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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1175 del 15 febbraio 1996
«Il principio dell'irriducibilità della retribuzione in relazione al mutamento di mansioni, posto dall'art. 2103 c.c. nel testo vigente, si riferisce all'aspetto qualitativo delle mansioni e non a quello quantitativo. Conseguentemente, se il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5237 del 4 marzo 2011
«In caso di accertato demansionamento professionale, la risarcibilità del danno all'immagine derivato al lavoratore a cagione del comportamento del datore di lavoro presuppone che la lesione dell'interesse sia grave, nel senso che l'offesa superi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19785 del 17 settembre 2010
«In tema di risarcimento del danno non patrimoniale derivante da demansionamento e dequalificazione, il riconoscimento del diritto del lavoratore al risarcimento del danno professionale, biologico o esistenziale, non ricorre automaticamente in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2352 del 2 febbraio 2010
«Nel rapporto gerarchico professionale tra il primario di un reparto ospedaliero e l'aiuto anziano operante nel reparto, l'accertamento del demansionamento di fatto per oltre cinque anni di quest'ultimo, determinato dalla condotta del primario che,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20980 del 30 settembre 2009
«In caso di accertato demansionamento professionale, la liquidazione del danno alla professionalità del lavoratore non può prescindere dalla prova del danno e del relativo nesso causale con l'asserito demansionamento, ferma la necessità di evitare,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 425 del 12 gennaio 2006
«Poiché la violazione della norma imperativa contenuta nell'art. 2103 c.c. implica la nullità del provvedimento datoriale di assegnazione a mansioni non equivalenti, si deve ammettere la possibilità che al lavoratore sia accordata la tutela piena ,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16792 del 8 novembre 2003
«L'assegnazione dei dipendenti a mansioni inferiori rispetto a quelle proprie del loro livello contrattuale non determina di per sé un danno risarcibile ulteriore rispetto a quello costituito dal trattamento retributivo inferiore cui provvede, in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9228 del 7 luglio 2001
«La circostanza che un lavoratore (nella specie, giornalista della Rai con qualifica di caposervizio) sia privato delle mansioni rende configurabile un danno a carico dello stesso, consistente nell'impoverimento delle sue capacità professionali...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11727 del 18 ottobre 1999
«Il demansionamento professionale di un lavoratore non solo viola lo specifico divieto di cui all'art. 2103 c.c. ma ridonda in lesione del diritto fondamentale, da riconoscere al lavoratore anche in quanto cittadino, alla libera esplicazione della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12852 del 26 maggio 2010
«Ai fini del riconoscimento del diritto alla qualifica superiore ai sensi dell'art. 2103 c.c., qualora la qualificazione del livello sia connessa alla classificazione in ambito aziendale dell'importanza dell'ufficio (nella specie, agenzia postale)...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 27887 del 30 dicembre 2009
«In materia di pubblico impiego, il dipendente pubblico assegnato, ai sensi dell'art. 52, comma 5, del D.L.vo n. 165 del 2001, allo svolgimento di mansioni corrispondenti ad una qualifica superiore rispetto a quella posseduta ha diritto, anche in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11997 del 25 maggio 2009
«Per la sussistenza della frequenza e sistematicità di reiterate assegnazioni di un lavoratore allo svolgimento di mansioni superiori, il cui cumulo sia utile all'acquisizione del diritto alla promozione automatica ex art. 2103 c.c., non è...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2836 del 5 febbraio 2009
«L'assegnazione ad un lavoratore di mansioni superiori alla qualifica posseduta viene meno per effetto della scelta organizzativa dell'imprenditore, ancorché adottata dopo la detta assegnazione, idonea a ricondurre le mansioni tra quelle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23273 del 8 novembre 2007
«Agli effetti della tutela apprestata dall'art. 2103 c.c., che attribuisce al lavoratore utilizzato per un certo tempo dal datore di lavoro in compiti diversi e maggiormente qualificanti rispetto a quelli propri della categoria di appartenenza il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5618 del 15 marzo 2006
«In relazione alla disciplina dell'art. 2103 c.c. ed ai fini della cosiddetta promozione automatica prevista da tale norma, sono equiparabili l'ipotesi in cui muti il contenuto materiale delle mansioni, a seguito dell'adibizione del lavoratore a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24 del 3 gennaio 2005
«Il diritto alla qualifica superiore previsto dall'art. 2103 c.c. è fondato sullo svolgimento delle mansioni superiori, fatto oggettivo giuridicamente qualificato dal suo presupposto, costituito dal livello delle mansioni svolte. La qualificazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4946 del 10 marzo 2004
«L'art 2103 primo comma seconda parte c.c. impone inderogabilmente che al lavoratore assegnato a mansioni superiori sia attribuito il diritto al trattamento economico corrispondente alle mansioni svolte, nonché l'assegnazione alla qualifica...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17158 del 13 novembre 2003
«La mancanza del titolo di studio o altro requisito analogo previsto per l'attribuzione di una qualifica superiore non esclude l'acquisibilità della medesima, ai sensi dell'art. 2103, primo comma, c.c., nel caso di effettivo esercizio delle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15766 del 13 dicembre 2001
«Ai fini del compimento del periodo di assegnazione a mansioni superiori, necessario per l'acquisizione del diritto alla cosiddetta promozione automatica, ai sensi dell'art. 2103 c.c., mentre non possono essere computati il periodo di ferie e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1433 del 23 febbraio 1996
«Agli effetti della tutela apprestata dall'art. 2103 c.c. — che attribuisce al lavoratore utilizzato per un certo tempo dal datore di lavoro in compiti diversi e maggiormente qualificanti rispetto a quelli propri della categoria di appartenenza il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 28276 del 26 novembre 2008
«In tema di reggenza, allorché il dirigente dell'ufficio sia provvisoriamente sostituito da personale in possesso, a sua volta, di qualifica dirigenziale, non sorge il diritto alla tutela prevista dall'art. 2103 cod. civ. - espressamente esclusa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7126 del 23 marzo 2007
«In materia di sostituzione di lavoratore assente con diritto alla conservazione del posto con altro lavoratore di qualifica inferiore l'art. 2103 c.c. non prescrive che perché sia escluso il diritto del sostituto alla definitiva assegnazione alle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21021 del 28 settembre 2006
«Per lavoratore assente con diritto alla conservazione del posto di lavoro, la cui sostituzione da parte di altro lavoratore avente una qualifica inferiore non attribuisce a questi — in relazione al disposto dell'art. 2103 c.c. — il diritto alla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3581 del 23 febbraio 2004
«L'art. 2103 c.c. pone come presupposto della cosiddetta promozione automatica l'effettiva e sostanziale vacanza del posto ricoperto temporaneamente dal sostituto, quale condizione (non ricorrente nel caso della semplice pausa feriale e neppure,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2642 del 11 febbraio 2004
«Ai fini dell'insorgenza del diritto all'assegnazione definitiva alle mansioni superiori ai sensi dell'art. 2103 c.c., il periodo di espletamento delle suddette mansioni può anche essere non continuo, bensì costituito dalla somma di distinti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12836 del 3 settembre 2003
«L'ipotesi di sostituzione di altro lavoratore con diritto alla conservazione del posto, della quale, a norma dell'art. 2103 c.c., non può tenersi conto ai fini del compimento del periodo di assegnazione a mansioni superiori necessario per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13725 del 14 ottobre 2000
«Ai fini del riconoscimento della qualifica superiore ex art. 2103 c.c. il periodo di espletamento delle mansioni superiori può anche essere non continuo, bensì costituito dalla somma di distinti periodi più brevi di tre mesi, purché il...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1023 del 28 gennaio 1995
«Nell'ipotesi di successive applicazioni di uno o più lavoratori ad un posto di lavoro che implichi lo svolgimento di mansioni superiori, ipotesi caratterizzata dal fatto che ciascuna applicazione ha durata inferiore al termine contrattuale o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14875 del 6 luglio 2011
«Il trasferimento del lavoratore ad una sede di lavoro diversa da quella dove prestava precedentemente servizio, ove non si ricolleghi all'esercizio, atipico, della potestà disciplinare del datore di lavoro ma a ragioni tecniche ed organizzative,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12097 del 18 maggio 2010
«La nozione di trasferimento del lavoratore, che comporta il mutamento definitivo del luogo geografico di esecuzione della prestazione, ai sensi dell'art. 2103, primo comma (ultima parte), c.c., e alla stregua delle disposizioni collettive...»