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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8024 del 2 aprile 2009
«Pertanto, l'intestazione fiduciaria di un bene comporta un vero e proprio trasferimento in favore del fiduciario, limitato però dagli obblighi stabiliti "inter partes", compreso quello del trasferimento al fiduciante, in cui si ravvisa il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11433 del 1 agosto 2002
«In tema di interpretazione degli atti negoziali, deve ritenersi che una serie di dichiarazioni unilaterali aventi tanto natura confessoria, quanto di riconoscimento di debito, postulino, sul piano interpretativo, una ricostruzione dell'«intenzione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11191 del 29 luglio 2002
«In virtù del richiamo operato dall'art. 1324 c.c., la causa illecita e il motivo illecito rilevano ai fini della nullità anche agli atti unilaterali; il relativo accertamento è rimesso al giudice di merito e non è censurabile in sede di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7178 del 24 giugno 1995
«Le norme sull'interpretazione dei contratti sono applicabili ex art. 1324 c.c., in quanto compatibili, anche agli atti unilaterali tra vivi a contenuto patrimoniale quando si tratti di dichiarazioni di volontà consapevolmente indirizzate alla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 41 del 11 gennaio 1990
«Alla proposta ed all'accettazione (li si consideri atti giuridici non negoziali o dichiarazioni unilaterali di volontà) non è comunque applicabile, attesa la loro natura di atti unilaterali, il criterio ermeneutico della comune intenzione e del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2009 del 25 febbraio 1988
«Le norme sulla interpretazione dei contratti si applicano anche ai negozi unilaterali nei limiti della compatibilità dei criteri stabiliti dagli artt. 1362 e ss. c.c. con la particolare natura e struttura della predetta categoria di negozi....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1367 del 12 aprile 1977
«...contrattuali, assumeva il valore di accettazione dei prezzi portati da dette fatture e di riconoscimento della loro conformità ai patti contrattuali. La Suprema Corte, premesso il principio di cui sopra, ha ritenuto corretta la statuizione).»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 910 del 18 gennaio 2005
«Ai fini della configurabilità di un definitivo vincolo contrattuale è necessario che tra le parti sia raggiunta l'intesa su tutti gli elementi dell'accordo, non potendosene ravvisare pertanto la sussistenza là dove, raggiunta l'intesa solamente su...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3841 del 4 agosto 1978
«Nei contratti non soggetti all'obbligo della forma scritta (nella specie, contratto di appalto), un documento privo di sottoscrizione, quale una minuta, può essere utilizzato dal giudice del merito come fonte di elementi presuntivi, da valutarsi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10490 del 8 maggio 2006
«Causa del contratto è lo scopo pratico del negozio la sintesi, cioè, degli interessi che lo stesso è concretamente diretto a realizzare (c.d. causa concreta), quale funzione individuale della singola e specifica negoziazione, al di là del modello...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3401 del 2 agosto 1977
«La causa di un negozio giuridico non deve necessariamente risultare da forma solenne, ma può validamente venir individuata mediante interpretazione, per via induttiva o deduttiva, del negozio stesso, senza, però, potersi portare l'indagine su...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14629 del 21 novembre 2001
«In tema di negozio giuridico, la fattispecie della cosiddetta «presupposizione» (o condizione non espressa) è legittimamente configurabile tutte le volte in cui, dal contenuto del contratto, risulti che le parti abbiano inteso concluderlo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3083 del 24 marzo 1998
«La «presupposizione» ricorre quando una determinata situazione, di fatto o di diritto, posata, presente o futura, di carattere obiettivo - la cui esistenza, cessazione e verificazione sia del tutto indipendente dall'attività o dalla volontà dei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9125 del 28 agosto 1993
«Anche gli strumenti urbanistici in itinere (nella specie, piano regolatore non ancora approvato dall'autorità regionale) incidono immediatamente sulla edificabilità dei terreni a causa della possibilità di applicazione delle misure di salvaguardia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4554 del 31 ottobre 1989
«L'istituto della presupposizione - introdotto in modo espresso ed in via generale nel nostro ordinamento dalla norma dell'art. 1467 c.c. - ricorre quando una determinata situazione di fatto o di diritto (passata, presente e futura) possa ritenersi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1738 del 17 maggio 1976
«La presupposizione - quale obiettiva situazione di fatto, comune ad entrambi i contraenti ed indipendente dalla loro volontà, che i contraenti medesimi, pur non facendone espresso riferimento nel negozio abbiano sottinteso come premessa implicita...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15964 del 7 luglio 2009
«In tema di contratti, affinché sia configurabile una proposta - idonea a determinare, nel concorso dell'adesione del destinatario, la conclusione di un valido contratto - occorre che la dichiarazione del proponente sia completa, nel senso di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9710 del 17 novembre 1994
«Quando l'attività di gestione di una società dotata di personalità giuridica è affidata ad un consiglio di amministrazione si verifica (a differenza del caso dell'amministratore unico) una separazione del potere deliberativo, diretto a formare la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13628 del 5 novembre 2001
«Ai fini della conclusione del contratto d'opera professionale, che, quando ne sia parte la pubblica amministrazione, anche se questa agisca iure privatorum , richiede la forma scritta ad substantiam , è irrilevante l'esistenza di una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15197 del 24 novembre 2000
«Pertanto, ove fa difetto sia una manifestazione della volontà dell'ente pubblico, proveniente dall'organo al quale dalla legge è attribuita la legale rappresentanza dell'ente stesso, previe le eventuali delibere di altri organi, nonché la forma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10751 del 14 ottobre 1995
«L'approvazione dei contratti di diritto privato ad evidenza pubblica stipulati dalla pubblica amministrazione con i privati (nella specie, compravendita a trattativa privata di generi alimentari tra Ministero della difesa ed un'impresa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1032 del 2 febbraio 1991
«La conclusione del contratto — ai sensi dell'art. 1327, primo comma, c.c. — nel tempo e nel luogo in cui ha avuto inizio l'esecuzione senza la preventiva risposta dell'accettante presuppone non solo la sussistenza di una delle ipotesi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6189 del 20 giugno 1990
«Pertanto, con riguardo ad un rapporto di agenzia, poiché la natura di esso non è tale da giustificare l'immediata esecuzione della prestazione, il luogo di conclusione del contratto può identificarsi con quello in cui ha avuto inizio l'attività...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 77 del 7 gennaio 1993
«Nei contratti a formazione progressiva, nei quali l'accordo delle parti su tutte le clausole si raggiunge gradatamente, il momento perfezionativo del negozio è, di regola, quello dell'accordo finale su tutti gli elementi, principali e accessori,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3180 del 25 maggio 1985
«La promessa unilaterale di pagamento, che venga indirizzata ad una delle parti di un contratto da un terzo che sia rimasto ad esso estraneo, ove si riferisca ad un sottostante rapporto obbligatorio autonomo e distinto rispetto a quello costituito...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11391 del 4 settembre 2001
«Pur sottraendosi la fattispecie del cosiddetto contratto unilaterale allo schema generale di formazione contrattuale, derivante dall'incontro delle volontà delle parti, per il fatto di perfezionarsi in virtù del mancato rifiuto della proposta, il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18911 del 1 settembre 2006
«Il licenziamento, quale negozio unilaterale recettizio, è assoggettato alla norma dell'art. 1334 c.c. e pertanto produce effetto nel momento in cui il lavoratore riceve l'intimazione da parte del datore di lavoro, con la conseguenza che la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15678 del 11 luglio 2006
«Alla stregua dell'art. 1334 c.c. — secondo cui gli atti unilaterali producono effetto dal momento in cui pervengono a conoscenza della persona alla quale sono destinati — la dichiarazione di volontà, espressa con l'atto unilaterale di recesso, si...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6645 del 13 giugno 1995
«La disposizione di cui all'art. 1335 c.c., che, nel prevedere la presunzione di conoscenza di una dichiarazione da parte del destinatario dal momento in cui essa giunge al suo indirizzo, fa salva la possibilità per il destinatario stesso provare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2262 del 9 aprile 1984
«Per determinare nel destinatario la conoscenza di un atto unilaterale recettizio, negoziale o non, la legge non impone né la raccomandata con ricevuta di ritorno, né altro determinato mezzo particolare, sicché, salvi i casi in cui una forma...»