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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 19472 del 6 giugno 2006
«In tema di prescrizione, l'onere di provare con precisione la data di commissione del reato non grava sull'imputato ma sull'accusa, con la conseguenza che in mancanza di prova certa sulla data di consumazione, in applicazione del principio del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5639 del 14 febbraio 2006
«In tema di estorsione, la circostanza aggravante della commissione del fatto ad opera di un partecipe all'associazione di tipo mafioso non richiede che tutti gli agenti rivestano tale qualità, in quanto a seguito della sostituzione del testo...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 20169 del 24 maggio 2007
«In materia di reato continuato, poiché l'unicità del disegno criminoso è di ordine intellettivo, quando le singole azioni siano riconducibili ad un unico programma la continuazione è configurabile anche tra un fatto per il quale sia intervenuta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2806 del 25 gennaio 2007
«In tema di reati contro l'amministrazione della giustizia, l'esimente di cui all'art. 384, comma primo c.p. (necessità di salvare sé medesimo o un prossimo congiunto da un grave ed inevitabile nocumento nella libertà e nell'onore), non può essere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7660 del 23 febbraio 2007
«In tema di associazione a delinquere di stampo mafioso, sussiste la responsabilità del cosiddetto capo mandamento della provincia, a titolo di concorso nel reato-fine « eccellente» (nella specie strage e delitti connessi) qualora quest'ultimo —...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7970 del 26 febbraio 2007
«In tema di omicidio volontario, per la sussistenza della circostanza aggravante della premeditazione sono necessari due elementi: uno, ideologico o psicologico, consistente nel perdurare nell'animo del soggetto, senza soluzione di continuità fino...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 25525 del 20 maggio 2008
«In tema di abuso di ufficio, non integra la fattispecie criminosa, per difetto di ricorrenza di un dovere di astensione, la condotta del direttore di un pubblico ente di ricerca che vada a comporre la commissione giudicatrice di un concorso per...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 45064 del 4 dicembre 2008
«In tema di reati sessuali, la qualità di pubblico ufficiale o d'incaricato di pubblico servizio assume rilevanza ai fini della procedibilità d'ufficio (art. 609 septies, comma quarto, n. 3 c.p.) solo nei casi in cui tale qualità si ponga in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 46065 del 12 dicembre 2008
«Integra il delitto di corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio la condotta del componente di una delle commissioni d'esame per concorso pubblico che indichi a un candidato l'espediente da seguire per eludere il risultato del sorteggio per...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15057 del 8 aprile 2009
«In tema di reati concernenti la prostituzione, l'aumento di pena per la continuazione è compatibile con l'aggravante speciale di aver favorito la prostituzione di più persone nel caso in cui alla cessazione di plurimi episodi di contemporaneo...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 18485 del 5 maggio 2009
«Lo stato di flagranza nella commissione del delitto di furto di energia elettrica si protrae sino al momento in cui l'utenza, su cui sono operate le plurime captazioni, è attiva. (La Corte ha chiarito che il delitto è a condotta frazionata, o a...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 35490 del 15 settembre 2009
«In presenza di una causa di estinzione del reato il giudice è legittimato a pronunciare sentenza di assoluzione a norma dell'art. 129 comma secondo, c.p.p. soltanto nei casi in cui le circostanze idonee ad escludere l'esistenza del fatto, la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5954 del 11 febbraio 2009
«Il termine per l'applicazione dell'indulto va individuato, ove sia incerto il tempo di commissione del reato, in favore del condannato, sulla base del principio "in dubio pro reo".»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19047 del 19 maggio 2010
«L'assorbimento del reato di possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli (art. 707 c.p.) nel reato di furto si verifica qualora il possesso ingiustificato degli strumenti indicati dall'art. 707 c.p. risulti strettamente collegato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21392 del 7 giugno 2010
«Il carattere pornografico o meno di immagini ritraenti un minore costituisce apprezzamento di fatto demandato al giudice di merito, in quanto tale sottratto al sindacato di legittimità se sorretto da una motivazione immune da vizi logici e giuridici.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 24194 del 23 giugno 2010
«La prova della partecipazione all'associazione, stante l'autonomia del reato associativo rispetto ai reati "fine", può essere data con mezzi e modi diversi dalla prova in ordine alla commissione dei predetti, sicché non rileva, a tal fine, il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9915 del 11 marzo 2010
«In tema di sospensione condizionale della pena, il giudice può fondare, in modo esclusivo o prevalente, il giudizio prognostico negativo circa la futura astensione del soggetto dalla commissione di nuovi reati sulla capacità a delinquere...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 36474 del 10 ottobre 2011
«Ricorre la circostanza aggravante della violenza o minaccia commessa da più persone riunite di cui all'art. 628, terzo comma, n. 1, terza ipotesi, c.p., anche se la vittima non abbia avvertito la presenza delle più persone nel luogo e al momento...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9343 del 9 marzo 2011
«Si ha «deterioramento», che integra il reato di danneggiamento, tutte le volte in cui una cosa venga resa inservibile, anche solo temporaneamente, all'uso cui è destinata, non rilevando, ai fini dell'integrazione della fattispecie, la possibilità...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12277 del 15 marzo 2013
«L'applicazione della misura di sicurezza della libertà vigilata, prevista obbligatoriamente dall'art. 300 del d.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43 nel caso di irrogazione della pena della reclusione superiore ad un anno, impedisce la concessione del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13735 del 22 marzo 2013
«In tema di abuso d'ufficio, il dolo intenzionale che non è escluso dalla finalità pubblica perseguita dall'agente, non sussiste quando il soddisfacimento degli interessi pubblici prevalga sugli interessi privati, mentre è integrato qualora il fine...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 18773 del 29 aprile 2013
«Il limite di aumento minimo per la continuazione, pari ad un terzo della pena stabilita per il reato più grave, previsto dall'art. 81, comma quarto, cod. pen., si applica nei soli casi in cui l'imputato sia stato ritenuto recidivo reiterato con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 23937 del 3 giugno 2013
«Integra il delitto di cui all'art. 605 c.p. e non quello di cui all'art. 630 c.p. la condotta di chi prende in ostaggio una persona, cui toglie la libertà per mantenere il profitto già conseguito con la commissione di altro reato. (Fattispecie...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 28164 del 27 giugno 2013
«Rientra nella fattispecie di reato di cui all'art. 2638 c.c., l'ostacolo frapposto all'esercizio delle funzioni della Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche, organo che ai sensi dell'art. 20, comma quarto, dello Statuto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35561 del 27 agosto 2013
«In tema di reati concernenti la prostituzione, la disciplina del reato continuato è compatibile con il riconoscimento dell'aggravante speciale di aver favorito la prostituzione di più persone nel caso in cui alla cessazione di plurimi episodi di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36212 del 3 settembre 2013
«In tema di corruzione, anche un parere meramente consultivo può integrare l'atto di ufficio oggetto di mercimonio. (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto configurabile il delitto di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio nel caso di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45259 del 8 novembre 2013
«Il riconoscimento della continuazione tra più reati in sede esecutiva, con la conseguente determinazione di una pena complessiva inferiore a quella risultante dal cumulo materiale, non comporta che la differenza così formatasi sia automaticamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 49868 del 11 dicembre 2013
«In tema di continuazione, l'arresto del soggetto, intervenuto dopo la commissione di un reato, non è, di per sé, idoneo ad escludere la sussistenza del medesimo disegno criminoso con i reati successivamente commessi, né, di conseguenza, è ostativo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9079 del 25 febbraio 2013
«Non sussiste alcun interesse ad accertare se il fatto già qualificato come corruzione propria, ai sensi dell'art. 319 c.p., possa essere ricondotto nella nuova fattispecie di corruzione per l'esercizio delle funzioni, di cui all'art. 318 c.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10309 del 4 marzo 2014
«Ai fini della distinzione tra peculato e truffa non rileva il rapporto cronologico tra l'appropriazione e la condotta ingannatoria ma il modo in cui il funzionario infedele viene in possesso del danaro o del bene del quale si appropria: per cui...»