cost., sotto il profilo che le predette norme,...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 28743 del 22 luglio 2010
«Nella determinazione del tasso di interesse, ai fini di verificare se sia stato posto in essere il delitto di usura, occorre tener conto, ove il rapporto finanziario rilevante sia con un istituto di credito, di tutti gli oneri imposti all'utente...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 18592 del 17 maggio 2010
«Sussiste il delitto di usura anche nell'ipotesi in cui il soggetto passivo sia un imprenditore che si trovi nella necessità di chiedere prestiti e corrispondere interessi usurari per necessità aziendali e non personali.»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 20868 del 18 maggio 2009
«Lo stato di bisogno della persona offesa del delitto di usura può essere provato anche in base alla sola misura degli interessi, qualora siano di entità tale da far ragionevolmente presumere che soltanto un soggetto in stato di bisogno possa...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 44899 del 2 dicembre 2008
«In tema di delitto di usura, la rilevante entità della misura degli interessi pattuiti o corrisposti dà prova anche dello stato di bisogno della persona offesa e della consapevolezza di tale stato da parte dell'agente.»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 25828 del 4 luglio 2007
«La persona offesa del delitto di usura non può rispondere, in concorso con l'erogatore del prestito usurario, di ricettazione del denaro ricevuto, per l'impossibilità di individuare nella sua condotta il perseguimento di un ingiusto profitto,...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 47414 del 10 dicembre 2003
«Sussiste piena compatibilità dell'aggravante del metodo mafioso (art. 7 del D.L.n. 152 del 1991, convertito in legge n. 203 del 1991) con il delitto di usura, in quanto la rappresentazione di potere del gruppo, quale strumento dell'azione...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11055 del 22 ottobre 1998
«In tema di morte o lesione come conseguenza non voluta di altro delitto a norma dell'art. 586 c.p., poiché l'accollo dell'evento ulteriore e più grave rispetto a quello voluto appare incompatibile con il principio di colpevolezza, secondo...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 881 del 11 marzo 1999
«In tema di emissione di assegno bancario, quando la firma di traenza risulti essere stata falsificata (tanto che sia riferibile al titolare del conto, quanto ad altra persona), ovvero venga apposta firma di persona inesistente, il rapporto tra il...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 45993 del 10 dicembre 2007
«In relazione al delitto di concussione, l'abuso dei poteri da parte del soggetto agente e la conseguente costrizione od induzione del soggetto passivo a dare od a promettere denaro od altra utilità prescinde totalmente dalla legittimità o meno...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 27540 del 6 luglio 2009
«Non sussiste il delitto di appropriazione indebita allorchè il titolo del possesso è tale da trasferire nel possessore la proprietà del bene. (Nella fattispecie, relativa a somma versata da benefattori su un conto bancario intestato ad...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 36592 del 4 ottobre 2007
«Non integra il delitto di appropriazione indebita la condotta dell'intestatario fiduciario di quote di una società a responsabilità limitata che non ottemperi all'obbligo di ritrasferirle al fiduciante alla scadenza convenuta, in quanto il...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26440 del 11 luglio 2002
«Il delitto di appropriazione indebita si consuma nel momento e nel luogo in cui l'agente tiene consapevolmente un comportamento oggettivamente eccedente la sfera delle facoltà ricomprese nel titolo del suo possesso ed incompatibile con il diritto...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1824 del 12 febbraio 1998
«Il delitto di appropriazione indebita si consuma nel momento in cui insieme all'elemento soggettivo concorre obiettivamente un atto di disposizione del bene, non essendo sufficiente per la configurabilità del reato la sola intenzione di convertire...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11628 del 7 settembre 1989
«Il riferimento al concetto civilistico di altruità non può trovare applicazione nell'ambito penalistico della appropriazione indebita, sussistendo gli elementi costitutivi dell'ipotesi di cui all'art. 646 c.p., in presenza dell'animus proprio del...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7079 del 17 giugno 1988
«Il presupposto del delitto di appropriazione indebita è costituito da un preesistente possesso della cosa altrui da parte dell'agente, cioè da una situazione di fatto che si concretizzi nell'esercizio di un potere autonomo sulla cosa, al di fuori...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12841 del 17 novembre 1986
«Nel delitto di appropriazione indebita il titolare del diritto di querela si identifica nella persona nei confronti ed in danno della quale sia intervenuta l'inversione del titolo del possesso del denaro o delle cose mobili altrui. Ne consegue che...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8764 del 7 marzo 2005
«Non concretizza il reato di appropriazione indebita, nè, eventualmente quello di furto, la violazione dell'obbligo di custodia dei beni da parte dell'obbligato, in assenza della prova di comportamenti dolosamente preordinati a favorirne...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9416 del 24 ottobre 1981
«L'intenzione di restituire il maltolto non fa venir meno il dolo nel delitto di appropriazione, sempre che non risulti in modo certo, nel momento dell'abuso di possesso, la detta intenzione e questa sia accompagnata dalla certezza della...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8633 del 8 ottobre 1985
«La specifica indicazione del danaro, contenuta nell'art. 646 c.p., rende evidente che esso può costituire oggetto del reato di appropriazione indebita in quanto può trasferirsi, nonostante la sua fungibilità, senza che al trasferimento del...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1835 del 14 novembre 1973
«Anche le cose mobili soggette a «registrazione» (nella specie, autovettura) possono costituire oggetto del delitto di appropriazione indebita, giacché l'art. 646 c.p. richiede soltanto, ai fini della sussistenza del predetto reato, che si tratti...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5499 del 9 giugno 1997
«Si configura il delitto di appropriazione indebita (art. 646 c.p.) nell'ipotesi in cui il soggetto incassi un assegno datogli a garanzia di accordo negoziale successivamente non perfezionatosi: ciò in quanto la condotta realizza una inversione del...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 50087 del 12 dicembre 2013
«Integra il delitto di appropriazione indebita aggravato dall'abuso delle relazioni di ufficio la condotta dell'amministratore, socio unico di una società a responsabilità limitata, che si appropri di denaro della società stessa distraendolo dallo...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 44942 del 2 dicembre 2011
«Integra il delitto di appropriazione indebita aggravato ai sensi dell'art. 61, comma primo, n. 11 c.p. - e non quello di furto - il dipendente di una banca che si impossessi dei beni contenuti in una cassetta di sicurezza, avendone ottenuto dal...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9933 del 4 marzo 2003
«Presupposto del delitto di peculato è il possesso o la disponibilità della cosa o del denaro altrui da parte del pubblico ufficiale, per una ragione di ufficio, ossia in conseguenza delle specifiche competenze e funzioni svolte, derivanti sia da...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 43704 del 5 dicembre 2001
«All'autista giudiziario non può essere riconosciuto il requisito di incaricato di pubblico servizio, secondo la formulazione dell'art. 358 c.p., dettata dalla legge 26 aprile 1990, n. 86, che esclude tale qualifica per le attività caratterizzate...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11655 del 12 ottobre 1999
«In tema di appropriazione indebita, ai fini della ricorrenza dell'aggravante della prestazione d'opera, è sufficiente la esistenza di un rapporto, anche di natura meramente fattuale, che abbia rappresentato, quantomeno, occasione (se non anche...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 383 del 15 gennaio 1993
«È configurabile il delitto di cui all'art. 646 c.p. nell'ipotesi di indebita appropriazione di somme di denaro di una società quando il furto è addebitabile a tutti i soci che abbiano agito in concorso materiale o previo accordo tra loro, non...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2936 del 4 marzo 1988
«Il funzionario di banca che, al di fuori di un contratto bancario o al di fuori della provvista di un semplice contratto di c/c, disponga in favore del cliente per somme delle quali abbia il possesso e la disponibilità per ragioni del suo ufficio,...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4245 del 9 maggio 1981
«Per la sussistenza della procedibilità d'ufficio del delitto di appropriazione indebita aggravata ai sensi dell'art. 61 n. 11 c.p., non ha influenza la dichiarazione di equivalenza tra quella aggravante e le attenuanti generiche; a maggior...»