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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1639 del 15 gennaio 2003
«In tema di valutazione della prova, le dichiarazioni de relato rese dal coimputato del medesimo reato o da persona imputata in un procedimento connesso a norma dell'art. 12 c.p.p. e non confermate dal soggetto indicato come fonte di informazione,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11084 del 11 novembre 1995
«In tema di chiamata in correità, allorquando il giudice del merito è chiamato a valutare l'attendibilità intrinseca di un collaborante, già ritenuto attendibile in altro procedimento definito con provvedimento irrevocabile, tale apprezzamento, pur...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16939 del 7 maggio 2012
«Ai fini della valutazione della chiamata in correità, le dichiarazioni "de relato" rese dal coimputato del medesimo reato o da persona imputata in un procedimento connesso a norma dell'art. 12 c.p.p. e non confermate dal soggetto indicato come...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6182 del 25 giugno 1997
«In tema di prove, la disposizione di cui al terzo comma dell'art. 192 del codice di procedura penale — valutazione delle dichiarazioni rese dal coimputato del medesimo reato o da persona imputata in un procedimento connesso — non rappresenta un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5036 del 29 maggio 1997
«Ai sensi dell'art. 192, comma terzo, c.p.p., per ritenere la responsabilità di un imputato sulla base delle dichiarazioni accusatorie di un coimputato o di persona imputata in un procedimento connesso è necessario che le dette dichiarazioni siano...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10952 del 27 maggio 2015
«Ai fini del computo del limite minimo di fallibilità previsto dall'art. 15, ultimo comma, legge fall. deve aversi riguardo al complesso dei debiti scaduti e non pagati accertati non già alla data della proposizione dell'istanza di fallimento, ma a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7252 del 27 marzo 2014
«...del patrimonio. Il convincimento espresso dal giudice di merito circa la sussistenza dello stato di insolvenza costituisce apprezzamento di fatto, incensurabile in cassazione, ove sorretto da motivazione esauriente e giuridicamente corretta.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15951 del 16 aprile 2015
«Il liquidatore giudiziale nominato nella procedura di concordato preventivo non è pubblico ufficiale, poiché ad esso, a differenza di altre figure soggettive, quali quelle del curatore, del commissario giudiziale e del commissario liquidatore, la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 20090 del 14 maggio 2015
«Le dichiarazioni assunte dal curatore fallimentare e trasfuse nella relazione redatta ai sensi dell'art. 33 l. fall., se rese da un indagato o da un imputato di reato connesso o collegato nel medesimo procedimento o in separato procedimento,...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 27263 del 20 dicembre 2006
«Il fallito che abbia impugnato personalmente l'avviso di accertamento tributario a lui direttamente notificato non è legittimato a far valere l'invalidità dell'atto derivante dalla mancata notifica al curatore del fallimento: la perdita della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2756 del 8 marzo 1993
«Il processo di cassazione, caratterizzato dall'impulso di ufficio, non è soggetto ad interruzione in presenza degli eventi previsti dagli artt. 299 e seguenti c.p.c. — ivi compresa la dichiarazione del fallimento di una delle parti — poiché tali...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13881 del 6 luglio 2015
«In tema di revocatoria fallimentare, la valutazione sulla "notevole sproporzione" tra le prestazioni eseguite e le obbligazioni assunte dal fallito e ciò che a lui è stato dato o promesso, necessaria per la dichiarazione di inefficacia del negozio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14279 del 20 giugno 2006
«L'art. 203 della legge fallim. deve essere interpretato nel senso che il periodo sospetto per l'esercizio dell'azione revocatoria decorre in ogni caso (a ritroso) dal decreto di liquidazione, sia quando tale decreto precede sia quando segua la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23714 del 21 dicembre 2004
«Qualora un debito pecuniario, scaduto ed esigibile, venga estinto dall'obbligato mediante una prestazione diversa, consistente nel trasferimento di una res pro pecunia la ricorrenza di una datio in solutum ed il suo conseguente assoggettamento, in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5265 del 7 marzo 2007
«In tema di revocatoria fallimentare, l'efficacia della sentenza penale di assoluzione è disciplinata dall'art. 652 c.p.p. - sull'efficacia del giudicato penale nel giudizio civile di danno, cui è equiparabile l'azione revocatoria - secondo il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1740 del 26 gennaio 2007
«In tema di sospensione necessaria del processo, non ricorrono i presupposti di cui all'art. 295 c.p.c. nel rapporto tra il giudizio avente ad oggetto la revocatoria fallimentare proposta contro l'acquirente di un immobile già di proprietà del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17706 del 4 agosto 2006
«L'azione revocatoria fallimentare esercitata dal curatore nei confronti di uno straniero (nella specie società di nazionalità tedesca ed avente sede in Germania) è disciplinata dalla legge che regola la procedura concorsuale, e non da quella che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5962 del 5 marzo 2008
«È manifestamente infondato il dubbio di costituzionalità dell'art. 2, comma 2, D.L. 14 marzo 2005, n. 35, in materia di nuova disciplina delle revocatorie fallimentari, laddove, prevedendo che le disposizioni del comma 1, lettere a) e b), si...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10117 del 2 maggio 2006
«In tema di revocatoria fallimentare degli atti a titolo oneroso posti in essere nei due anni anteriori alla dichiarazione di fallimento, l'onere di provare la notevole sproporzione tra le prestazioni, che legittima la revoca dell'atto ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3280 del 10 febbraio 2011
«In tema di revocatoria fallimentare, al fine di vincere la presunzione di conoscenza dello stato d'insolvenza, posta dall'art. 67, primo comma, n. 1, legge fall. (nel testo "ratione temporis" vigente), grava sul convenuto l'onere della prova di un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5057 del 5 marzo 2007
«Nessun rilievo, infine, può assumere in proposito la certezza del realizzo del credito ceduto (nella specie, in quanto vantato nei confronti dello Stato), dal momento che l'anomalia dell'atto non va valutata soggettivamente, in relazione alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18945 del 1 settembre 2006
«Nell'azione revocatoria fallimentare avente ad oggetto, quale mezzo anormale di pagamento, il mandato irrevocabile all'incasso di crediti verso terzi, rilasciato dall'imprenditore insolvente alla banca sua creditrice, non costituisce domanda...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1807 del 28 gennaio 2013
«Qualora venga dichiarato il fallimento dell'obbligato, è revocabile ex art. 67 legge fall. l'ipoteca, accessoria ad un mutuo, che integri in concreto una garanzia costituita per un debito chirografario preesistente, ma la revoca di detta ipoteca...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24046 del 10 novembre 2006
«Nel contratto d'opera, l'anticipazione delle spese occorrenti per il compimento dell'opera e la corresponsione degli acconti dovuti secondo gli usi, previste dall'art. 2234 c.c., costituiscono manifestazione dell'obbligo di collaborazione che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8516 del 12 aprile 2006
«L'accordo con il quale i coniugi, nel quadro della complessiva regolamentazione dei loro rapporti in sede di separazione consensuale, stabiliscano il trasferimento di beni immobili o la costituzione di diritti reali minori sui medesimi, rientra...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19215 del 30 settembre 2005
«Il pagamento dei compensi ed i versamenti a titolo di fondo spese eseguiti dal debitore, poi fallito, in favore del proprio difensore nel procedimento per la dichiarazione del fallimento non sono sottratti alla revocatoria fallimentare, ed è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8874 del 14 aprile 2006
«Ne consegue che — a fronte di un contratto di fideiussione che preveda la sopravvivenza dell'obbligazione del fideiussore, nonostante il pagamento del debito da parte del debitore garantito, nel caso di revoca del pagamento stesso — il principio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1060 del 19 gennaio 2006
«L'inclusione da parte di una banca nel conto corrente del cliente di somme ad essa rimesse da terzi, per effetto di mandato all'incasso (sia esso o non in rem propriam) conferitole dal cliente medesimo, non realizza un'obbligazione autonoma della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 16874 del 12 agosto 2005
«Infatti, in questa ipotesi il pagamento è effettuato dal garante allo scopo di adempiere l'obbligazione di garanzia, autonoma, ancorché accessoria e di contenuto identico rispetto all'obbligazione principale, per evitare le conseguenze cui...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2456 del 1 febbraio 2008
«Il patto di rotatività del pegno si attua mediante una fattispecie a formazione progressiva che trae origine dall'accordo scritto e di data certa delle parti, cui segue la sostituzione dell'oggetto del pegno, senza necessità di ulteriori...»